venerdì 29 maggio 2015

PODEMOS, I GRILLINI SPAGNOLI CAMBIANO LO STATUS QUO DELLA POLITICA IBERICA

Le recenti elezioni amministrative del mese di maggio tenutesi in Spagna hanno visto un netto calo del Partito Popolare del primo ministro Rajoy, che rimane comunque il primo partito del Paese. 
Logo di Podemos (Photo Credit: Wikipedia)


Gli equilibri della politica spagnola - incentrati da ormai trent’anni su un bipartitismo radicato fra Partito Socialista Operaio Spagnolo (PSOS) e il prima citato Partito Popolare (Pp) – vengono però sconvolti da un partito che potremmo definire outsider: Podemos. Il partito guidato da Pablo Iglesias Turrión ha infatti trionfato a Barcellona ottenendo il 25,20% dei voti contro il 22,7% del Pp - che hanno portato la candidata Ada Colau a diventare sindaco della città – ottenendo ottimi risultati anche a Madrid, in un testa a testa con il Pp. A tali risultati bisogna aggiungere il 15% raggiunto nelle amministrative di marzo in Andalusia (Podemos terzo partito) e l’8% raggiunto alle elezioni europee dello scorso anno (Podemos quarto partito spagnolo) che hanno portato al partito 5 eurodeputati al Parlamento Europeo (Podemos ha aderito al gruppo parlamentare europeo Sinistra Unitaria Europea - Sinistra Verde Nordica, ispirato ai valori della sinistra socialista, comunista ed ecologista). 
La crescita di Podemos all’interno della politica spagnola sposta il suo status quo: dopo il successo di Barcellona Iglesias, segretario del partito e europarlamentare, ha infatti dichiarato che “l’era del bipartitismo in Spagna è terminata. Sfideremo Rajoy per la carica di primo ministro alle elezioni di novembre”. Un obiettivo chiaro quindi per il neonato partito spagnolo, che non si accontenta e vuole andare al governo per cambiare la radicalmente la politica spagnola. 
Il Segretario di Podemos, Pablo Iglesias Turrión
 (Photo Credit: Wikipedia)


Ma come nasce Podemos? Quali sono i suoi ideali politici? Il partito viene fondato il 17 gennaio 2014 da alcuni attivisti di sinistra legati al Movimento 15-M, meglio noto come Movimento degli Indignados, ossia un movimento sociale  che ha riunito molti cittadini nella protesta pacifica contro il governo spagnolo di fronte alla grave crisi economica in cui versava il Paese nel 2011 – protesta tra l’altro ispirata anche alla Primavera Araba che in quel periodo vedeva le società dei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente insorgere contro i rispettivi regimi autoritari. Gli obiettivi di Podemos hanno base negli ideali della protesta degli Indignados, riuniti dallo slogan “Noi non siamo marionette nella mani di politici e di banchieri”, con il fine primario di mettere fine al bipartitismo nella politica spagnola sostituendo il Partito Socialista Operaio Spagnolo nella guida della sinistra. Il programma politico di Podemos consiste quindi in un controllo pubblico delle banche, nell’introduzione di una Tobin Tax sulle transazioni finanziarie (ossia una tassazione su tutte le transazioni sui mercati valutari al fine di stabilizzarli), nell’inasprimento delle pene per i reati fiscali, in un tetto massimo per le rate dei mutui, in referendum obbligatori relativamente ai temi decisionali importanti e all’introduzione del reddito di cittadinanza. (Per maggiori approfondimenti si segnalano gli interessanti articoli del Post e del Guardian sulla breve storia di Podemos). 

Il partito spagnolo ricorda molto il Movimento 5 Stelle in Italia, per obiettivi politici quanto per modus operandi politico. Podemos infatti si scaglia contro i privilegi della classe dirigente e la corruzione, proprio come il M5S, tanto da essere stato ribattezzato in Italia “il partito dei grillini spagnoli”. Inoltre la sua identità politica si raffigura nel suo leader, il segretario Pablo Iglesias Turrión, eletto europarlamentare lo scorso anno ed estremamente duro contro la politica spagnola, proprio come Beppe Grillo con quella italiana. Un modo di fare politica che da molti viene definito populista e reazionario, dati i toni accesi dei comizi del leader spagnolo quanto di quello italiano, che hanno sicuramente una matrice comune nella difficile situazione economica e sociale dei cittadini - basti pensare che Iglesias ha partecipato come No Global al G8 di Genova del 2001. Ha inoltre sostenuto – come Grillo e il M5S – Alexis Tsipras alle elezioni in Grecia chiudendo con lui sul palco la campagna elettorale.


Insomma, dopo il boom dei grillini nella politica italiana ecco il boom dei grillini spagnoli in quella iberica.

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