sabato 21 luglio 2018

Due pesi e due misure


Oggi, il partito al Governo che ha costruito la sua identità e la sua fortuna politica sui pasticci bancari dell'ex partito di maggioranza al Governo, si ritrova con un Ministro indagato per usura bancaria e un partito alleato che ha truffato milioni di euro allo Stato e ai cittadini. 

Un Ministro così voluto nella formazione della squadra di governo tanto da provare a sollevare una rivolta popolare accusando il Presidente della Repubblica di impeachment, salvo poi tirarsi indietro qualche giorno dopo. 

Paolo Savona, Ministro degli Affari Europei, risulta indagato in un'inchiesta relativa ai parchi eolici, come si può leggere su Repubblica e sull'Ansa. Risulta indagato e in uno Stato garantista ciò significa che non ci sono colpevoli finché non si accertano eventuali colpe. 


Photo Credit: Vita.it 


Ricordiamolo: indagato non è sinonimo di condannato. È per questo motivo che le parole di commento di Di Maio alla vicenda ("L'indagine è un atto dovuto, sapevamo della situazione e si va avanti") suonano altamente contrastanti con la narrazione che l'attuale partito al Governo ha sempre portato avanti quando era all'opposizione, raggruppando il suo crescente elettorato intorno all'indignazione verso chi vive sulle spalle dei cittadini (risparmiatori e contribuenti). Parole che lasciano intendere un due pesi e due misure nella narrazione del Vicepremier e Ministro del Lavoro.


 


Ciò che preoccupa è sì l'ipocrisia che si evidenzia, ma ancor di più l'incapacità critica di una parte di quegli elettori incanalati col paraocchi nel racconto populista dei propri mentori. 

Ma d'altronde si sa, la memoria è sempre corta e veder crollare le proprie certezze altro non fa che spingerci verso il negazionismo, giustificando la propria causa con il più classico dei "noi siamo comunque meglio di voi". Già, quel noi contro voi tipico della narrazione antipolitica.