venerdì 18 aprile 2014

#graziegazebo

Così, senza neanche accorgercene, anche la seconda stagione di Gazebo è volata via. E ora? Cosa faremo al martedì, mercoledì e giovedì sera? Chi ci racconterà l'attualità e la politica dal dietro le quinte, con ironia e semplicità? Un altro Gazebo, un mix esplosivo di buona musica, giornalismo, creatività e simpatia non c'è, quindi per un po' di tempo dovremo accontentarci dei soliti ("noiosi") talk show politici e telegiornali. Dovremo fare a meno delle social top ten, dello #spiegonedamilano, della trepidante attesa di Mirco sotto Palazzo Chigi, delle strombettate di Giovanni e delle foto di Diego prima dell'inizio della puntata. Magari, quando ci verrà nostalgia, ci guarderemo su YouTube qualche capolavoro del genio Makkox, o metteremo a palla in macchina Pace Interiore! di Roberto. La politica continuerà ad essere quel noioso e scuro teatrino di giochi di palazzo, battute e controbattute, scandali e incoerenze, promesse e aspettative: la leggeremo sui giornali, la ascolteremo alla radio e la guarderemo alla tv. Quello che ci mancherà sarà viverla attraverso Gazebo. Ma l'attesa sarà breve: Gazebo va solo in vacanza, anche se siamo sicuri che Zoro&Co. continueranno a lavorare per noi, il suo amato pubblico. Intanto ripassiamoci gli appunti di hackeraggio del prof Salerno e proviamo a mettere in pratica i tutorial di Makkox, in attesa delle nuove inchieste di Zoro. Aspetteremo (im)pazienti la terza stagione. Per ora ci limitiamo a dire: #graziegazebo



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