Nei giorni scorsi si sono tenute in
Gran Bretagna le elezioni politiche e i risultati di ieri hanno scosso
notevolmente gli equilibri della politica britannica. Al contrario di quanto
previsto dai sondaggisti britannici, che parlavano di un testa a testa fra i
conservatori guidati da David Cameron e i laburisti guidati da Ed Miliband, i
Tories hanno avuto la meglio sul Labour Party con una vittoria schiacciante che
ha rafforzato il premier uscente Cameron e ha portato alle dimissioni il leader
laburista Miliband.
Photo Credit: Wikipedia |
TRIONFO CAMERON. Cameron rimane così al
governo rafforzando la sua posizione ottenendo la maggioranza assoluta dei
seggi (331 su 650) e avendo così la possibilità di governare da solo, creando
un governo monocolore. Grande è naturalmente l'entusiasmo per il Tory Party e
per il suo leader, le cui prime parole sono state "una sola nazione, un
solo Regno Unito", postando anche una foto su Twitter nella quale
abbraccia la moglie scrivendo: "Questo è un futuro luminoso per
tutti".
Photo Credit: @David_Cameron |
Cameron alle 13:30 di ieri ha
incontrato la Regina Elisabetta II e ha pronunciato poi il suo discorso davanti
a Downing Street, nel quale ha detto che "governerà con rispetto" e
ha ringraziato l'ex vicepremier liberal-democratico Nick Clegg e il laburista
Ed Miliband.
Cameron ha anche annunciato che nel
2017 si terrà un referendum sulla permanenza o l'uscita del Regno Unito nell'Unione
Europea, dando così subito un messaggio chiaro alla nazione e alle istituzioni
britanniche ed europee in materia di politica estera.
Photo Credit: @David_Cameron |
DIMISSIONI NELL'OPPOSIZIONE. Fra i
partiti sconfitti c'è grande delusione e aria di fallimento. Il leader del
Labour Party Ed Miliband ha rassegnato le dimissioni assumendosi tutte le
responsabilità della sconfitta: “Voglio dire a tutti i colleghi dedicati e competenti in Scozia, che
hanno perso i loro seggi, che sono profondamente dispiaciuto per
quanto è accaduto. La
lotta continua: tutti noi dobbiamo aderire alla sfida di tenere insieme il
nostro Paese”.
Photo Credit: @Ed_Miliband |
Fra gli sconfitti anche
i liberal-democratici, il cui leader Nick Clegg ha lasciato la guida del
partito e per il quale "hanno vinto la paura e l'ingiustizia. E' un'ora
buia per il partito".
Infine dura sconfitta anche per il
partito dell'euro-scettico Farage: l'Ukip ha ottenuto solo il 12,5% dei voti
ottenendo un solo seggio alla Camera dei Comuni. Inoltre Farage ha rassegnato
le dimissioni dopo non essere riuscito ad essere eletto a causa della sconfitta
nel suo collegio da parte del conservatore Craig MacKinlay.
Photo Credit: @Ed_Miliband |
SUCCESSO NAZIONALISTI SCOZZESI. Le
elezioni britanniche hanno visto anche il successo dei nazionalisti scozzesi
dello Scottish National Party, il quale ha ottenuto il 5% dei voti conquistando
56 dei 59 collegi e portando a Londra ben 51 deputati in più rispetto al
precedente governo. Grande soddisfazione per la leader Nicola Sturgeon: “Siamo a uno spartiacque
storico. Il firmamento politico, le placche tettoniche della politica
scozzese si sono spostate qualunque sarà il governo che nascerà a Westminster.
Quello che è accaduto in Scozia non potrà essere ignorato: i laburisti stanno perdendo contatto con il
popolo scozzese da anni e stasera il popolo della Scozia ha riposto la sua
fiducia nell’Snp affinché faccia sentire la voce degli scozzesi e si batta per
una politica progressista,
che è esattamente ciò che intendo fare”.
GLI ALTRI
PARTITI. I partiti unionisti nordirlandesi hanno
conquistato 10 dei 18 seggi disponibili alla Camera dei Comuni britannica
per l’Irlanda del Nord. Il
partito democratico unionista (Dup) ha mantenuto gli otto seggi
conquistati nel 2010, mentre il partito unionista dell’Ulster
(Uup), che cinque anni fa non ottenne nulla, ne ha conquistati due.
Il Sinn Fein, ramo politico
dell’ora inattivo Irish republican
army (Ira) e sostenitore dell’unificazione dell’Irlanda, ha invece perso uno dei
cinque seggi conquistati nel 2010. I nazionalisti moderati del partito
socialdemocratico e laburista, quarta forza regionale ideologicamente vicina ai
laburisti britannici, ha
mantenuto i tre seggi ottenuti cinque anni fa. L’indipendente Sylvia Hermon, ex dirigente
dell’Uup, ha conquistato l’ultimo seggio, mantenendo il suo posto.
DONNE IN PARLAMENTO.
Infine da sottolineare come da queste elezioni le donne alla Camera dei Comuni
saranno circa il 30%, contro il 22% delle elezioni del 2010.
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