domenica 8 febbraio 2015

Sì, VIAGGIARE

Viaggiare. Una parola che suscita subito svariate sensazioni, che racchiude sentimenti, speranze, ricordi. Viaggiare. Una parola che può essere la risposta a molte domande. “Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?” “Viaggiare”. “Se vincessi un sacco di soldi, cosa ti piacerebbe fare?” “Viaggiare”.
C’è chi compie lunghi viaggi in giro per il mondo, scoprendo cose che non pensava nemmeno esistessero. C’è chi viaggia con la mente, immaginando di visitare posti che non sa se un giorno riuscirà a vedere. Tutti viaggiano, chi per svago, chi per lavoro, chi con la fantasia. Si potrebbe dire che il viaggio faccia parte della vita dell’uomo, anzi, che la sua stessa vita, in fin dei conti, sia un viaggio. Un viaggio del quale non si ricorda l’inizio - se non attraverso le fotografie e i racconti dei genitori - e del quale non si conosce la fine. Un viaggio che può essere pieno di ostacoli, difficoltà, dolore, ma anche pieno di gioie, sorprese e speranze.
Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sognato o immaginato un viaggio. Lo abbiamo pensato magari pieno di avventure, pieno di bellezze da conoscere, pieno di novità da affrontare. Ogni nostro viaggio ha una meta, sia essa una località dove passare le vacanze estive o il posto più lontano che possiamo immaginare e desiderare. A volte anche per scappare via.
Ogni viaggio ha un punto di partenza e un punto di arrivo. Due punti che potrebbero essere congiunti con una linea retta, ma che noi vorremmo invece unire attraverso un percorso pieno di curve, perché il bello del viaggio è il più delle volte proprio il viaggio in sé. Una volta raggiunta la meta si raggiunge l’apice e si vorrebbe restare lì, fermi a godersi eternamente quel momento, ripensando a come ci siamo arrivati, ai momenti che ci hanno portato fino a lì.
Viaggiamo in macchina, in treno, in aereo. Anche a piedi. Ogni modalità ci regala qualcosa, ci permette di vedere il mondo in maniera diversa. Stiamo seduti in treno o in macchina e osserviamo il paesaggio fuori dal finestrino, mentre ogni cosa appare e scompare in una frazione di secondo in una scia di colori e oggetti che si confondono fra loro. Stiamo seduti in aereo e in poco tempo possiamo percorrere distanze considerevoli, osservando il mondo dall’alto, sentendoci in qualche modo potenti, mentre ogni cosa sembra essere infinitamente piccola, mentre attraversiamo le nuvole e ci sembra di parlare a tu per tu con il sole.
Incontriamo altri viaggiatori in aeroporto, al bar di una stazione, in autogrill. Li incontriamo pieni di
borse, zaini e valige, e ognuno di essi ha una meta, un obiettivo da raggiungere. Proprio come noi. Molte volte queste mete sono le medesime e sulla strada che ci porta ad esse incontriamo dei compagni di viaggio. Altre volte la stessa strada ci porta a dei bivi, a delle scelte a volte anche dolorose che comportano dei saluti o degli addii. Eppure il viaggio ci permette di condividere molte cose, per poco o per molto tempo, cambiandoci e arricchendoci.
Scriveva Edgar Allan Poe: “Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della meta da cui è tornato”.


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