Viaggiare.
Una parola che suscita subito svariate sensazioni, che racchiude sentimenti,
speranze, ricordi. Viaggiare. Una parola che può essere la risposta a molte
domande. “Cosa ti piace fare nel tuo tempo libero?” “Viaggiare”. “Se vincessi
un sacco di soldi, cosa ti piacerebbe fare?” “Viaggiare”.
C’è
chi compie lunghi viaggi in giro per il mondo, scoprendo cose che non pensava
nemmeno esistessero. C’è chi viaggia con la mente, immaginando di visitare
posti che non sa se un giorno riuscirà a vedere. Tutti viaggiano, chi per svago,
chi per lavoro, chi con la fantasia. Si potrebbe dire che il viaggio faccia
parte della vita dell’uomo, anzi, che la sua stessa vita, in fin dei conti, sia
un viaggio. Un viaggio del quale non si ricorda l’inizio - se non attraverso le
fotografie e i racconti dei genitori - e del quale non si conosce la fine. Un
viaggio che può essere pieno di ostacoli, difficoltà, dolore, ma anche pieno di
gioie, sorprese e speranze.
Tutti,
almeno una volta nella vita, abbiamo sognato o immaginato un viaggio. Lo
abbiamo pensato magari pieno di avventure, pieno di bellezze da conoscere,
pieno di novità da affrontare. Ogni nostro viaggio ha una meta, sia essa una
località dove passare le vacanze estive o il posto più lontano che possiamo
immaginare e desiderare. A volte anche per scappare via.
Ogni
viaggio ha un punto di partenza e un punto di arrivo. Due punti che potrebbero
essere congiunti con una linea retta, ma che noi vorremmo invece unire
attraverso un percorso pieno di curve, perché il bello del viaggio è il più
delle volte proprio il viaggio in sé. Una volta raggiunta la meta si raggiunge
l’apice e si vorrebbe restare lì, fermi a godersi eternamente quel momento,
ripensando a come ci siamo arrivati, ai momenti che ci hanno portato fino a lì.
Viaggiamo
in macchina, in treno, in aereo. Anche a piedi. Ogni modalità ci regala
qualcosa, ci permette di vedere il mondo in maniera diversa. Stiamo seduti in
treno o in macchina e osserviamo il paesaggio fuori dal finestrino, mentre ogni
cosa appare e scompare in una frazione di secondo in una scia di colori e
oggetti che si confondono fra loro. Stiamo seduti in aereo e in poco tempo
possiamo percorrere distanze considerevoli, osservando il mondo dall’alto,
sentendoci in qualche modo potenti, mentre ogni cosa sembra essere
infinitamente piccola, mentre attraversiamo le nuvole e ci sembra di parlare a
tu per tu con il sole.
Incontriamo
altri viaggiatori in aeroporto, al bar di una stazione, in autogrill. Li
incontriamo pieni di
borse, zaini e valige, e ognuno di essi ha una meta, un
obiettivo da raggiungere. Proprio come noi. Molte volte queste mete sono le
medesime e sulla strada che ci porta ad esse incontriamo dei compagni di
viaggio. Altre volte la stessa strada ci porta a dei bivi, a delle scelte a
volte anche dolorose che comportano dei saluti o degli addii. Eppure il viaggio
ci permette di condividere molte cose, per poco o per molto tempo, cambiandoci
e arricchendoci.
Scriveva
Edgar Allan Poe: “Viaggiare è come sognare: la differenza è che non tutti, al
risveglio, ricordano qualcosa, mentre ognuno conserva calda la memoria della
meta da cui è tornato”.
Nessun commento:
Posta un commento