martedì 15 dicembre 2015

DIGNITÀ PIÙ CHE INDIGNAZIONE ALLA IX EDIZIONE DE "LA LEV A PORDENONE"


Giustizia, misericordia, giovani e cultura. Queste le parole chiave per descrivere la IX edizione dell’evento culturale «La Libreria Editrice Vaticana a Pordenone. Ascoltare, leggere, crescere» che si è tenuto nella città friulana dal 17 al 29 ottobre 2015. Una rassegna ormai diventata abituale e che vede la LEV in sintonia con la cittadinanza pordenonese attraverso una sensibilizzazione in grado di toccare diverse tematiche legate all’attualità grazie anche alla presenza di ospiti illustri.
Se l’anno scorso la rassegna era stata impreziosita dalla presenza di p. Antonio Spadaro, direttore de La Civiltà cattolica, e dal card. W. Kasper, presidente emerito del Pontificio consiglio per la promozione dell’unità dei cristiani, quest’anno Pordenone ha potuto accogliere, fra i tanti ospiti, personaggi del calibro di don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, Giovanni Maria Flick, presidente emerito della Corte costituzionale e già ministro della Giustizia e il card. Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio consiglio della cultura.
Il tema della giustizia è stato affrontato da Flick nel corso di alcuni appuntamenti in occasione dei quali l’ex guardiasigilli ha incontrato gli studenti del territorio spiegando loro il concetto di dignità presente nella Costituzione e denunciando un luogo comune oggi imperante: quello di essere spesso indignati verso qualcosa senza poi riconoscere la dignità nei confronti delle persone fragili ed emarginate.
Giovanni Maria Flick, ex Ministro della Giustizia

In merito al concetto di corruzione l’ex ministro della Giustizia – che nel corso della rassegna ha anche presentato il suo libro Elogio della dignità (pubblicato per i tipi della LEV) – ha posto l’accento su una urgente necessità di semplificazione delle leggi accompagnata da un recupero del senso di legalità: «Solo così, grazie anche a una efficace prevenzione, sarà possibile combattere la corruzione» – ha detto.

La parola «misericordia», perno del Giubileo indetto da papa Francesco a partire dal prossimo 8 dicembre, è risuonata in uno dei momenti più caratterizzanti della rassegna, con la consegna della corona del rosario inviata da Bergoglio a ciascuno dei 70 detenuti del Carcere di Pordenone. Per Flick «la detenzione ormai non può essere l’unica pena» e citando la Costituzione ha poi ribadito come «la permanenza nel carcere per le persone deve avere una reale finalità educativa».
No a una comunicazione autistica
Per don Virgilio Balducchi, ispettore generale dei cappellani delle carceri italiane, si deve superare il luogo comune che le pene severe siano sinonimo di tranquillità e sicurezza per la popolazione e proprio per questo ha dichiarato che il Governo più che destinare tutte le risorse disponibili a ristrutturare le carceri deve pensare anche a finanziare le iniziative alternative. Su questa linea anche don Gino Rigoldi, fondatore di Comunità nuova e cappellano del Carcere minorile Beccaria di Milano, che ha annunciato un progetto – in programma dal prossimo gennaio – di fornire un salario minimo di reinserimento da destinare ai giovani poveri che escono dal Beccaria per evitare che ritornino a delinquere.
Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera
La IX edizione della LEV a Pordenone ha avuto un particolare occhio di riguardo per i giovani: oltre agli incontri con Flick, infatti, erano in programma altri due appuntamenti molto importanti con don Ciotti e con il card. Ravasi. In un teatro comunale gremito da oltre 500 persone – in occasione del bicentenario della nascita di san Giovanni Bosco – don Ciotti ha lanciato un messaggio eloquente ai giovani, invitandoli ad «avere coraggio perché la vita, specialmente in questo momento, ci chiede di osare». Non poteva mancare poi un riferimento al pericolo della corruzione e dell’illegalità: «È necessario mantenere alta la guardia perché le mafie sono ancora più forti in questo periodo di crisi finanziaria. Bisogna educare i giovani a essere buoni cristiani e onesti cittadini, perché le mafie vivono e crescono in mezzo a noi, cambiano, penetrano e hanno continuità nel cambiamento arrivando ovunque facendo affari».



Card. Gianfranco Ravasi,
presidente del Pontificio consiglio della cultura 
Il linguaggio e la religione sono stati invece i punti toccati dal card. Ravasi che ha ricordato agli studenti l’importanza del dialogo nella ricerca di una fede autentica e non dettata dall’indifferenza e da un «autismo della comunicazione» che possono avere inevitabilmente il fondamentalismo come risultato. Ravasi ha anche tenuto una lectio magistralis presso il duomo di Pordenone dal titolo «La Bibbia: un libro di ieri e di oggi», nella quale ha definito il testo sacro «cuore della comunità credente» e «grande codice della cultura occidentale». La rassegna ha avuto anche per quest’edizione un grande successo con un’affluenza di pubblico intorno alle 5.000 persone, grazie anche a tanti altri appuntamenti che hanno permesso d’approfondire tematiche quali la sanità pubblica e privata nel rispetto della persona, l’enciclica Laudato si’ di Francesco e il diritto al cibo come diritto umano fondamentale nella prospettiva della dottrina sociale della Chiesa. 

Grande soddisfazione per don Giuseppe Costa, direttore della LEV: «Il successo di questa IX edizione è la dimostrazione che la formula adottata dagli organizzatori è incoraggiante e dà inoltre forti motivazioni per proseguire nel percorso intrapreso». Il curatore dell’evento Sandro Sandrin, pensando già all’organizzazione della X edizione in programma per l’ottobre 2016, ha lanciato l’idea di allargare la presenza ormai acquisita della LEV e di ospiti significativi del mondo cattolico a esponenti dell’«editoria religiosa a livello internazionale».


ARTICOLO PUBBLICATO IN "IL REGNO - ATTUALITÀ N.10/2015"

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