martedì 30 giugno 2015

LO SCIOPERO DEI GIORNALISTI DELL'ANSA

È finito ieri, lunedì 29 giugno, alle ore 7 lo sciopero proclamato dai giornalisti dell'ANSA (Agenzia Nazionale Stampa Associata) in data 25 giugno. Questo il comunicato:

"Da questa mattina (29 giugno 2015 ndr) sono riprese le trasmissioni di tutti i notiziari dell'ANSA e l'aggiornamento del sito ansa.it, sospesi fino alle 7 di oggi per uno sciopero dei giornalisti proclamato dal Cdr nell'ambito di una vertenza aziendale". 

Photo Credit: ansa.it


Le ragioni di tale sciopero erano state rese note dal Cdr tramite un documento ufficiale nel quale si poteva leggere la contrarietà dei giornalisti al piano di tagli presentato dall'azienda, così come un fermo disaccordo nei confronti dello strumento dei contratti di solidarietà, definito "inaccettabile", in quanto "danneggerebbe in modo irreparabile ampiezza della copertura e qualità del notiziario, quindi il ruolo stesso di dorsale del sistema dell'informazione nel Paese e di garanzia di pluralismo e democrazia come testimoniato anche dalle numerose, immediate e trasversali testimonianze di solidarietà spontanea ricevute". 

Altre questioni poste in essere mediante lo sciopero sono state la stabilizzazione dei contratti a tempo determinato, la verifica dei conti dell'azienda e la salvaguardia della redazione e dei suoi componenti. Ferma quindi l'opposizione ai tagli del budget relativi alla redazione e ai suoi collaboratori, con tanto di richiesta dell'apertura di una "vertenza nazionale con la FNSI ed a proseguire nella linea della massima visibilità anche con iniziative pubbliche". A rischio un altro giorno di sciopero per la giornata di domani, mercoledì primo luglio, nel caso di richieste non ascoltate dall'Assemblea. 

Photo Credit: Wikipedia 


Lo sciopero di un'agenzia di informazione importante come l'ANSA - la prima in Italia e la quinta nel mondo - riporta all'attenzione dell'opinione pubblica il problema della crisi del giornalismo. Una crisi che non è solo economica ma anche culturale: ai tagli redazionali e alla chiusura degli uffici di corrispondenza si deve infatti aggiungere una accelerazione sempre più costante dei flussi di notizie e di informazioni che vanno a discapito dell'analisi giornalistica e dell'approfondimento, in un contesto mediale nel quale ogni utente - mediante il web - cerca sempre più contenuti personalizzati e fruibili velocemente. 


È in corso un cambiamento sostanziale nel modo di fare informazione nel quale è ancora necessario trovare uno status quo per tutti gli organi informativi, fermo restando che il lettore è il perno sul quale deve poggiare l'informazione. 

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