mercoledì 15 ottobre 2014

SERBIA VS ALBANIA: POLITICA PIÙ CHE CALCIO


41 minuti. Tanto è durata la sfida fra Serbia e Albania, valevole per le qualificazioni agli Europei del 2016. Al lancio di fumogeni in campo l'arbitro inglese Atkinson ha sospeso la partita, sul risultato di parità di 0 a 0. Ma ad alzare la già tesa situazione ci ha pensato un drone con attaccata la bandiera della Grande Albania con raffigurata l'immagine di un leader degli indipendentisti kosovari ucciso nel '98 dalle milizie serbe, la scritta Authochtonos e la data 1912 ad indicare la rivolta albanese in Kosovo. In campo la rissa fra i giocatori delle due nazionali è scoppiata quando il serbo Mitrovic ha strappato il vessillo, provocando la dura reazione dei giocatori albanesi. All'escalation di tensione in campo è seguita quella sugli spalti, dai quali sono volati oggetti - fra i quali seggiolini - e altri fumogeni, costringendo le due squadre a rientrare negli spogliatoi (qui il video). La partita è finita quindi qui, con i giocatori albanesi che non hanno accettato l'invito dell'arbitro a riprendere il gioco, data la non sussistenza delle condizioni  adatte per ricominciare la gara. Quello che ha sorpreso - ma forse non troppo - è stata la presenza in campo di Bogdanov, l'ultras serbo arrestato nel 2010 a Genova per i disordini di Italia vs Serbia, noto come Ivan il Terribile

Bogdanov scende in campo (immagine de La Stampa)
L'ultras sarebbe sceso in campo per trattare e far valere le sue posizioni politiche. Politica che purtroppo si è ancora una volta mischiata al calcio e allo sport, snaturandone la bellezza. La partita fra le due nazionali è diventata purtroppo non il terreno di gioco di un confronto sportivo ma il terreno di uno scontro ideologico e nazionalista fra due Paesi storicamente in conflitto per questioni di indipendenza territoriale ed etnica, tanto che l'ingresso allo stadio era vietato ai tifosi albanesi, essendo permesso l'accesso solo ai possessori del passaporto serbo. Secondo le ultime indiscrezioni il drone sarebbe stato pilotato dall'interno dello stadio da Orfi Rama, fratello del primo ministro albanese, il quale sarebbe già stato arrestato dalle autorità locali. Insomma, un'altra brutta pagina di politica che si impone sullo sport aizzando i nazionalismi di Paesi che ancora hanno vivo il ricordo delle recenti guerre per l'autoaffermazione e l'indipendenza. 

L'attaccante serbo Mitrovic strappa la bandiera attaccata al drone,
provocando la reazione degli albanesi (foto Sky Sport)



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