sabato 16 luglio 2016

TURCHIA, DOPO IL TERRORISMO ECCO IL COLPO DI STATO

Sono passate poco più di due settimane dall'attentato all'aeroporto Ataturk di Istanbul e la Turchia torna ad essere teatro di violenza. Dopo le 42 vittime e 239 feriti targati Isis ecco le almeno 190 vittime del colpo di Stato che la scorsa notte ha visto una frangia dell'esercito turco tentare di prendere il potere con l'obiettivo di destituire Erdogan in nome della libertà civile e politica. 

Recep Tayyip Erdogan, 12° Presidente della Turchia

Un tentativo fallito dopo una iniziale situazione nella quale Erdogan sembrava addirittura in fuga e richiedente asilo in Germania e - pare - Gran Bretagna senza trovare però accoglienza. Un Erdogan che intanto, tramite FaceTime, aveva invitato la popolazione a scendere in strada per difendersi da un colpo di Stato "illegittimo", sperando di far leva su quella maggioranza che comunque lo appoggia nel Paese. E infatti ecco che la risposta della popolazione è prontamente arrivata, con i militari costretti alla resa e adesso in odore di severe sanzioni da parte di un Erdogan che ha promesso che i responsabili "pagheranno duramente per il loro tradimento". 

Erdogan si rivolge alla popolazione tramite FaceTime in diretta sulla CNN turca

Quasi 3000 i soldati "ribelli" arrestati e prima accerchiati dalla popolazione pronta a reagire al colpo di Stato, come testimoniano le immagini pubblicate da Rai News.  Ma cosa ha portato al fallimento di questo colpo di Stato (che Erdogan attribuisce al nemico Fethullah Gulen, imam e politologo turco, dichiaratamente ostile al Presidente turco)? Probabilmente una serie di fattori, in primis una disorganizzazione nell'effettuazione dell'azione rivoltosa da parte di una minoranza dell'esercito che non ha trovato l'appoggio dei militari di rango alto. In secondo luogo una reazione della popolazione probabilmente inaspettata, dopo che i militari avevano bloccato il ponte sul Bosforo e istituito il coprifuoco. 

Un evento che ovviamente ha dei risvolti geopolitici importanti, sia per quanto riguarda la politica interna della Turchia, sia per quanto riguarda il suo ruolo di Stato "cuscinetto" e di mediazione fra l'Europa e il Medio Oriente. 

Di seguito alcuni link per maggiori approfondimenti: 



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