lunedì 16 giugno 2014

Azzurri, attenti ai facili entusiasmi!

Pronti, via. Dopo le tante critiche ricevute dalla Nazionale di Prandelli per i due scarsi risultati nelle amichevoli pre-Mondiale (0 a 0 con l'Eire e 1 a 1 con il Lussemburgo), gli azzurri battezzano la competizione brasiliana con una bella vittoria per due reti ad una contro l'Inghilterra dell'ex tecnico interista Roy Hogdson. Una vittoria che dà fiducia ai nostri ragazzi e mette in discesa la strada verso la qualificazione agli ottavi, data la sconfitta inattesa dell'Uruguay contro il sorprendente Costa Rica. Proprio il Costa Rica sarà il nostro prossimo avversario e una vittoria contro la Nazionale dell'America Centrale ci permetterebbe la matematica qualificazione e buone probabilità di arrivare primi nel girone. Vittoria che forse in molti danno già per scontata, data la bella prestazione contro gli inglesi, dimenticando che i costaricani hanno battuto nettamente per 3 a 1 l'Uruguay di Cavani e dell'infortunato Suarez, arrivato quarto agli ultimi Mondiali in Sudafrica nel 2010 e vincitore della Coppa America nel 2011. Facile pensare che sia stato un caso, una delle tante sorprese che il calcio regala a chi lo segue. Ma attenzione: anche noi, italiani esperti di calcio, siamo abituati alle sorprese, in positivo come in negativo. È vero che abbiamo vinto i Mondiali del 2006 contro ogni aspettativa, dopo lo scandalo Calciopoli, ma è anche vero che siamo riusciti a confezionare una magra figura agli ultimi Mondiali in Sudafrica, nei quali non abbiamo ottenuto nemmeno una vittoria nel girone contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Due pareggi e una sconfitta che ci hanno rispediti in madre patria con tanto di sbeffeggio internazionale: un girone che dovevamo stravincere nel quale non siamo riusciti nemmeno ad arrivare secondi. Adesso il pericolo è proprio questo: rilassarsi dando per scontata la qualificazione dopo aver ottenuto i primi tre punti contro la squadra più ostica del girone. La stampa italiana celebra la prestazione tattica e cinica dei nostri, il gol di Balotelli e la bella prestazione di Candreva, la geometria di Pirlo e l'intesa con Verratti: tutto vero, tutto giusto. Ma è giusto anche guardare agli errori commessi e tenere alta l'attenzione: dopo il vantaggio ci siamo subito rilassati e fatti raggiungere dopo due minuti (colossale dormita di difesa e centrocampo nell'azione del pari inglese), ma soprattutto, diciamocelo, abbiamo vinto con intelligenza una partita difficile che poteva finire in qualsiasi modo. Non abbiamo dominato, non abbiamo schiacciato gli inglesi nella loro metà campo sommergendoli di tiri in porta. Insomma, non abbiamo vinto 5 a 1 contro la Spagna campione del Mondo e due volte campione d'Europa. Non è mai stato nelle nostre corde giocare in questo modo aggressivo, è vero. Tattica, attenzione, catenaccio e contropiede sono le nostre armi migliori (vedi Mondiali 2006). Ma proprio per questo bisogna essere prudenti e realisti: se la partita fosse finita in pareggio non ci sarebbe stato nulla da dire. Va bene l'entusiasmo di stampa e tifosi per la vittoria, necessario forse anche per scaricare un po' la tensione delle aspettative, ma teniamo i piedi per terra. Ricordiamoci che ogni volta che la Nazionale italiana è stata osannata e data per favorita, ha deluso le aspettative. A fari spenti invece, possiamo andare molto lontano.

#ForzaAzzurri!  



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