Pronti, via. Dopo le
tante critiche ricevute dalla Nazionale di Prandelli per i due scarsi
risultati nelle amichevoli pre-Mondiale (0 a 0 con l'Eire e 1 a 1 con
il Lussemburgo), gli azzurri battezzano la competizione brasiliana
con una bella vittoria per due reti ad una contro l'Inghilterra
dell'ex tecnico interista Roy Hogdson. Una vittoria che dà fiducia
ai nostri ragazzi e mette in discesa la strada verso la
qualificazione agli ottavi, data la sconfitta inattesa dell'Uruguay
contro il sorprendente Costa Rica. Proprio il Costa Rica sarà il
nostro prossimo avversario e una vittoria contro la Nazionale
dell'America Centrale ci permetterebbe la matematica qualificazione e
buone probabilità di arrivare primi nel girone. Vittoria che forse
in molti danno già per scontata, data la bella prestazione contro
gli inglesi, dimenticando che i costaricani hanno battuto nettamente
per 3 a 1 l'Uruguay di Cavani e dell'infortunato Suarez, arrivato
quarto agli ultimi Mondiali in Sudafrica nel 2010 e vincitore della
Coppa America nel 2011. Facile pensare che sia stato un caso, una
delle tante sorprese che il calcio regala a chi lo segue. Ma
attenzione: anche noi, italiani esperti di calcio, siamo abituati
alle sorprese, in positivo come in negativo. È vero che abbiamo
vinto i Mondiali del 2006 contro ogni aspettativa, dopo lo scandalo
Calciopoli, ma è anche
vero che siamo riusciti a confezionare una magra figura agli ultimi
Mondiali in Sudafrica, nei quali non abbiamo ottenuto nemmeno una
vittoria nel girone contro Paraguay, Nuova Zelanda e Slovacchia. Due
pareggi e una sconfitta che ci hanno rispediti in madre patria con
tanto di sbeffeggio internazionale: un girone che dovevamo
stravincere nel quale non siamo riusciti nemmeno ad arrivare secondi.
Adesso il pericolo è proprio questo: rilassarsi dando per scontata
la qualificazione dopo aver ottenuto i primi tre punti contro la
squadra più ostica del girone. La stampa italiana celebra la
prestazione tattica e cinica dei nostri, il gol di Balotelli e la
bella prestazione di Candreva, la geometria di Pirlo e l'intesa con
Verratti: tutto vero, tutto giusto. Ma è giusto anche guardare agli errori commessi e tenere alta l'attenzione: dopo il vantaggio ci siamo
subito rilassati e fatti raggiungere dopo due minuti (colossale
dormita di difesa e centrocampo nell'azione del pari inglese), ma
soprattutto, diciamocelo, abbiamo vinto con intelligenza una partita
difficile che poteva finire in qualsiasi modo. Non abbiamo dominato,
non abbiamo schiacciato gli inglesi nella loro metà campo
sommergendoli di tiri in porta. Insomma, non abbiamo vinto 5 a 1
contro la Spagna campione del Mondo e due volte campione d'Europa.
Non è mai stato nelle nostre corde giocare in questo modo
aggressivo, è vero. Tattica, attenzione, catenaccio e contropiede
sono le nostre armi migliori (vedi Mondiali 2006). Ma proprio per
questo bisogna essere prudenti e realisti: se la partita fosse finita
in pareggio non ci sarebbe stato nulla da dire. Va bene l'entusiasmo
di stampa e tifosi per la vittoria, necessario forse anche per
scaricare un po' la tensione delle aspettative, ma teniamo i piedi
per terra. Ricordiamoci che ogni volta che la Nazionale italiana è
stata osannata e data per favorita, ha deluso le aspettative. A fari
spenti invece, possiamo andare molto lontano.
#ForzaAzzurri!
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