sabato 8 aprile 2017

UNA GUERRA MONDIALE A PEZZI DELLA QUALE NON CI STIAMO RENDENDO CONTO

"Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti. Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata ordinaria. Sì, un aggressore 'ingiusto' deve essere fermato, ma senza bombardare o fare la guerra". 

Così si pronunciava Papa Francesco il 18 agosto 2014, di ritorno dal suo viaggio apostolico in Corea del Sud. Parole che, a quasi tre anni di distanza, sono purtroppo di particolare attualità. In poco più di due settimane infatti ci siamo trovati di fronte a tre attentati terroristici e a un'escalation della crisi internazionale fra Russia, Stati Uniti e Medio Oriente. 



Il 22 marzo l'attentato a Londra nei pressi di Westminster, con un'auto lanciata sulla folla davanti al Parlamento britannico: numerosi feriti e quattro morti, saliti ieri a cinque. 

[Per saperne di più: 
http://www.ilpost.it/2017/03/22/spari-westminster-londra-parlamento/]

Lunedì 3 aprile, un ordigno è esploso in un vagone della metropolitana a San Pietroburgo, causando 14 morti e decine di feriti. 

[Per saperne di più: 
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/04/news/attentato_a_san_pietroburgo_il_responsabile_e_un_kamikaze_kirghiso-162145041/ ]

Ieri, venerdì 7 aprile, un camion si è lanciato sempre sulla folla nel centro di Stoccolma, causando, al momento, quattro morti e una decina di feriti. 

[Per saperne di più: 
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/08/news/stoccolma_attentato-162472501/]

Tre attentati terroristici di natura islamica che ci devono fare inevitabilmente interrogare sulle misure da adottare in termini di sicurezza interna e anche globale. A partire dalle condizioni di accoglienza degli immigrati: se da un lato l'accoglienza è un fattore umano, dall'altro essa non deve essere improvvisata, ingenua e "buonista". 

Nel mezzo l'attacco chimico di martedì scorso, 4 aprile, nella provincia siriana di Idlib, probabilmente compiuto dal regime di Assad e che ha visto morire almeno 80 persone, la maggior parte delle quali civili e molti bambini. 

[Per saperne di più: http://www.ilpost.it/2017/04/05/attacco-chimico-siria-assad-spiegato/] 

Attacco che ha poi portato al bombardamento da parte degli Stati Uniti della base aerea dei raid chimici, colpita con 59 missili provocando la reazione della Russia, con la fregata russa diretta verso le navi USA nel Mediterraneo. 

[Per saperne di più: 
http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/07/news/siria_usa_lanciano_attacco_contro_base_aerea_oltre_50_missili-162376837/ 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/07/siria-nave-da-guerra-russa-verso-i-due-cacciatorpedinieri-americani-che-hanno-lanciato-lattacco/3506849/ ] 

Un'escalation mondiale della quale non ci stiamo rendendo conto completamente se non a pezzetti, perdendo forse il senso della sua portato complessiva. L'Europa si trova di fronte a un'ondata di migrazioni della quale non sa gestire il flusso e che sta minando la sicurezza interna, tanto che ieri Stoccolma, a seguito dell'attentato, ha scelto di sospendere gli accordi di Schengen. In tutto questo la Gran Bretagna si trova di fronte all'uscita dall'Europa, con la quale dovrà contrattare gli accordi sulla sicurezza in base agli accordi commerciali. Gli Stati Uniti, con la Presidenza Trump, stanno facendo marcia indietro rispetto alla politica estera dell'amministrazione Obama, con un atteggiamento più spregiudicato che si è trasformato in queste ore in un braccio di ferro con la Russia, protettrice di una Siria continuamente contesa fra Arabia Saudita e Iran e internamente divisa dalla guerra fra Daesh, Governo e Esercito Libero Siriano. Senza dimenticare la Turchia di Erdogan. 


Il tutto mentre noi, cittadini europei, condividiamo hashtag di solidarietà sui social (curioso come ciò non sia accaduto per l'attentato in Russia) per poi tornare alla nostra routine. Abituandoci, colpevolmente, a tutto questo. 



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