lunedì 17 novembre 2014

BLACK MIRROR: LA DERIVA DELLA TECNOLOGIA IN UNA SERIE TELEVISIVA

Solo un decennio fa poter fare chiamate, mandare messaggi e fare registrazioni audio era una vera e propria novità in grado di cambiare gli stili di vita: con il telefono cellulare (il primo fu inventato da Martin Cooper, direttore della sezione Ricerca e sviluppo della Motorola nel 1973 ed era grande quanto una valigetta... diciamo un telefono portabile ma scomodo) era possibile scambiarsi velocemente messaggi, i famosi SMS e chiamare una persona senza dover entrare in una cabina telefonica. I primi avevano lo schermo in bianco e nero, poi arrivarono i modelli a colori, poi quelli con cui potevi fare i video e le foto, infine oggi gli smartphone, dei veri e propri mini computer con i quali si può fare tutto. Forse anche troppo. In un decennio il mercato della tecnologia si è concentrato tutto sullo smartphone, il telefono intelligente. Fotocamere, videocamere, computer, agende, registratori vocali: tutto concentrato in un semplice telefono dove fare una telefonata non è più la funzione principale. Addirittura grazie a questo semplice apparecchio rettangolare si possono fare collegamenti live, reportage, documentari, film e quant'altro: basti vedere le tecniche del giornalismo moderno e il citizen journalism. Smartphone, tablet, televisioni digitali, schermi in 3D: la tecnologia non si ferma, corre veloce. Dieci anni fa chiamare da un cellulare era una rivoluzione comunicativa e certamente nessuno avrebbe pensato allo smartphone. La domanda è: fra dieci anni cosa ci sarà? Come comunicheremo? Oggi si parla di una società super connessa, digitale, multimediale, nella quale si sta perdendo il contatto fisico con le persone, nella quale la natura mediale supera quella umana e relazionale. Siamo nell'era di Skype, di Oovoo, dei social network, di WhatsApp: proprio quest'ultima app, con le due spunte blu che permettono di verificare se il destinatario ha letto o meno il messaggio, sta sempre più regolando i rapporti delle persone (non a caso Facebook ci ha speso un bel po' di soldi per comprarsela). 
Immagine tratta da blogosfere.it

E fra dieci anni? Già, fra dieci anni, cosa ci sarà invece? Charlie Brooker ha ideato una serie televisiva, Black Mirror, giunta alla seconda stagione: ognuna contiene tre episodi, le cui trame sono scollegate e indipendenti, nei quali si cerca di immaginare quella che può essere la deriva di una società nella quale la tecnologia cresce a dismisura diventando il pilastro centrale della vita dell'uomo. Cip della memoria, schermi sui quali guardare i propri ricordi, avatar, esperienze virtuali: questo potrà essere realmente il futuro, una realtà virtuale fatta di Google glass all'ennesima potenza. L'uomo e la tecnologia, un rapporto che ha sempre avuto nel progresso scientifico il suo pilastro, tutto per migliorare la vita dell'uomo. Oppure per peggiorarla... 

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