Gli italiani non leggono più, e se lo fanno mediamente non
leggono più di tre libri in un anno. Questo è il resoconto dell’ultima analisi
Istat sulla produzione e lettura di libri. Ma quali sono le cause di questi
dati certamente non incoraggianti? Molti sono gli ostacoli alla lettura: la
mancanza di efficaci politiche scolastiche di educazione alla lettura, il
sostegno inadeguato alla piccola editoria, e i bassi livelli culturali della
popolazione. Ma bisogna considerare anche fattori di natura sociale, economica
e territoriale. Per quanto riguarda i primi c’è da sottolineare una forte
differenza di genere: le donne leggono più degli uomini (51,9 % contro il 39,7 %),
oltre al fatto che una famiglia su dieci dichiara di non avere neanche un libro
in casa. Per quanto riguarda i fattori economici, un lettore su tre vive in
famiglie con scarse risorse economiche (non a caso stanno avendo ampio successo
le edizioni economiche). Ma anche i fattori territoriali hanno il loro peso
nella questione: in Italia al Nord si legge molto di più che al Centro e al
Sud. Insomma, l’Italia è caratterizzata da forti disuguaglianze sociali,
economiche e territoriali che portano una persona su due a definirsi un non lettore e quasi la metà dei lettori
a leggere al massimo tre libri in un anno. Il livello di scolarizzazione incide
notevolmente nella definizione dei non lettori (69,6% di chi possiede al più la
licenza elementare non ha letto nemmeno un libro, contro il 17,9 % dei
laureati), oltre l’ampiezza dei comuni di residenza, dove chi abita in
periferia è meno propenso a leggere rispetto a chi abita in un’area
metropolitana. Il risultato è che la produzione libraria entra in crisi e deve
far fronte alla diminuzione di libri pubblicati. Per attrarre i lettori si
punta sulle novità, che vede l’emergere dei best
seller e degli istant book, in
grado di raggiungere un grande successo commerciale nel breve periodo grazie
alla pubblicità sui mass media e alla
rapida produzione del libro. Ma la
crescita dei lettori resta comunque lenta e modesta. Quali possono essere le
strategie da adottare per mettere in mano alle persone un buon libro? E’
importante educare fin da piccoli i propri figli alla lettura, non lasciandoli
troppo tempo davanti alla televisione. Questo deve essere compito dei genitori
(dalle statistiche emerge che avere genitori lettori incoraggia la lettura) e
della scuola (i bassi livelli culturali della popolazione sono conseguenza
anche di un sistema scolastico non all’altezza: per questo sono necessarie e
auspicabili iniziative scolastiche e culturali che coinvolgano i bambini, ma
anche gli adulti). Sicuramente un bambino abituato a leggere avrà più
probabilità di diventare un lettore da adulto piuttosto di uno che non legge,
in quanto farà parte della sua formazione e del suo modo di informarsi. In
questo senso significativo è il fatto che più si va avanti con l’età più
aumenta la percentuale dei non lettori (74,8 % fra gli over 75). Un altro
terreno sul quale bisogna lavorare è la lotta alla sempre più marcata differenziazione
culturale fra Nord e Sud, a discapito di quest’ultimo: i non lettori emergono
notevolmente al Sud (65,3 %), in particolare in Puglia (67,5 %) e in Campania
(66,6 %), mentre al Nord troviamo una situazione meno grave: 43 % di non
lettori e percentuali basse in Trentino Alto Adige (39,1 %), Valle d’Aosta
(41,8 %) e Veneto (42,4 %), rispetto al resto del Paese. Internet può essere
uno strumento per invogliare le persone a leggere riviste, giornali e news online: nell’era del web 2.0 lo smartphone è diventato uno strumento
d’uso comune, accessibile alla maggior parte della popolazione, a parte quella
più vecchia legata ancora ai giornali e ai media tradizionali. Sono infatti
oltre 700mila le persone che leggono libri online o e-book su dispositivi mobile,
in linea con la media europea (46, 1 % contro il 50 % europeo): significativo è
il fatto che un giovane su tre fra i non lettori legge news, giornali o riviste
online. Nell’ottica della banda larga e delle connessioni veloci il libro si
sta sempre più digitalizzando. Ma c’è ancora chi rimane affezionato alla cara
vecchia carta stampata: per non farli diventare una razza in via d’estinzione,
basta promuovere più iniziative culturali nelle scuole e stare attenti
all’educazione alla lettura dei propri figli, magari regalando loro un buon
libro assieme allo smartphone di
ultima generazione.
Dati Istat: