tag:blogger.com,1999:blog-47382888387411670692024-02-07T18:37:49.798-08:00CRITICANDOCI "È difficile accettare una critica, soprattutto quando viene da un parente, un amico, un conoscente o un estraneo"
(Franklin P. Jones)giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.comBlogger104125tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-81204105950460309482020-03-14T11:08:00.000-07:002020-03-14T11:14:51.661-07:00Fare la nostra parte<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Coronavirus. Una parola che fino a qualche mese fa non immaginavamo nemmeno, presi com'eravamo ad aspettare l'avvento di un 2020 che la nostra immaginazione voleva pieno di novità e sorprese. E invece ecco l'inizio di questo nuovo decennio all'insegna di un'emergenza che sa tanto di fantascienza, fra strade deserte e supermercati che mai erano stati luoghi così di moda.</span></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">La nostra quotidianità è stravolta in quelle cose che prima davamo forse troppo per scontate: niente partite di calcio, niente pizza con gli amici, niente chiacchiere al bar. Ma soprattutto niente abbracci, mascherine sul volto, disinfettanti a peso d'oro e un unico grande motto: <i>#stateacasa</i>. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMMQ80Q-cXuRdY5eDQNda5_M_23Prp5mENZAtyOyjNdlYT1rXL2eIcwPnd2n3qLq6ZtZ6obM0mD3eTIcUuYF9bXNjtZdP6os-dusAMBZfaou_KLbOKiP0gmiaMosRu9j4c-rUDCxTI1eb7/s1600/Schermata+2020-03-14+alle+19.02.41.png" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="406" data-original-width="323" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjMMQ80Q-cXuRdY5eDQNda5_M_23Prp5mENZAtyOyjNdlYT1rXL2eIcwPnd2n3qLq6ZtZ6obM0mD3eTIcUuYF9bXNjtZdP6os-dusAMBZfaou_KLbOKiP0gmiaMosRu9j4c-rUDCxTI1eb7/s320/Schermata+2020-03-14+alle+19.02.41.png" width="252" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Il mondo, insomma, sembra essersi fermato. Tranne per chi sta affrontando il virus in prima linea, ovviamente. Chi in corsia, chi tramite il volontariato, chi nelle <i>stanze dei bottoni</i> a prendere decisioni: a loro deve andare il nostro più grande ringraziamento. Per loro, infatti, il mondo sta andando a mille all'ora e ogni secondo è prezioso in questa battaglia. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">E noi, invece? Per noi, che lavoriamo da casa e usciamo <i>solo per fare la spesa o una breve passeggiata*,</i> che valore ha il tempo, oggi? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">In questi giorni di isolamento, ci ritroviamo inaspettatamente a casa con un sacco di tempo a disposizione. Essere costretti a rimanere fra le mura domestiche ci costringe a fare i conti con noi stessi, col tempo di cui ci lamentiamo sempre di non avere abbastanza e che finalmente potremmo sfruttare come si deve. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: right;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip-D04kWGlE8jawQp7xjTS99oSN-D5nHfc74BFmIgFi3RJAuNM2oJr9qDmX0B7RTMrT0Kbqg6kPCdNKFfe9r44gyB28xlf8VCD0LHuHCpQltI3WFbnSmvgS2nt3VI4oyvov0a-cAc8Owmq/s1600/89515216_219646559401600_6876894926169178112_n.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="1259" data-original-width="1053" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip-D04kWGlE8jawQp7xjTS99oSN-D5nHfc74BFmIgFi3RJAuNM2oJr9qDmX0B7RTMrT0Kbqg6kPCdNKFfe9r44gyB28xlf8VCD0LHuHCpQltI3WFbnSmvgS2nt3VI4oyvov0a-cAc8Owmq/s320/89515216_219646559401600_6876894926169178112_n.png" width="267" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Milano</span></td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Non importa come. Un aperitivo su Skype, una telefonata ai nostri genitori lontani, un libro che ci aspetta da mesi sullo scaffale: chissà quante cose stiamo scoprendo, in questi giorni. E magari chissà quante altre stiamo invece scoprendo di essere. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Usciamo sui balconi e scopriamolo. Cantiamo una canzone come se fossimo davanti a un falò, urliamo il nostro inno come se ci fossero già le partite della Nazionale alle porte. Non c'è nulla da festeggiare, è vero. Però c'è da rimanere vivi. </span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">È il momento di dare il giusto valore al tempo che abbiamo. Così come al silenzio che la frenesia di tutti i giorni ci impedisce solitamente di ascoltare. Abbiamo il dovere di tirare fuori il lato positivo di questa strana situazione. Il senso di unità che ci contraddistingue, la ricerca di condivisione, la voglia di raccontare e di raccontarci. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">È l'unico modo per dare il nostro contributo in questo momento. E quando tutto questo sarà passato, avremo un altro grande dovere: ricordarci di questi momenti. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">* perché è per questo che state uscendo, vero? Se non fosse così... rimanete a casa, stronzi! </span></i></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-3050205395933800592019-11-06T06:50:00.000-08:002019-11-06T06:56:16.738-08:00Apologia dell'ignoranza<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">L'<a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2019/10/30/senato-approva-mozione-segre-con-151-si-e-98-astenuti_36f67d96-68a5-48e4-8895-0e0ab57a0da8.html?fbclid=IwAR1zoLsIKXQtJVhy-LffRZqokQrhorusHUFXwVwfEZ_zNsCGHgPFxgAN56Y" target="_blank">astensionismo dei partiti di destra</a> di fronte all'istituzione della Commissione Segre contro odio, razzismo, antisemitismo e discriminazione. Gli ululati - gli ennesimi - a Mario Balotelli durante Verona-Brescia di domenica. Da un lato la politica, dall'altro il calcio. In mezzo l'ideologia che si fa beffe della memoria storica e occupa gli spazi dello sport. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/mvdS15iIddU/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/mvdS15iIddU?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Sono giorni a dir poco difficili, quelli che stiamo vivendo. Difficili perché di fronte a un tema che dovrebbe unirci, come dovrebbe essere la lotta alla discriminazione, ci troviamo divisi più che mai. Difficili perché quando la storia viene messa in discussione e l'evidenza ridotta a mera opinione, ciò che ci aspetta non può essere altro che preoccupazione per il nostro domani. </span></div>
<blockquote class="twitter-tweet">
<div dir="ltr" lang="it">
L’<a href="https://twitter.com/hashtag/ASRoma?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#ASRoma</a> si schiera al fianco di Mario Balotelli per gli insulti razzisti di domenica<br />
<br />
Che siano 20 o 2000 persone, il razzismo è inaccettabile<br />
<br />
È ora di scegliere da che parte stare, tra chi è pronto a opporsi al razzismo e chi gli permetterà di distruggere il gioco che amiamo <a href="https://t.co/CxT0maXmS0">pic.twitter.com/CxT0maXmS0</a></div>
— AS Roma (@OfficialASRoma) <a href="https://twitter.com/OfficialASRoma/status/1191646939508625408?ref_src=twsrc%5Etfw">November 5, 2019</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In questi giorni abbiamo scoperto - o meglio, ci siamo purtroppo resi davvero conto - di quanto non si possano più dare per scontati valori come la democrazia e il rispetto. L'attualità di queste ore ci fa leggere di politici che minimizzano la gravità di insulti razzisti contro un giocatore di colore (per alcuni sarebbe più corretto dire <i>negro</i>); di capi ultras che inneggiano a Hitler, <i>"che sì, si è macchiato di colpe gravi ma meno di quelle della democrazia"</i>; di capi ultras che al tempo stesso sono anche esponenti politici di estrema destra e che <i>"sì, Balotelli ha la cittadinanza italiana ma non potrà mai essere completamente italiano"</i>. Perché non è bianco, è ovvio. Anche voi su, che domande fate? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyl6p7VCbD2b2COJiWizotnlCfXjGa4kPsJTKC864XS9DH98GRZcLzPfF5Ylz6RMX_aiJzZDGJq1EZot58cVQ' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In questi giorni abbiamo scoperto - o meglio, anche qui sarebbe meglio dire che ci siamo davvero resi conto - che la testimonianza vivente di una sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti ha un valore poco più che relativo. <i>"Sì beh, per carità, siamo vicini a quella lì - com'è che si chiama? - però basta demonizzare tutto e tutti con questo velo sottile di vittimismo, è passato tanto tempo dai"</i>, sembra di sentire parafrasando alcuni. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="twitter-tweet">
<div dir="ltr" lang="it">
Liliana Segre ha coraggio e valori forti. Qualsiasi ipotesi di comunità riparta dalle sue parole di ieri. Ha descritto il campo in cui la sinistra o presunta tale deve lavorare e seminare. Un campo che ha descritto gli avversari con nettezza, senza più ambiguità.</div>
— Andrea Salerno (@SalernoSal) <a href="https://twitter.com/SalernoSal/status/1189822274863534080?ref_src=twsrc%5Etfw">October 31, 2019</a></blockquote>
<br />
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">In questi giorni abbiamo scoperto - anzi, anche qui è doveroso dire che ci siamo davvero resi conto - quanto manchi una vera presenza istituzionale. Invece che rassicurazioni e condanne, dalla politica sono arrivate rivendicazioni di danni d'immagine e denunce <i>orwelliane</i> alla libertà d'espressione. Balotelli, oggetto di cori e insulti razzisti, è stato <a href="https://www.repubblica.it/cronaca/2019/11/05/news/verona_balotelli_sindaco-240294797/" target="_blank">accusato di diffamare la città di Verona e rischia addirittura una denuncia</a>. Liliana Segre, sopravvissuta all'orrore del nazismo, non ha ricevuto solidarietà piena e unanime dai colleghi senatori in Parlamento. La vittima che diventa carnefice. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB7mJeAkhxSHwD3E7tLH6h4z3-SSRrv3hBhZ7O71dYZ9iHhkpDFSABlSH6ieFvTKv2FXOxTJGh-wlfzgghfFUET33FdcLHT2zrgRG_57Y4hfJRrtcm0mOwvsyi0pZB6T0drEXgiFZIY3e/s1600/Liliana+Segre.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="295" data-original-width="457" height="206" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgVB7mJeAkhxSHwD3E7tLH6h4z3-SSRrv3hBhZ7O71dYZ9iHhkpDFSABlSH6ieFvTKv2FXOxTJGh-wlfzgghfFUET33FdcLHT2zrgRG_57Y4hfJRrtcm0mOwvsyi0pZB6T0drEXgiFZIY3e/s320/Liliana+Segre.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2019/11/05/segre-incontrare-salvini-porta-aperta_4722dc9a-a36d-4836-a981-952c56e81001.html" target="_blank">ANSA</a> </td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">È come se oggi la moda del momento fosse quella di sdoganare il paradigma buonista del <i>"siamo tutti uguali a prescindere da colore della pelle, religione e bla bla bla"</i>. Sì insomma, roba da buonisti, appunto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>"Che noia, questo buonismo. Che noia sentir parlare continuamente di negri da salvare perché affogano in mare. Ecchepalle questi che appena dai del mangiabanane a uno di questi qui ti vengono a dire su, che sei razzista, che sei disumano. Ma andate a fanculo, salvateli voi"</i>. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<iframe allow="encrypted-media" allowfullscreen="true" allowtransparency="true" frameborder="0" height="424" scrolling="no" src="https://www.facebook.com/plugins/video.php?href=https%3A%2F%2Fwww.facebook.com%2FenricomentanaLa7%2Fvideos%2F656733648058257%2F&show_text=1&width=560" style="border: none; overflow: hidden;" width="560"></iframe>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non le sentite anche voi queste voci che aleggiano nell'aria? Sì lì, proprio sopra le nostre teste, mentre sussurrano alle nostre orecchie. Non lo leggete anche voi, questo odio, negli sguardi delle persone, nei loro ghigni sottili? Non lo leggete anche voi, questo odio, mascherato dietro alla parola <i>goliardia</i>? </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><i>"Ma sì, dai. Ti pare che adesso ci mettiamo ad accogliere tutti? Che ci mettiamo a questionare se una svastica o un braccio teso sono o no apologia del fascismo e del nazismo? Se dire o non dire negro sia o meno discriminatorio? Cos'è, ci mettiamo anche a fare le Commissioni in Parlamento su 'ste cazzate? Ma dai, ecchepalle!"</i>. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<blockquote class="twitter-tweet">
<div dir="ltr" lang="it">
<a href="https://twitter.com/hashtag/CommissioneSegre?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#CommissioneSegre</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Censura?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Censura</a><br />
Saremo in piazza a <a href="https://twitter.com/hashtag/Roma?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Roma</a> sabato <a href="https://twitter.com/hashtag/9novembre?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#9novembre</a> per rispondere all'ennesimo tentativo di imbavagliare il dissenso e la libertà di espressione degli italiani, contro ogni Ministero della verità! <a href="https://t.co/OSca0P74e6">pic.twitter.com/OSca0P74e6</a></div>
— Roberto Fiore (@RobertoFioreFN) <a href="https://twitter.com/RobertoFioreFN/status/1190573933881417728?ref_src=twsrc%5Etfw">November 2, 2019</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Non vi sentite anche voi, come dire... spaesati di fronte a tutto ciò? Di fronte a questo relativismo per cui tutto è degno di essere pronunciabile in nome della libertà di espressione? E invece diciamocelo che no, non è vero, che non può valere per il razzismo. Che non può valere per il fascismo. Che non può valere per il nazismo. Che non può valere per l'odio. </span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">Diciamocelo che tutto questo è semplicemente ignoranza. Di quelle pericolose. Di quelle di cui oggi si fa una schifosa apologia.</span><br />
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span>
***<br />
<br />
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600; text-align: left;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/razzismo" target="_blank">razzismo</a></span><span style="text-align: left;"> Concezione fondata sul presupposto che esistano razze umane biologicamente e storicamente superiori ad altre razze. È alla base di una prassi politica volta, con discriminazioni e persecuzioni, a garantire la 'purezza' e il predominio della 'razza superiore'. </span></span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><span style="-webkit-font-smoothing: antialiased; box-sizing: border-box; font-weight: 600; text-align: left;"><a href="http://www.treccani.it/enciclopedia/odio" target="_blank">òdio</a></span><span style="text-align: left;"> Sentimento di forte e persistente avversione, per cui si desidera il male o la rovina altrui; più genericamente, sentimento di profonda ostilità e antipatia. </span></span></span><br />
<span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></span>
<span style="background-color: white; text-align: left;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif;">[Treccani]</span></span></div>
<div>
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif;"><br /></span></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-46740470464319568332019-11-02T07:34:00.002-07:002019-11-02T07:34:31.175-07:00Due chiacchiere sull'Amazzonia con don Claudio Pighin
<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 13.0px}
span.s1 {font-kerning: none}
</style>
<br />
<div class="p1">
<span style="background-color: white; text-align: start;"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Missione, inculturazione, ecologia integrale, difesa dei popoli indigeni, rito amazzonico, ruolo della donna e nuovi ministeri. Sono questi i temi emersi durante il recente Sinodo sull'Amazzonia e ricapitolati nel <a href="https://www.vaticannews.va/it/vaticano/news/2019-10/sintesi-documento-sinodo-chiesa-alleata-amazzonia.html" target="_blank">Documento finale</a> prodotto. Un documento che definisce la Chiesa "alleata dell'Amazzonia", una terra che sta vivendo un momento storico particolare, sia dal punto di vista ambientale che da quello politico. Una terra che ci sembra lontana, ma la cui attualità non è così distante dalle problematiche che siamo chiamati oggi ad affrontare. </span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Di Amazzonia parlo con don Claudio Pighin, nato a Zoppola (in provincia di Pordenone) nel 1952, che in quei Paesi “lontani” ci ha vissuto in missione per ben quarant’anni. Oggi è parroco a Pordenone, ma quando ci parlo per la prima volta non posso che notare come il suo accento sia tutt’altro che pordenonese.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfuxav7nDO7cj4uA4iLVt5agDabRorg7NafZk1J6mPf_Y4ZaQH3kQj0QYfrJsPK-y84yoJ-gQhvIrCAG7mloXD4j-v7kLE0dPN7LWrlg9NTuAbcDZ29TnAuCXYDB6Nxj270HFHXo1AdV8E/s1600/Claudio+Pighin.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="960" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjfuxav7nDO7cj4uA4iLVt5agDabRorg7NafZk1J6mPf_Y4ZaQH3kQj0QYfrJsPK-y84yoJ-gQhvIrCAG7mloXD4j-v7kLE0dPN7LWrlg9NTuAbcDZ29TnAuCXYDB6Nxj270HFHXo1AdV8E/s320/Claudio+Pighin.jpg" width="320" /></a></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: x-small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><b>Don Claudio, come è nata la sua vocazione alla consacrazione?</b><span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">A undici anni sono entrato nel Seminario di Pordenone e poi nel seminario teologico di Monza del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere). Fin da bambino ho sentito il grande desiderio di essere missionario per servire quelli che avevano bisogno nelle terre di missione. Nella mia testa era fisso questo desiderio di servire quelli che soffrono oltre Oceano.</span></span></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><b>Quali sono state le attività svolte durante la sua attività missionaria?</b><span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Sono partito per l’Amazzonia brasiliana all’età di 26 anni, appena ordinato sacerdote. Ho girato abbastanza l’Amazzonia e dedicato molto del mio tempo all’educazione. Ho fondato la scuola di comunicazione ‘papa Francesco’ che si rivolge esclusivamente ai giovani poveri del Pará e Amapá, alle foci del Rio delle Amazzoni. Una scuola quindi gratuita che dà un diploma tecnico. Vogliamo aiutare i giovani a diventare protagonisti della società.</span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><b>Cosa le viene in mente quando si parla di Amazzonia?</b></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">Da missionario che ha vissuto per ben quarant’anni nell’Amazzonia brasiliana, posso testimoniare l’importanza di discernere la volontà di Dio e come si riesce o meno a vivere il Suo progetto. Dio ha consegnato al patrimonio umano una terra ricca di foresta, di acque, di flora, fauna, ma i popoli che la vivono, soprattuto gli indios, stanno soffrendo e non riescono a vivere in armonia con la propria natura.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><b>Quali sono, a suo avviso, le cause di questa sofferenza?</b></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">I grandi progetti che si sono installati in questa terra verde, apparentemente sembrano un progresso di vita, ma in verità sono diventati una minaccia per l’equilibrio della vita di quei popoli. Quante persone, le più vecchie, mi hanno detto: “Padre, prima, quando eravamo ben giovani, avevamo tutto; non ci mancava pesce, caccia, frutta, açai, farina di mandioca, galline e ora invece queste cose ci mancano sempre di più. Padre, tutto è cambiato, soprattutto da quando hanno fatto le prime strade. La nostra vita ora non è più tranquilla e serena. Allora non avevamo documenti di proprietà, ma tutti ci capivamo e ci rispettavamo. Ora che sono arrivati i grandi progetti tutto è cambiato e persino tra di noi non siamo più gli stessi”<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><b>Qual è il contributo che può dare l’attuale Sinodo sull’Amazzonia?</b><span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: small;">La vita degli amazzonici è la testimonianza dei cambiamenti radicali della vita in Amazzonia. Hanno perso il loro habitat del passato per vivere una nuova realtà che non è più loro. Per questo, la Chiesa non può evangelizzare se non ascolta il clamore dei popoli che là risiedono. Come una madre che si preoccupa per il figlio, così la Chiesa si preoccupa per i popoli dell’Amazzonia. L’amore della Chiesa la rende più vicina a loro per difenderli e aiutarli. Il Sinodo è una risposta di amore anche per quei figli e figlie che sono in Amazzonia.</span></span></div>
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-15131884650866405832019-03-25T15:38:00.002-07:002019-03-25T15:38:35.396-07:00Gerusalemme, ombelico della fede<div style="text-align: justify;">
Affascinante. È il primo termine che viene in mente osservando Gerusalemme dall'alto, fuori dalle mura della Città Vecchia. Quella che è divisa in quattro quartieri, le quattro identità che compongono una città che probabilmente della sua vera identità è ancora alla ricerca. Il quartiere musulmano a nord-est, quello latino (cristiano) a nord-ovest, quello armeno a sud-ovest, quello ebraico a sud-est, vicino al monte del tempio. Quattro quartieri per quattro identità: divise, conflittuali, eppure in costante relazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYGl1FO0X6epwXmCuBQQMKYVBHqBgOmcK-hZeriy5kq_wQ8se4BH45d-fUtbdNV-T7SFetkHm9sNl78sGI75ilBshjCX7ze3azP1XoyZObak9omXw7TmYl4P5okcfWz_fNLydZ25Et88tl/s1600/DSC02945.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjYGl1FO0X6epwXmCuBQQMKYVBHqBgOmcK-hZeriy5kq_wQ8se4BH45d-fUtbdNV-T7SFetkHm9sNl78sGI75ilBshjCX7ze3azP1XoyZObak9omXw7TmYl4P5okcfWz_fNLydZ25Et88tl/s400/DSC02945.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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La si guarda da lontano, Gerusalemme, e sembra quasi un quadro. La Cupola della Roccia - dorata e imponente alla vista - a sud, il Cenacolo a ovest, la Basilica della Dormizione a nord-ovest. E poi il Pinnacolo del tempio, quell'angolo a sud-ovest delle mura dove il diavolo tentò Cristo. Sembra quasi di vederla, la scena. E poi la valle della Geenna, la valle a sud-ovest della città dove ai tempi di Cristo si bruciavano i rifiuti. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7onnRCVmMFu0sTyNfVmLhAh_bbjEa7peE3s5-H_XdaF3fTniuulVf8vOVDnxleRfHqqVJ544xiFQgbOnFB2IYMCGHDGilWQYFPuE0Xcpwikf6zEYuNleyBotd4QxHelOyUNaRteg5mbyi/s1600/55611096_313497559544926_6795860180467712000_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1200" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7onnRCVmMFu0sTyNfVmLhAh_bbjEa7peE3s5-H_XdaF3fTniuulVf8vOVDnxleRfHqqVJ544xiFQgbOnFB2IYMCGHDGilWQYFPuE0Xcpwikf6zEYuNleyBotd4QxHelOyUNaRteg5mbyi/s400/55611096_313497559544926_6795860180467712000_n.jpg" width="300" /></a>Sembra un quadro, Gerusalemme, e quando ci si entra sembra di entrare in una storia e nella Storia. I vicoli stretti, i negozi di souvenir ammassati l'uno addosso all'altro, i chioschetti con il succo di melograno, le insegne dei quartieri, a simboleggiare il cambio di identità e cultura appena ci entri. Come se la città ci tenesse a rimarcare le molte differenze che la compongono. E in effetti è così. Ognuno sottolinea la propria, di identità. La propria appartenenza, la propria fede, il proprio pezzetto di giurisdizione. Il modo di vestire, il modo di guardare, il modo di parlare: tutto si mostra, a Gerusalemme. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Si può respirare il mix di culture, di differenze, di contraddizioni. Di sospetti, come quando la vista dello straniero genera diffidenza e anche sdegno. C'è chi sputa per terra, al suo passaggio. Semplicemente perché appartenente a un credo diverso. C'è anche chi lancia qualcosa addosso a chi non è gradito, come una bottiglia d'acqua piena alle spalle. Ma come ogni forza c'è ne è un'altra uguale e opposta che cerca strada: il dialogo cerca di farsi spazio nonostante tutto, cerca il confronto e la condivisione di una ricchezza intrappolata nella rigidità delle differenze e di una storia - politica e culturale - che non ha mai smesso di ribadirle. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqLi_3qHAmNdpo-BaW7FFysVbh3dLCRBEDN7uYDadnre2a19CFM0KUrLYHNXJ7Bfh6xyILXYtlHEeIrV7w99-Pe0rzt-pACkTUuv0k65eETK6nSLCfajSMHSvwNPZANVHA17Fo8IS9_Exv/s1600/DSC03050.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqLi_3qHAmNdpo-BaW7FFysVbh3dLCRBEDN7uYDadnre2a19CFM0KUrLYHNXJ7Bfh6xyILXYtlHEeIrV7w99-Pe0rzt-pACkTUuv0k65eETK6nSLCfajSMHSvwNPZANVHA17Fo8IS9_Exv/s400/DSC03050.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È un ombelico, Gerusalemme. Dal quale fuoriesce il concentrato delle confessioni cristiane, delle religioni monoteiste, delle faide storiche e politiche. Ma anche nel quale molto converge: la sete di conoscenza, la continua ricerca dei fedeli di tutto il mondo, la bellezza di un territorio pieno di storia, la speranza di una soluzione territoriale che possa finalmente dare pace e convivenza a questa molteplicità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnKn25iRPHoaQ1xuJ2xT1cZAFy00KK-uV7oqA9rOo0MUoMfkj2OMNWJczyNJ3WGPPaMC4PvdN7v3D_8sqpA7RgdlfOe8sJxYJRbuI8QhrSV5XCvQiiGYhPZ_uaWRiGGjjKzO9tj2Cj0xIi/s1600/DSC03522.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="899" data-original-width="1600" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgnKn25iRPHoaQ1xuJ2xT1cZAFy00KK-uV7oqA9rOo0MUoMfkj2OMNWJczyNJ3WGPPaMC4PvdN7v3D_8sqpA7RgdlfOe8sJxYJRbuI8QhrSV5XCvQiiGYhPZ_uaWRiGGjjKzO9tj2Cj0xIi/s400/DSC03522.JPG" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È un ombelico, Gerusalemme. Città densa, conflittuale, ma affascinante. Già, affascinante. Un termine che ha aperto queste righe e che al tempo stesso le chiude, senza però una conclusione. Perché è proprio nel suo fascino, nella sua ricchezza, che Gerusalemme ci dice che è un luogo che non finirà mai. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-600583491892217752018-12-28T02:11:00.000-08:002018-12-28T02:52:47.666-08:00Lo stadio chiuso è una presa in giro. Il razzismo si combatte con cultura ed educazione<div style="text-align: justify;">
Il fatto è uno di quelli già visti e sentiti: durante una partita di calcio <b>un giocatore di colore, dalla pelle nera, è vittima di ululati razzisti</b> da una parte dei tifosi di casa. Lo speaker dello stadio invita a non rivolgere frasi, cori e qualsiasi espressione possa essere definita razzista, ma invano. La partita finisce e inevitabilmente la questione è - giustamente - materia di discussione mediatica.</div>
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_Dpz1y_SgQZ5LGTrTYRt53oNcpGreZwjfvHqd6gp0wWStBr14lObw_SG4CyxgNZVNJ57TbpGvWikmGHONH0XozcXlUTAM8ynYiS9d0k-U7gU7OjRVC5FSm-63ULXVFLlgqKjQ3DFAHn-D/s1600/Koulibaly.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="315" data-original-width="560" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj_Dpz1y_SgQZ5LGTrTYRt53oNcpGreZwjfvHqd6gp0wWStBr14lObw_SG4CyxgNZVNJ57TbpGvWikmGHONH0XozcXlUTAM8ynYiS9d0k-U7gU7OjRVC5FSm-63ULXVFLlgqKjQ3DFAHn-D/s320/Koulibaly.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Repubblica.it</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Il giorno dopo il giudice sportivo decide di <b>chiudere le porte di San Siro per la gara di Coppa Italia Inter-Benevento e per quella di campionato Inter-Sassuolo</b>, con chiusura della Curva Nord, il settore caldo del tifo interista, per Inter-Sampdoria.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Che questa non sia una soluzione al problema, beh, è evidente a chiunque. <b>Pensare di risolvere la questione degli ululati razzisti chiudendo lo stadio è semplicemente una soluzione miope, una non-soluzione</b>. Usare il pugno duro contro chi il pugno duro lo utilizza come stile di vita è un provvedimento che non ha mai portato a un miglioramento della situazione. E la dimostrazione è il ripresentarsi cronico del problema.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>A uscirne vittime, oltre al povero Koulibaly, sono tutti quei tifosi degni di questo nome che non potranno andare allo stadio nelle prossime due partite. </b>Tutti quegli abbonati che allo stadio ci vanno per passione e non per ignoranza. Tutte quelle famiglie che del calcio fanno un motivo di festa e non una questione razziale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il risultato sarà vedere uno stadio vuoto senza sciarpe, colori, bandiere ed esultanze per un gol. Uno stadio in silenzio. <b>A uscirne sconfitti saranno ancora una volta il calcio e lo sport.</b> Saranno le istituzioni sportive, incapaci di trovare una soluzione a un problema che non nasce certamente con Inter-Napoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'ignoranza di pochi ha così la meglio sul diritto di molti di vivere la propria passione sportiva. <b>Ignoranza che, è bene ricordarlo, si combatte tramite la cultura e l'educazione.</b> Aspetti che molte istituzioni - o presunte tali - ignorano per prime. Magari facendosi fotografare con quegli ultras che poi in televisione e su Facebook si condannano perché violenti o razzisti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'ignoranza di chi va allo stadio per insultare nulla ha a che fare con lo sport. E <b>chiudere uno stadio altro non sarà che dare maggior forza a chi ha così il potere di impedire la celebrazione di un evento sportivo e di ricattare di conseguenza la propria società di calcio.</b></div>
<div style="text-align: justify;">
<b><br /></b></div>
<div style="text-align: justify;">
Il processo è semplice. Chiudi lo stadio, il club paga la multa e perde l'incasso per un certo numero di partite e <b>quando lo stadio riapre si ritrova dentro gli stessi tifosi in grado di tornare a intonare ululati e cori razzisti</b>. E allora al club non rimane che trattare con questi tifosi - o meglio, delinquenti - legittimandoli di conseguenza come interlocutori. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qual è la soluzione? Scopiazzare Inghilterra e Germania sarebbe un buon punto di partenza. Qualcosa si è già fatto - come tornelli all'ingresso e steward allo stadio - ma evidentemente non abbastanza. <b>Margareth Thatcher combatté la violenza degli hooligans con <a href="https://sport.sky.it/calcio-estero/2013/04/08/morte_margaret_thatcher_legislazione_penale_calcio_inglese_stadi.html" target="_blank">norme severe</a></b>: niente posti in piedi, niente alcol, telecamere di sorveglianza già ai tornelli d'ingresso e addirittura carceri all'interno dello stadio. In più, per i club, la <b>possibilità di bandire a vita i tifosi dallo stadio</b>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il <a href="https://en.wikipedia.org/wiki/Taylor_Report" target="_blank">Taylor Report</a> è un elenco di provvedimenti rigidi grazie a un altrettanto <b>controllo rigido da parte della polizia</b>. La presenza degli steward è fondamentale, ma non sono assolutamente sufficienti e competenti per garantire l'ordine contro la violenza negli stadi. Lo stesso accade in Germania, dove il servizio di polizia viene pagato anche dai club di calcio. Aspetto già proposto qualche anno fa ma che non ha trovato terreno fertile fra le istituzioni sportive e i club. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>La soluzione dello stadio chiuso è una presa in giro.</b> È semplicemente l'incapacità di risolvere un problema molto più complesso che non si ha voglia - e forse nemmeno l'interesse - di risolvere. Parlare di "provvedimenti esemplari" e di "senso di responsabilità", espressioni che fioccano sulla bocca di molti in questi casi, non serve a niente senza decisioni intelligenti. </div>
<br />
<br />
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
Dal 9 marzo 1908 Inter vuol dire integrazione, accoglienza e futuro.<br />
Assieme alla nostra città lottiamo per un futuro senza discriminazioni.<br />
Chi non comprende la nostra storia, questa storia, non è con noi.<a href="https://twitter.com/hashtag/BrothersOfTheWorld?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#BrothersOfTheWorld</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/FCIM?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#FCIM</a> <a href="https://t.co/OhoXdBjqLJ">pic.twitter.com/OhoXdBjqLJ</a></div>
— Inter (@Inter) <a href="https://twitter.com/Inter/status/1078348187683962881?ref_src=twsrc%5Etfw">27 dicembre 2018</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-20068945997976489612018-10-11T10:58:00.000-07:002018-10-11T10:58:52.198-07:00Attacco a L'Espresso e Repubblica, l'infelice uscita di Di Maio
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span.s1 {font-kerning: none}
</style>
<br />
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">La <a href="https://www.facebook.com/LuigiDiMaio/videos/344133686131672/" target="_blank">diretta Facebook</a> in cui <b>Luigi Di Maio qualche giorno fa ha attaccato i giornali</b>, in particolare L'Espresso e Repubblica, è stata una mossa a dir poco azzardata. Diciamo pure infelice. Con l'intento di alimentare la narrazione dei giornali produttori di fake news - termine da un po' di tempo ormai di moda, che potrebbe benissimo essere definito con la parola disinformazione - il Vicepremier e Ministro del Lavoro altro non ha ottenuto che un <b>effetto boomerang sul Governo legastellato</b>.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip1XvB-9av66bha5T_-edv8-Qh-JFucFylm6_wIrCGaLS2rh16LNIcSyX7Wi5zHnJyl0-M5RN0fYa5RHDBMEFGb4Ot0QXUoLqiKmIRwAUceS2W0xN-4F_Z1m_vYmm-RbhJKEZiospSt_CD/s1600/Di+Maio.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="553" data-original-width="942" height="187" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEip1XvB-9av66bha5T_-edv8-Qh-JFucFylm6_wIrCGaLS2rh16LNIcSyX7Wi5zHnJyl0-M5RN0fYa5RHDBMEFGb4Ot0QXUoLqiKmIRwAUceS2W0xN-4F_Z1m_vYmm-RbhJKEZiospSt_CD/s320/Di+Maio.png" width="320" /></a></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;"><br /></span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">I tempi di uscita del suo attacco non sono stati i migliori, visto il momento delicato fra spread, def e condono (o come lo chiama il governo, pace fiscale). Temi delicati, tipici di ogni mandato esecutivo che si trova inevitabilmente a dover affrontare bilanci economici nella fase successiva a quella propagandistica. Insomma, a fare i conti per mettere in pratica quanto promesso in campagna elettorale.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">Ma vista la difficoltà a tenere in piedi il proprio esecutivo, fra gaffe e conti che fanno fatica a quadrare, il governo altro non può fare che continuare a percorrere la strada della propaganda, in quella che è comunemente definita <i>campagna elettorale continua</i>. Come bene ha spiegato <b>Marco Damilano</b>, direttore de L'Espresso, in <a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/10/04/news/il-conformismo-ha-bisogno-di-nemici-1.327544?ref=HEF_RULLO" target="_blank">questo editoriale</a>, <b>Salvini e Di Maio hanno bisogno di un capro espiatorio perenne contro il quale scagliare l'indignazione dell'opinione pubblica.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">Per il leader della Lega si alternano l'Europa e gli immigrati, per Di Maio i giornali, produttori di quelle <b>fake news malevole per destabilizzare il governo del cambiamento che tanto bene vuole fare agli italiani</b>. Ma se gli immigrati hanno poco potere per difendersi - e le dichiarazioni dell'Europa sono facili da far apparire come lontane e retoriche - attaccare i giornali ha un peso decisamente diverso.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">Dopo la diretta Facebook non sono tardate le risposte a Di Maio. Oltre al già citato Damilano, non si è fatta attendere la replica di Mario Calabresi: "Caro Di Maio, non abbiamo paura: continueremo a raccontare la verità", il titolo dell'<a href="https://www.repubblica.it/politica/2018/10/07/news/calabresi_di_maio_licenziamenti_repubblica_espresso-208444927/" target="_blank">editoriale </a>del direttore di Repubblica. Che ha sottolineato:<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p3">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;">Siamo un giornale di opposizione, è vero, come lo siamo stati durante i governi Berlusconi o come abbiamo criticato Renzi. Siamo antitetici alle idee di Salvini, allo sdoganamento di comportamenti fascisteggianti, alla continua caccia ai nemici di turno, siano essi gli immigrati o l'Europa, allo scadimento del dibattito pubblico, ridotto ormai a slogan di bassissimo livello. Per quanto riguarda i 5 Stelle ciò che ci spaventa è l'incompetenza. Non hanno idea di come si governi e delle conseguenze delle loro azioni.</span></i></span></div>
<div class="p4">
<span class="s1"><i></i></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">In particolare L’Espresso non ha risparmiato articoli molto duri con il governo, specialmente con il Movimento 5 Stelle. Dalla <b><a href="http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/10/09/news/dal-tunnel-del-brennero-al-decreto-col-cuore-danilo-toninelli-ministro-gaffe-1.327646?ref=HEF_RULLO" target="_blank">gaffe del Ministro dei Trasporti</a> Danilo Toninelli</b> sul tunnel che sarà pronto nel 2025 allo stesso <b>Di Maio che <a href="http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/10/08/news/luigi-di-maio-e-quegli-hotel-a-5-stelle-1.327577?ref=HEF_RULLO" target="_blank">ha alloggiato in un hotel di lusso</a></b> nel suo viaggio in Cina - alla faccia del biglietto aereo in economy sbandierato sull’amato Facebook. Fino all’<b><a href="http://espresso.repubblica.it/attualita/2018/10/10/news/sulle-spese-militari-i-grillini-si-sono-distratti-confermato-l-acquisto-per-gli-f35-1.327661?ref=HEF_RULLO" target="_blank">acquisto degli F35</a></b>, i tanto odiati <i>aerei di Renzi</i> che una volta tagliati avrebbero permesso il risparmio necessario per il reddito di cittadinanza e che invece sono stati confermati fra le spese militari.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">L’attacco di Di Maio alla stampa ha scatenato inoltre anche la reazione dell’<b>Ordine dei Giornalisti</b> e della <b>Federazione nazionale stampa italiana</b> (Fnsi). Giuseppe Giulietti, presidente di quest’ultima, <a href="http://www.fnsi.it/lattacco-di-di-maio-ai-giornalisti-del-gruppo-gedi-levata-di-scudi-di-tutta-la-categoria-non-ci-farete-tacere" target="_blank">non ha usato mezzi termini</a>: “L’aggressione alle testate del gruppo Gedi non riguarda solo quei giornali ma è un cazzotto sferrato al diritto dei cronisti di informare e a quello dei cittadini di essere informati. È intollerabile”.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-size: small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-size: small;">Nella gara al consenso tutta interna con la Lega di Salvini, Luigi Di Maio ha scelto il suo nemico. Forse quello sbagliato.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-18506631945898814212018-09-21T14:04:00.003-07:002018-09-21T14:04:41.238-07:00Conte, Salvini, Berlusconi. Quando la sfera religiosa incontra la politica"Unto del Signore", "Uomo della Provvidenza", "in odore di santità". Sono alcune delle espressioni che Silvio Berlusconi, nel corso del sua storia politica, si è attribuito per descrivere il suo <i>ruolo</i> <i>politico-ma non solo</i>. Espressioni con un <b>chiaro riferimento alla sfera religiosa </b>- e che potete trovare riassunte <a href="https://tg24.sky.it/politica/2011/11/09/silvio_berlusconi_gesu_cristo_unto_signore_provvidenza_santo.html" target="_blank">qui</a> - che hanno fatto di Berlusconi una sorta di "Gesù della politica", per usare un'altra metafora religiosa pronunciata dal Cavaliere. Un uomo investito di un mandato divino, una guida politica ma allo stesso tempo un modello esemplare, al limite dello spirituale, da seguire.<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLFkubLXDC4LeyRsVxaP1CFc0ZIeFF9lQ-S5ik0CQTeYE9OE_1RgwZFymhMF90h2g_3fe92GEXSKLW340BMh_iOgxvSSc4xJmcZleuM_lViJUiyyhvGRw3joxYLW7unqoZsqR2lvCbdy1v/s1600/berlusconi-2017.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="845" data-original-width="1280" height="211" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiLFkubLXDC4LeyRsVxaP1CFc0ZIeFF9lQ-S5ik0CQTeYE9OE_1RgwZFymhMF90h2g_3fe92GEXSKLW340BMh_iOgxvSSc4xJmcZleuM_lViJUiyyhvGRw3joxYLW7unqoZsqR2lvCbdy1v/s320/berlusconi-2017.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: <a href="https://www.liberopensiero.eu/20/12/2017/politica/silvio-berlusconi-2017/" target="_blank">Libero Pensiero</a> </td></tr>
</tbody></table>
<br />
<b>I manuali di comunicazione e leadership politica hanno analizzato e approfondito a più riprese il ruolo delle dimensione religiosa e spirituale nella leadership politica.</b> Una dimensione in grado di coinvolgere l'elettore/cittadino, portandolo ad essere quasi - se non proprio - un adepto/seguace del suo leader. <b>Un modello che Berlusconi ha cavalcato a più riprese nelle sue campagne elettorali.</b> E a questo proposito molti ricorderanno <i><a href="http://speciali.espresso.repubblica.it/sfogli10/storia/" target="_blank">Una storia italiana</a></i>, il libretto-opuscolo spedito per posta agli italiani alla <b>vigilia del voto del 2001.</b> L'incontro con Giovanni Paolo II, il titolo "la traversata del deserto" a ricordare le tentazioni subite da Cristo da parte di Satana per quaranta giorni, il vestito bianco a simboleggiare la purezza. Berlusconi viene dipinto come un santo, un eletto.<br />
<br />
<b>Il marketing politico - e la sua narrazione religiosa - in questo senso è stato favorevole a Berlusconi nel colmare il vuoto lasciato dalla Democrazia Cristiana,</b> avvicinando in particolare l'elettorato cattolico alle posizioni di Forza Italia. Un vuoto che persiste ancora oggi in questo segmento di elettorato, spaesato nella direzione da seguire e nell'<i>offerta politica</i> poco allettante.<br />
<br />
<b>Vuoto che sta cercando di colmare il governo legastellato.</b> Il primo è stato <b>Matteo Salvini</b>, che nell'ultima campagna elettorale ha sbandierato in Piazza Duomo a Milano rosario e Vangelo, a sottolineare e rivendicare quell'appartenenza ai valori cristiani che oggi, latitante e trascurata, rappresenterebbe la crisi identitaria italiana. Al netto della crisi di valori (innegabile), l'uscita da difensore pubblico della religione cristiana a pochi giorni dal voto altro non è stata che una (discutibile) mossa acchiappa-voti, un amo gettato a quelli che "vedi, lui sì che non ha paura di mostrare la sua fede".<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/4ldtfyEFsUo/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/4ldtfyEFsUo?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
Mossa che è stata seguita dal <b>premier Conte</b>, che in un'<b>intervista rilasciata a Bruno Vespa</b> si è reso protagonista di una gag nella quale ha espresso tutta la sua <b>devozione per padre Pio</b>, con tanto di santino tirato fuori dalla giacca. I riferimenti a Paolo VI e a Aldo Moro hanno fatto il resto, nella costruzione della narrazione ideale per l'elettore cattolico medio.<br />
<br />
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/hZqtDM52JoQ/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/hZqtDM52JoQ?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<br />
<br />
Se Berlusconi esagerava <i>un tantino</i> nel suo paragonarsi a Dio - e più che sull'ego del Cavaliere qui bisognerebbe riflettere più sull'ingenuità di chi lo ha osannato davvero come un Messia - <b>Salvini e Conte altro non hanno fatto che applicare le regole del marketing politico per raggiungere una parte di elettori. </b><br />
<br />
Ciò che viene da chiedersi è cosa cerchino e debbano cercare i cattolici nella politica, oltre a cosa aspettarsi da essa. <b>Nella speranza che, noi cattolici - e sottolineo il noi - sappiamo andare oltre. </b>Magari virando sui contenuti, più che su un santino o un rosario sventolati in aria.<br />
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-55419240288986543642018-07-21T03:30:00.004-07:002018-07-21T03:35:41.715-07:00Due pesi e due misure<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
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span.s1 {font-kerning: none}
</style>
<br />
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Oggi, il partito al Governo che ha costruito la sua identità e la sua fortuna politica sui pasticci bancari dell'ex partito di maggioranza al Governo, <b>si ritrova con un Ministro indagato per usura bancaria e un partito alleato che ha truffato milioni di euro allo Stato e ai cittadini.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Un Ministro così voluto nella formazione della squadra di governo tanto da provare a sollevare una rivolta popolare accusando il Presidente della Repubblica di impeachment, salvo poi tirarsi indietro qualche giorno dopo.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Paolo Savona, Ministro degli Affari Europei, risulta indagato in un'inchiesta relativa ai parchi eolici</b>, come si può leggere su <a href="http://www.repubblica.it/economia/2018/07/20/news/il_ministro_savona_indagato_per_usura_bancaria-202237631/" target="_blank">Repubblica</a> e sull'<a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2018/07/20/usura-bancaria-indagato-a-campobasso-ministro-savona_e7772f7b-5dee-46dd-b0c0-7b2df44d2eb7.html" target="_blank">Ansa</a>. Risulta indagato e in uno Stato garantista ciò significa che non ci sono colpevoli finché non si accertano eventuali colpe.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTrEWxs7RwSFIJ_o3vatK8iSa7TVSNFbHQoB32zVv-mSFW7gogbu0qomw8jbTBahAtjT986gJbnCJ8f1jisDZmWA8D0TB9Y7E1w0k-jVddE6AukD22UJex87JSaq51a-9neJogIaqbPb5w/s1600/Paolo+Savona.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="1600" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTrEWxs7RwSFIJ_o3vatK8iSa7TVSNFbHQoB32zVv-mSFW7gogbu0qomw8jbTBahAtjT986gJbnCJ8f1jisDZmWA8D0TB9Y7E1w0k-jVddE6AukD22UJex87JSaq51a-9neJogIaqbPb5w/s320/Paolo+Savona.jpg" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: <a href="http://vita.it/">Vita.it</a> </td></tr>
</tbody></table>
<div class="p1">
<br /></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b>Ricordiamolo: <i>indagato non è sinonimo di condannato</i>.</b> È per questo motivo che <b><a href="https://video.repubblica.it/economia-e-finanza/ministro-savona-indagato-per-usura-bancaria-di-maio-atto-dovuto-si-va-avanti/310863/311500?ref=nrct-4" target="_blank">le parole di commento di Di Maio alla vicenda</a> ("L'indagine è un atto dovuto, sapevamo della situazione e si va avanti") suonano altamente contrastanti con la narrazione che l'attuale partito al Governo ha sempre portato avanti quando era all'opposizione</b>, raggruppando il suo crescente elettorato intorno all'indignazione verso chi vive sulle spalle dei cittadini (risparmiatori e contribuenti). Parole che lasciano intendere un <b>due pesi e due misure nella narrazione del Vicepremier e Ministro del Lavoro.
</b></span><br />
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
<span class="s1">Alfano indagato per abuso d'ufficio. Le nostre forze dell'ordine non possono avere il loro massimo vertice indagato. Si dimetta in 5 minuti!</span></div>
<span class="s1">— Luigi Di Maio (@luigidimaio) <a href="https://twitter.com/luigidimaio/status/702954947785203712?ref_src=twsrc%5Etfw">25 febbraio 2016</a></span></blockquote>
<span class="s1">
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span></div>
<div class="p2">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfehI-mem6xwJiyOayyMFaJBbFCiRMq5rtCF9uX6I4kV2fnAKisnhoiIQrfeG47WzHVhbTWT0Gp1yUp5hlkZnoGu37HA90pRbIf_tqjv8mvXSoZAUZniRspKfc1bsUKStao0dkQSYKe0OO/s1600/DI+Maio.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="530" data-original-width="785" height="216" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfehI-mem6xwJiyOayyMFaJBbFCiRMq5rtCF9uX6I4kV2fnAKisnhoiIQrfeG47WzHVhbTWT0Gp1yUp5hlkZnoGu37HA90pRbIf_tqjv8mvXSoZAUZniRspKfc1bsUKStao0dkQSYKe0OO/s320/DI+Maio.jpg" width="320" /></a></div>
<span class="s1"></span><br />
<br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ciò che preoccupa è sì l'ipocrisia che si evidenzia, ma ancor di più l'<b>incapacità critica di una parte di quegli elettori incanalati col paraocchi nel racconto populista dei propri mentori.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Ma d'altronde si sa, la memoria è sempre corta e veder crollare le proprie certezze altro non fa che spingerci verso il negazionismo, giustificando la propria causa con il più classico dei "noi siamo comunque meglio di voi". Già, quel <i>noi contro voi</i> tipico della narrazione antipolitica.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-91818204694514587602018-06-17T07:23:00.000-07:002018-06-17T07:24:42.904-07:00MIGRANTI, QUANDO CI DIMENTICHIAMO DELL'UMANITÀ<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Tre anni fa, era il maggio del 2015, scrivevo questo breve saggio dal titolo </span><b style="font-family: arial, helvetica, sans-serif;">"<a href="http://criticandoci.blogspot.com/2015/05/il-male-dellintolleranza.html" target="_blank">Il male dell'intolleranza</a>".</b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"> Lo ricordo non tanto perché piacque e fu premiato, ma perché spesso, quando guardo le notizie d'attualità, mi rendo conto di quanto la nostra società sia intrisa di un odio latente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Latente perché, salvo alcuni casi estremi che non voglio prendere ad esempio generalizzando, viviamo in una costante paura alla continua ricerca di qualcuno o qualcosa con cui prendercela. La politica e i politici per le cose che non vanno e "i migranti che ci rubano il lavoro e mettono in pericolo la nostra sicurezza" sono ultimamente i due dibattiti per eccellenza in questo senso. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Nel primo caso, un forte sentimento di ribellione e ostilità verso la classe politica ha legittimato l'ondata populista che ha portato al governo penta-leghista guidato da Di Maio e Salvini (del povero professor Conte messo lì come un burattino strattonato a destra e a sinistra parleremo un'altra volta magari). Il secondo caso è invece il più recente, quello della cronaca degli ultimi dieci giorni. Che, in fin dei conti, è conseguenza ed espressione di un governo che non nasconde di far leva sulla paura e gli stereotipi della gente. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">La questione è ormai nota: il neo Ministro dell'Interno Matteo Salvini, d'accordo con il neo Ministro delle Infrastrutture Toninelli, ha impedito lo sbarco in Italia della nave Aquarius, con a bordo oltre 600 migranti salvati in mare. Nave che, dopo il tira e molla fra Italie e Malta, è arrivata oggi a Valencia, con l'aiuto della nave Dattilo della Guardia Costiera e di una nave della Marina Militare. Per i dettagli della vicenda leggete <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/mondo/2018/06/11/migranti-spagna-accogliera-laquarius_d5ed8d86-79e5-4a99-b319-9537291663c0.html" target="_blank">qui</a> e <a href="http://www.ansa.it/sito/notizie/cronaca/2018/06/10/migranti-629-su-nave-acquarius_e658233d-3b44-4d78-b0e6-25c6962a7624.html" target="_blank">qui</a>. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<blockquote class="instagram-media" data-instgrm-captioned="" data-instgrm-permalink="https://www.instagram.com/p/BkH6MnYF3pk/" data-instgrm-version="8" style="background: #fff; border-radius: 3px; border: 0; box-shadow: 0 0 1px 0 rgba(0 , 0 , 0 , 0.5) , 0 1px 10px 0 rgba(0 , 0 , 0 , 0.15); margin: 1px; max-width: 658px; padding: 0; width: 99.375%;">
<div style="padding: 8px;">
<div style="background: #F8F8F8; line-height: 0; margin-top: 40px; padding: 50% 0; text-align: center; width: 100%;">
<div style="background: url(data:image/png; display: block; height: 44px; margin: 0 auto -44px; position: relative; top: -22px; width: 44px;">
</div>
</div>
<div style="margin: 8px 0 0 0; padding: 0 4px;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><a href="https://www.instagram.com/p/BkH6MnYF3pk/" style="color: black; font-family: "arial" , sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 17px; text-decoration: none; word-wrap: break-word;" target="_blank">La #Aquarius, con i suoi 630 migranti raccolti in mare ormai nove giorni fa, ha attraccato nel porto di #Valencia dopo un lungo e anche pericoloso pellegrinaggio nel Mediterraneo, qualche ora dopo la #Dattilo, nave della Guardia costiera italiana che aveva caricato una parte delle persone assieme alla #Orion della Marina militare italiana, che chiude il convoglio. Ad attenderli sul molo un imponente spiegamento spagnolo: 2.300 persone tra cui mille volontari della Cruz Roja, 400 della Policia Nacional, cento della Guardia civil, 400 traduttori, cose mai viste nella storia dei soccorsi ai #migranti</a></span></div>
<div style="color: #c9c8cd; font-family: Arial,sans-serif; font-size: 14px; line-height: 17px; margin-bottom: 0; margin-top: 8px; overflow: hidden; padding: 8px 0 7px; text-align: center; text-overflow: ellipsis; white-space: nowrap;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">Un post condiviso da <a href="https://www.instagram.com/larepubblica/" style="color: #c9c8cd; font-family: Arial,sans-serif; font-size: 14px; font-style: normal; font-weight: normal; line-height: 17px;" target="_blank"> la Repubblica.it</a> (@larepubblica) in data: <time datetime="2018-06-17T11:09:39+00:00" style="font-family: Arial,sans-serif; font-size: 14px; line-height: 17px;">Giu 17, 2018 at 4:09 PDT</time></span></div>
</div>
</blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"> <script async="" defer="" src="//www.instagram.com/embed.js"></script>
Come previsto e inevitabile, si sono create due fazioni contrapposte: chi si è indignato per il trattamento riservato ai migranti (fra i quali il sottoscritto) e chi ha detto <i>"bravo Salvini, è ora che la smettano di invadere il nostro Paese"</i>. Detto che gli estremi non sono mai (completamente) un bene e che la verità è fatta di un incontro/confronto di idee, ciò che mi spaventa è come per alcuni possa essere facile pensare che tutte quelle persone ammassate in sovrannumero su una nave potessero essere per forza dei criminali pronti ad invadere e razziare il nostro Paese. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">E, ammesso e non concesso che in mezzo a quella gente ci fosse stato qualcuno in buona fede, beh, pace: si è trovato nel posto sbagliato al momento sbagliato. È chiaro che l'operato di Salvini ha portato acqua al mulino leghista e a quello di Fratelli d'Italia, che con l'hashtag #portichiusi altro non voleva dire che #primagliitaliani, sul quale hanno costruito il loro consenso in campagna elettorale. A maggior ragione se nel mentre erano in corso le elezioni amministrative in alcuni comuni d'Italia. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlVum0egIBbgKZCDeWJWn_JE6XKyIqp4GZVqqJsAw07ss_DhKtIA7ewFS4lPgDsTXQhf3CGFP1YqhRUDLhJ8uRx1rzFi7SkGhElALXxx2vaiXXfL5nuxBB6A7P3oON2lDDhO8HsNkq1nXW/s1600/Schermata+2018-06-17+alle+16.14.21.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="643" data-original-width="978" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjlVum0egIBbgKZCDeWJWn_JE6XKyIqp4GZVqqJsAw07ss_DhKtIA7ewFS4lPgDsTXQhf3CGFP1YqhRUDLhJ8uRx1rzFi7SkGhElALXxx2vaiXXfL5nuxBB6A7P3oON2lDDhO8HsNkq1nXW/s320/Schermata+2018-06-17+alle+16.14.21.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La nave Aquarius (Photo Credit @SOSMedItalia<br />
<div>
<br /></div>
</td></tr>
</tbody></table>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Il ruolo grillino in tutta questa vicenda è diciamo di contorno, visto che il Ministro Toninelli altro non ha ricoperto che l'ombra del collega Matteo. Ma d'altronde anche qui, il M5S non ha mai espresso una posizione chiara sulla situazione migranti e ancora una volta dimostra di vivere di opportunismo. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">Abbastanza deplorevole è invece la strumentalizzazione della frase pronunciata da Benedetto XVI nel messaggio per la 99esima giornata Mondiale del migrante e del rifugiato del 2012. "Anche non emigrare è un diritto umano" è un'espressione inappropriatamente utilizzata se mal estrapolata dal suo contesto, che potete ben leggere in <a href="http://www.lastampa.it/2012/10/29/vaticaninsider/benedetto-xvi-anche-non-emigrare-un-diritto-umano-jQ1QzEE4nL6wpEmpglXLOJ/pagina.html" target="_blank">questo articolo</a> di Vatican Insider - La Stampa. Certo, non lo si nasconde, siamo d'accordo sul fatto che l'Europa debba necessariamente migliorare condizioni e modalità della regolamentazione dei flussi migratori. </span><br />
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">
</span><br />
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">COMUNICATO STAMPA - L’intollerabile Odissea della <a href="https://twitter.com/hashtag/Aquarius?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Aquarius</a> dev'essere un campanello d'allarme per l'<a href="https://twitter.com/hashtag/Europa?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Europa</a> => <a href="https://t.co/3tBX1ELno6">https://t.co/3tBX1ELno6</a><br /><br />La nave approda a <a href="https://twitter.com/hashtag/Valencia?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Valencia</a> con 630 naufraghi dopo otto giorni strazianti in mare.<br /><br />Noi, cittadini europei, non possiamo accettare altre morti. <a href="https://t.co/RAouMfylhW">pic.twitter.com/RAouMfylhW</a></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">— SOS MEDITERRANEE ITA (@SOSMedItalia) <a href="https://twitter.com/SOSMedItalia/status/1008322882693365760?ref_src=twsrc%5Etfw">17 giugno 2018</a></span></blockquote>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;">
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script></span>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;">
Questo però, non a discapito dell'umanità. La storia dovrebbe ricordarcelo ogni giorno. </span><br />
<br /></div>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><b style="background-color: white; color: #666666; text-align: justify;"><br /></b></span>
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><b style="background-color: white; color: #666666; text-align: justify;"><br /></b></span>
<br />
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
"<a href="https://twitter.com/hashtag/Aquarius?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#Aquarius</a> non è una nave da crociera. È una nave di ricerca e soccorso in mare. Non è fatta per accogliere persone per più di 2, 3, 4 giorni. Ricordo l’immagine di una donna che cercava di allattare suo figlio mentre vomitava” Aloys Vimard, coordinatore <a href="https://twitter.com/hashtag/MSF?src=hash&ref_src=twsrc%5Etfw">#MSF</a> a bordo <a href="https://t.co/qrijAZYo7E">pic.twitter.com/qrijAZYo7E</a></div>
— MediciSenzaFrontiere (@MSF_ITALIA) <a href="https://twitter.com/MSF_ITALIA/status/1008286949600350208?ref_src=twsrc%5Etfw">17 giugno 2018</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="https://platform.twitter.com/widgets.js"></script>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-35345180713721704132018-03-10T06:02:00.000-08:002018-03-10T06:03:03.522-08:00CIAO DAVIDE<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
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</style>
<br />
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;">Ciao Davide,</span></i></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;">è già passata una settimana da quando, come un fulmine a ciel sereno, te ne sei andato lassù. Giustamente il calcio italiano domenica scorsa si è fermato, sconvolto dalla tua scomparsa che nessuno poteva immaginarsi così assurda. Sabato scorso sei andato a dormire nella tua camera d’albergo, magari dopo esserti visto qualche video sul modo di giocare di Zapata e Lasagna, che il giorno dopo avresti dovuto marcare contro l’Udinese. E lì, come ti sei addormentato, non ti sei svegliato più. </span></i></span></div>
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span>
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIjfDj5wT84YQ2uRCpJu_Sw3dCzgVqRWYsxte1fNKr8Urvo-m5UGgPqmsIYBQaWzaXUg5wI6IpeGqVpUsYsn8AsDMHy4l5cpkgkn0PNTQ0JhJ1PB9R1VQGdqHE2NN-YjwgrOd_808t6GJ/s1600/Davide+Astori.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="344" data-original-width="595" height="231" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgxIjfDj5wT84YQ2uRCpJu_Sw3dCzgVqRWYsxte1fNKr8Urvo-m5UGgPqmsIYBQaWzaXUg5wI6IpeGqVpUsYsn8AsDMHy4l5cpkgkn0PNTQ0JhJ1PB9R1VQGdqHE2NN-YjwgrOd_808t6GJ/s400/Davide+Astori.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine da <a href="https://www.ilgiorno.it/bergamo/sport/calcio/davide-astori-morto-1.3766101" target="_blank">Ilgiorno.it </a></td></tr>
</tbody></table>
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span></div>
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<i style="text-align: justify;"><span style="font-size: large;">È davvero assurdo andarsene così e a pensarci viene ancora da chiedersi se tutto ciò sia accaduto davvero. Eri un semplice ragazzo di 31 anni con i suoi affetti e la sua passione per il calcio, così come molti di noi che, non avendo la fortuna di averne fatto una professione, la coltivano sui campetti di calcetto con gli amici. È strano pensare a come, da piccoli, guardiamo al calciatore come all’eroe, al modello che vorremmo un giorno diventare. E poi, quando cresciamo, guardiamo ai nostri coetanei che ce l’hanno fatta con un po’ di sana invidia. Pensiamo che certe cose a certi livelli non possano accadere, come se il mondo del calcio fosse un olimpo di immortali. E invece non è così, non esistono déi ma solo uomini come altri. </span></i></div>
</div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/7_-V0EWg2oI/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/7_-V0EWg2oI?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span></div>
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;">In questa settimana abbiamo assistito al dolore dei tuoi compagni di squadra, che adesso non avranno più i tuoi consigli e le tue indicazioni da capitano. Abbiamo assistito al dolore di tutto il mondo del calcio, troppo spesso concentrato sulle polemiche e sempre meno attento a ricordarsi della sua vera essenza, quella di un semplice gioco nel quale un pallone rotola per entrare dentro a una porta. Quel pallone che tu cercavi di tenere il più lontano possibile dalla tua, spazzandolo di testa e appoggiandolo ai tuoi compagni con il tuo sinistro educato. Chissà quanti pensieri avrai tolto ai tuoi portieri, quanti gol evitati e quanti sospiri di sollievo per i tuoi tifosi. Ma anche i gol segnati, ché ogni tanto ti piaceva anche gonfiarla la rete. Una piazza viola l’altro giorno ti ha dato l’ultimo saluto, fra applausi e lacrime che era impossibile non scendessero. D’altronde bastava guardare la tua faccia pulita e il tuo costante sorriso sereno dentro e fuori dal campo per capire quanto fossi uomo prima che calciatore. Sorrisi che, senza retorica, sono sempre più rari e che dovrebbero essere più spesso presi da esempio per i piccoli che di questo gioco sono appassionati ed affascinati. Facce pulite che dovrebbero valere più dell’ultima moda di esultare o di allacciarsi le scarpette. </span></i></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;"><br /></span></i></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: left;">
<span class="s1"><i><span style="font-size: large;">Oggi la giostra del calcio riprenderà il suo corso, perché lo show deve continuare e la vita deve continuare a scorrere. Difficile da capire, difficile da accettare. Quello che è sicuro è però il pensiero che oggi e domani volerà a te, al di là del semplice minuto di silenzio. Così come è sicuro che tu guarderai giù compagni, avversari e tifosi con lo stesso sorriso che ti ha sempre accompagnato. E mentre l’arbitro fischierà il calcio di inizio, scenderai in campo anche tu. Lassù, a marcare gli angeli.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></i></span></div>
</div>
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-39466379653171577522018-03-05T12:13:00.003-08:002018-03-05T12:32:35.842-08:00LA PANCIA DEGLI ELETTORI E L'ELITISMO DEL PD <div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: medium;">A</span><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span style="font-size: medium;">bbracci, larghi sorrisi e flash di fotografi senza sosta: è questa la cornice che ha visto <b>il voto del 4 marzo incoronare Luigi Di Maio e Matteo Salvini come vincitori assoluti delle politiche 2018.</b> Il primo partito e la prima forza della coalizione del centrodestra (con quest’ultima che, ricordiamolo, grazie a Forza Italia e Giorgia Meloni ha raggiunto il 37% delle preferenze contro il 32% dei cinque stelle e il lontano 23% del centrosinistra) si ritrovano così ad essere gli attori politici protagonisti della prossima legislatura, almeno stando ai numeri che ne hanno sancito la vittoria.</span><span class="Apple-converted-space" style="font-size: xx-small;"> </span></span></span><br />
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-size: xx-small;"><br /></span></span></span>
<span class="s1" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-size: xx-small;"><br /></span></span></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf0OaQs8i9tN4_A_c7YxDDd1UVjW2ZCeM2dRbHj-oDHbpj1zy4-XbIiOsxQUO7cyTX7Xw08_XELebkWrAWAezNsnz7uXNBYkzqGFLwG_aAhat4Mg9OPIOMNo8sf5C76enJ9KqV6fODQup7/s1600/Renzi.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="434" data-original-width="840" height="165" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgf0OaQs8i9tN4_A_c7YxDDd1UVjW2ZCeM2dRbHj-oDHbpj1zy4-XbIiOsxQUO7cyTX7Xw08_XELebkWrAWAezNsnz7uXNBYkzqGFLwG_aAhat4Mg9OPIOMNo8sf5C76enJ9KqV6fODQup7/s320/Renzi.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Immagine da <a href="https://www.termometropolitico.it/1234722_referendum-renzi-conferma-dimissioni.html" target="_blank">Termometropolitico.it</a> </td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small;"></span></span></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKFuMM1GdrVMpbuuXvNSoybxLtqFCRtmVKQqadobKgXOKgBbJDpnDevJVzyKmVLKFhhh_Tfz-Hy41eJx7p0a2KLIG4vxxUP-WGkg4lpkf48SjhuCfkQA6pqWo0CXEv31TNRso8T5o8a9lL/s1600/Di+Maio+Di+Battista.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"></span></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;">Legislatura che dovrà quindi tenere conto di un governo dalle larghe intese generato da queste due realtà che rappresentano, per motivi diversi, il <b>ribaltamento della politica moderata a favore di quella estremista e populista.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKFuMM1GdrVMpbuuXvNSoybxLtqFCRtmVKQqadobKgXOKgBbJDpnDevJVzyKmVLKFhhh_Tfz-Hy41eJx7p0a2KLIG4vxxUP-WGkg4lpkf48SjhuCfkQA6pqWo0CXEv31TNRso8T5o8a9lL/s1600/Di+Maio+Di+Battista.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="605" data-original-width="683" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiKFuMM1GdrVMpbuuXvNSoybxLtqFCRtmVKQqadobKgXOKgBbJDpnDevJVzyKmVLKFhhh_Tfz-Hy41eJx7p0a2KLIG4vxxUP-WGkg4lpkf48SjhuCfkQA6pqWo0CXEv31TNRso8T5o8a9lL/s320/Di+Maio+Di+Battista.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Alessandro Di Battista e Luigi Di Maio dopo le prime proiezioni degli scrutini</td></tr>
</tbody></table>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; font-weight: 700;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><i>Estremista</i> in senso di ribellione, di insofferenza da parte dei cittadini e dell’opinione pubblica verso i partiti tradizionali. <i>Populista </i>nel senso di recupero di una sovranità popolare che sarebbe andata persa nel corso delle ultime legislature a causa delle ingerenze dell’Europa. In questo senso <b>l’affluenza rappresenta un dato importante: è stata superiore al 73%, il che testimonia la volontà da parte dei cittadini di dire la propria.</b> Se la Lega ha sbaragliato le urne al nord, il M5S ha fatto incetta di voti al sud, specialmente in Puglia, dove le <a href="http://bari.repubblica.it/cronaca/2018/02/23/news/pd_emiliano_apre_a_un_governo_con_m5s_se_di_maio_avra_l_incarico_faro_di_tutto_perche_i_dem_lo_sostengano_-189552849/" target="_blank">dichiarazioni pro cinque stelle</a> da parte del Presidente della Regione Michele Emiliano hanno sicuramente contribuito ad affossare il PD.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span><br />
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><span class="s1"></span></span><br />
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJlv7c1QxX7Fk1rBokcJNDjJK3ZVW1dcm5RKFHXgZ-22_OYgjTFqEaYj9weiX744V53N4gqgLadgIrUxCZhYpzxrO1fcMt0zBI62EEhfLGvPkSF56DHDNS00AK9Kfu348EOvd4iytDAXNl/s1600/Salvini.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="343" data-original-width="597" height="183" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJlv7c1QxX7Fk1rBokcJNDjJK3ZVW1dcm5RKFHXgZ-22_OYgjTFqEaYj9weiX744V53N4gqgLadgIrUxCZhYpzxrO1fcMt0zBI62EEhfLGvPkSF56DHDNS00AK9Kfu348EOvd4iytDAXNl/s320/Salvini.png" width="320" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">Immagine da <a href="http://quotidiano.net/">Quotidiano.net</a></span></td></tr>
</tbody></table>
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><br /></span></span>
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;">Emiliano però è solo un esempio di come <b>il centrosinistra sia riuscito, ancora una volta, a farsi del male da solo. </b>Se il governatore di una Regione va - nemmeno troppo velatamente - contro il proprio partito, resta da chiedersi cosa ci sia da stupirsi di fronte al pessimo risultato che il PD di Renzi è riuscito a portare a casa. Dimissioni o non dimissioni da parte del segretario (le quali sono arrivate puntuali, proprio come dopo la sconfitta al referendum dello scorso anno), <b>è chiaro come la fuga della sinistra storica per fondare Liberi e Uguali altro non poteva essere che un presagio di sconfitta. Su tutti i fronti.</b><span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/GaY29-jzhfQ/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/GaY29-jzhfQ?feature=player_embedded" width="320"></iframe></span></div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il PD ha perso ormai da tempo la sua base elettorale radicata nel territorio, </b>da sempre forza della sinistra. <b>Renzi ha probabilmente commesso l’errore di personalizzare troppo il partito</b> e oggi si ritrova a fare i conti con una rottamazione della vecchia guardia che si è rivelata essere un boomerang: sembra solo di ieri il 40% raggiunto nel 2014, risultato straordinario che, col senno di poi, si può dire mascherasse le numerose e profonde crepe esistenti fra l’elettorato di sinistra e quello più centrista. <b>Due anime parallele ma non complementari, frutto di un’unione di idee diverse che nella teoria doveva rappresentare quel senso di democrazia alla base del nome stesso del partito ma nella realtà troppo distanti per rappresentarne la forza.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;">La progressiva fuoriuscita dei vari Civati, D’Alema, Grasso e Bersani ha portato via la fedeltà elettorale al partito che la base popolare esprimeva attraverso il più classico dei voti di appartenenza. <b>Il centrosinistra si è frastagliato, si è fatto la guerra in una campagna elettorale poverissima di contenuti e carica, al contrario, di frasi fatte, luoghi comuni, lotte fratricide e malcontenti.</b> Il populismo di Salvini e di Di Maio, con la loro antipolitica, ha fatto presa su questa insofferenza popolare, andando a infliggere il colpo di grazia al Partito Democratico dilaniando proprio una delle sue ferite più grandi: le continue liti interne e l’incapacità di una comunanza di intenti, almeno ai fini di una compattezza di facciata.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;">Cosa che è invece riuscita a fare il centrodestra grazie alla triplice alleanza firmata Salvini, Meloni e Berlusconi. Quest’ultimo esce sconfitto dallo scontro interno con il Matteo leghista, ma ancora una volta dimostra come quello di destra sia un elettorato nostalgico in grado di compattarsi attorno a un ideale o a uno scopo. Nonostante la sentenza che gli impedisce di essere candidabile, <b>Berlusconi è riuscito a risvegliare un 14% di fedeli <i>forzisti</i> risultati fondamentali ai fini degli scopi di coalizione: affossare Renzi, stare davanti al Movimento 5 Stelle e candidarsi alla leadership di Palazzo Chigi.<span class="Apple-converted-space"> </span></b></span></span></div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="font-size: xx-small; font-weight: 700;"><br /></span></span></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span>
<br />
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPDOeJfAKt7GWyVQ2rKYwPlNSZcK_ic2LulPQ30R8iFOn7pa3VJvoAIdbDhsnX-RjoF6hDfXL8Tz6xQuiLPXfQDrcPRp3lCBRjU0AHpp277_A4jC4fZLqnydUfO4Ww51oD_uG3M1AKdkjy/s1600/Berlusconi.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><img border="0" data-original-height="199" data-original-width="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhPDOeJfAKt7GWyVQ2rKYwPlNSZcK_ic2LulPQ30R8iFOn7pa3VJvoAIdbDhsnX-RjoF6hDfXL8Tz6xQuiLPXfQDrcPRp3lCBRjU0AHpp277_A4jC4fZLqnydUfO4Ww51oD_uG3M1AKdkjy/s1600/Berlusconi.png" /></span></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;">Immagine da <a href="http://rainews.it/">Rainews.it</a></span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><b><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></b></span></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Il voto di domenica ci riporta al voto di protesta, all’antipolitica che dei contenuti dei programmi elettorali se ne fa un baffo.</b> D’altronde, come si diceva prima, questa è stata forse la campagna elettorale più scarna e sterile di sempre: nessun confronto televisivo, nessuna discussione costruttiva, nessuna ricerca di punti di contatto. Obiettivi ricercati, almeno in parte, dal solo Renzi, la cui strategia di elencare le buone cose fatte dal suo governo e da quello Gentiloni si è persa nel vuoto di un elettorato incattivito e sordo. Renzi si è così ritrovato di fronte ad un muro di gomma, ostile nel far rimbalzare indietro ogni buon proposito per il futuro.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
</div>
<div class="p1">
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: medium;"><b>Troppo forte è stata la pancia degli elettori, intercettata inevitabilmente da chi è riuscito a toccare le corde giuste promettendo <i>portate succulenti</i>: reddito di cittadinanza, maggiore indipendenza dall’Europa, cambiamento della politica dal basso.</b> Troppo debole, ancora una volta, è stata invece l’anima intellettuale del centrosinistra, che la politica con la P maiuscola la vuole sì fare, con il risultato però di perdersi nel classico specchietto per allodole finendo per parlare solo a se stesso e al proprio circolo di narcisi che ne sanno di più. Un fare elitario che si dimentica però della pancia degli elettori, che nelle cabine elettorali, scheda e matita in mano, la differenza la fa eccome.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span class="s1"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="Apple-converted-space" style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></span></span></div>
</div>
<div class="p2">
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: xx-small;"><span class="s1"></span><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; text-align: justify; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
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</span></div>
<div class="p1">
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><b style="font-size: large;">Per Renzi è una seconda sconfitta pesante e il progetto di un grande partito in grado di tenere insieme centrodestra e centrosinistra ha finito per strapparlo in due una volta che queste due fazioni si sono troppo polarizzate. </b><span style="font-size: medium;">Il ruolo di opposizione che il PD ricoprirà nella prossima legislatura sarà l’occasione per recuperare la propria identità. O meglio, per capire in quale direzione vuole andare e a chi vuole davvero parlare.</span></span></div>
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif;">
</span></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-91748066506919565032018-02-18T04:29:00.000-08:002018-02-20T12:59:20.878-08:00La pochezza di contenuti di Di Maio e del Movimento 5 Stelle<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; text-align: justify;"><b>Luigi Di Maio</b>, leader politico e candidato premier del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni del 4 marzo, è stato ospite della redazione del quotidiano torinese <b>La Stampa</b> per una <a href="http://www.lastampa.it/2018/02/18/italia/politica/io-premier-o-niente-governo-prima-del-voto-i-miei-ministri-VME6O5NvSBew15R2z6AQkN/pagina.html" style="text-decoration-line: none;" target="_blank">video intervista</a> a 360° su quelle che sono le intenzioni pentastellate circa il prossimo governo e il futuro del Belpaese.</span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium; text-align: justify;"> </span><br />
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium; text-align: justify;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqka5owaQ3SL-NWumv4Sc9JUp1ULMTjy5Q6rh2J9nOCy1jV4PlI7n7wNR4Io2efEG7zxdmQh17CHfpLX-eHP8SweAMVHZyp60065ZkJ7fV81XIOJI20r6dDDIAWipKhRmwn4xRUZUNt7mo/s1600/Di+Maio.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="551" data-original-width="998" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqka5owaQ3SL-NWumv4Sc9JUp1ULMTjy5Q6rh2J9nOCy1jV4PlI7n7wNR4Io2efEG7zxdmQh17CHfpLX-eHP8SweAMVHZyp60065ZkJ7fV81XIOJI20r6dDDIAWipKhRmwn4xRUZUNt7mo/s400/Di+Maio.png" width="400" /></a></div>
<span style="background-color: white; color: #666666; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: medium; text-align: justify;"><br /></span>
<br />
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Un'intervista che ha avuto luogo a distanza di pochi giorni dallo scandalo che ha colpito Di Maio & Co. e che ha visto <i>"</i><i>alcuni parlamentari del Movimento truffare il partito non versando o fingendo di versare la quota di stipendio che tutti gli eletti del M5S sono tenuti a versare in un fondo per il microcredito gestito dal ministero dell’Economia", </i>come recita <b>Il Post</b> in questo articolo che potete leggere <a href="http://www.ilpost.it/2018/02/14/rimborsi-m5s-spiegati/" style="text-decoration-line: none;" target="_blank">qui</a>. Sempre Il Post sottolinea come sarebbero almeno dieci i parlamentari coinvolti, i quali <i>"</i><i>avrebbero evitato di versare in tutto 1,4 milioni di euro, su un fondo di poco più di 20. Il Movimento ha ammesso alcune irregolarità e ha annunciato sospensioni ed espulsioni di tutti i parlamentari coinvolti"</i>.</span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Il M5S ha subito sottolineato, attraverso <a href="https://www.ilblogdellestelle.it/2018/02/lorgoglio_del_movimento_5_stellelorgoglio_del_movimento_5_stelle.html" style="text-decoration-line: none;" target="_blank">questo post</a> sul proprio blog, come il Movimento abbia versato <i>"</i><i>23,4 milioni di euro derivanti dal taglio dei propri stipendi personali. Un dato che possiamo condividere con grande orgoglio"</i>. Un dato certificato che però racconta una parziale verità e che pone la questione da un altro punto di vista, forse ben più importante: quanto accaduto mette in discussione l'identità politica e sociale del Movimento, la quale si sgretola come neve al sole di fronte all'evidenza dei fatti.<b>Se gli albori pentastellati annunciavano infatti la nascita di un Movimento in grado di essere diverso rispetto alla corruttibilità della politica e più vicino ai cittadini e alle loro necessità, la realtà ci presenta invece oggi una forza politica che, a differenza di quanto annuncia ormai da anni di fronte alle telecamere, altro non è che parte integrante delle politica stessa e del suo <i>modus operandi</i> troppo spesso fallace</b>. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Cavallo di battaglia è sempre stato denunciare la corruttibilità altrui, vedi Maria Elena Boschi, sulla bocca dei pentastellati in ogni comizio o trasmissione televisiva* (vedi nota sotto). <b>Ma se la politica è un sistema malato a causa delle mele marce che ne fanno parte, allora anche il Movimento 5 Stelle è a sua volta malato a causa delle mele marce che ne fanno (e ne faranno) parte.</b> Ergo, a discapito di una verginità sbandierata orgogliosamente, il M5S non è diverso dal resto dei partiti che denunciano. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Ma torniamo all'intervista di Di Maio a La Stampa. <b>Quello che preoccupa è soprattutto la pochezza di contenuti che il Movimento - e il candidato - propongono.</b> La linea politica pentastellata è sempre stata quella di denunciare gli errori altrui senza però fornire grandi alternative: insomma, una logica distruttiva tendente a fare terra bruciata del "sistema" ma sterile dal punto di vista delle proposte per cambiare veramente la rotta. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Lo si evince in primis dal programma proposto in vista della campagna elettorale, il quale si potrebbe definire, senza troppi giri di parole, una brutta figura. Sempre Il Post ci racconta come<b>l'elenco di proposte fatte dal M5S sia in realtà una serie di plagi</b>, con il risultato di un programma elettorale composto da studi e analisi copiati, interrogazioni parlamentari del PD (sì, proprio quel partito che dovrebbe rappresentare il male assoluto della politica), articoli di giornale, articoli di Wikipedia e addirittura un pezzo di una tesi di laurea. <a href="http://www.ilpost.it/2018/02/08/risposta-m5s-plagio/" style="text-decoration-line: none;" target="_blank">Qui</a> potete comunque leggervi tranquillamente tutto nel dettaglio e farvi la vostra idea. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">L'intervista di Di Maio a La Stampa è un <i>tutto e niente</i> che testimonia, ancora una volta, la strategia statica del M5S di stare con un piede in due scarpe, al fine di riuscire a intercettare il maggior numero di scontenti possibili, sia a destra che a sinistra. E un esempio è la non presa di posizione - o peggio, il continuo cambio di posizione - su argomenti come l'immigrazione e l'Europa. Una strategia che vuole gli altri fare la prima mossa e il M5S comportarsi di conseguenza. </span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: small;">Alla domanda del vicedirettore vicario de La Stampa, Luca Ubadelschi, circa la possibilità di una candidatura di Torino alle Olimpiadi invernali del 2026, la risposta di Di Maio è stata: <i>"In realtà non esiste ancora un piano economico, se non sbaglio. So che la Camera di Commercio, mi pare, stava per fare qualcosa. Il Movimento comunque si rimetterà alle decisioni della Sindaca Appennino"</i>. Insomma, <i>non abbiamo ancora chiara la situazione, ma va bene qualunque cosa deciderà la Sindaca, che conosce il territorio e ha le relazioni per seguire il progetto Olimpiadi. </i>Non proprio il massimo della pianificazione per una realtà politica che vorrebbe governare il Paese. </span></div>
<span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , "trebuchet" , "verdana" , sans-serif;"><span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span></span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px;"><span style="font-size: small;">Una cosa è però chiara a Luigi Di Maio: se il Movimento sarà il primo partito e ci sarà da dialogare con gli altri per formare un governo, il premier dovrà essere lui. Su questo non si discute.</span> </span><br />
<span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , "trebuchet" , "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , "trebuchet" , "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span><span style="background-color: white; font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><br /></span><span style="background-color: white; font-family: "trebuchet ms" , "trebuchet" , "verdana" , sans-serif; font-size: 13.2px;"></span><br />
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><i>*la settimana scorsa stavo seguendo la trasmissione Otto e mezzo di Lilli Gruber, con ospiti Sandro Gozi, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri con delega agli affari europei nel Governo Renzi e in quello Gentiloni (e ricandidato alle prossime elezioni con il PD), e Dino Giarrusso, ex giornalista de Le Iene candidato con il M5S. Al minuto 23 del video che trovate sotto si parla di debito pubblico e se sia aumentato o meno sotto il centrosinistra. Gozi cerca di spiegare come conti il rapporto fra debito e crescita, spiazzando evidentemente Giarrusso che per attaccare nuovamente sposta il discorso sulla candidatura di Boschi come capolista: mossa infelice che evidenzia, ancora una volta, la pochezza di contenuti pentastellati fuori dagli slogan imparati a memoria. </i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><i><br /></i></span></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><i><br /></i></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/97rgWDOTPJY/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/97rgWDOTPJY?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="background-color: white; font-family: "Trebuchet MS", Trebuchet, Verdana, sans-serif; font-size: 13.2px; text-align: justify;">
<span style="font-family: "verdana" , sans-serif; font-size: xx-small;"><i><br /></i></span></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-14789945030221817232017-11-14T10:54:00.003-08:002017-11-14T11:07:08.680-08:00L'Italia chiamò. Nessuno (o quasi) rispose. <div style="text-align: justify;">
Trovare le parole il giorno dopo un'eliminazione dai play-off di qualificazione ai Mondiali di calcio non è per niente facile. Forse perché la realtà è che non ci sono parole giuste da pronunciare, né tantomeno riflessioni da snocciolare: quelle saranno da fare a freddo, una volta cominciata a digerire la nuda e cruda realtà. Già, perché dopo sessant'anni l'Italia non parteciperà ai Mondiali di calcio. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRmOO322fOoJfu0oXPThxvTwFLvcKNs5X2H2ASrhIqFlSUee9flhhOUGfc_dH9fEz_9zCdhcur8X61ub2kD4WO6rwmGz_a2WuMyPa-zqQCbetW7Yb-biZcAkAmy3ayhXbM1V05rYeuLVME/s1600/buffon.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1067" data-original-width="1600" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRmOO322fOoJfu0oXPThxvTwFLvcKNs5X2H2ASrhIqFlSUee9flhhOUGfc_dH9fEz_9zCdhcur8X61ub2kD4WO6rwmGz_a2WuMyPa-zqQCbetW7Yb-biZcAkAmy3ayhXbM1V05rYeuLVME/s400/buffon.jpg" width="400" /></a></div>
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Poco male, direte: sono tutti sfaticati strapagati a cui non importa niente. E chissà, magari è anche vero. Ma questa sarà una di quelle riflessioni da fare domani o dopodomani o fra una settimana, insieme a quella sullo stato di salute del calcio italiano, dai settori giovanili sempre meno valorizzati agli stadi ancora troppo fatiscenti e inadeguati, passando per società sempre meno italiane. </div>
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Ma oggi, il giorno dopo, dobbiamo solo pensare a cominciare a prendere atto di quello che è successo ieri sera. Partendo dal non nascondere che il non qualificarsi ai Mondiali è un vero e proprio dramma sportivo. Sì, perché quando a giugno cominceranno le partite, noi tifosi italiani non ne vorremo sapere. Anche solo parlare di calcio ci farà venire la nausea, la nostalgia, l'invidia, la rabbia. </div>
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Niente corse al supermercato a fare scorte di birre ghiacciate, niente tricolori esposti su balconi e finestre, niente facce pitturate di verde bianco e rosso, niente Inno cantato a squarciagola né chiacchiere da bar sulla formazione e i pronostici sulle partite del girone. Niente speranze di arrivare in fondo, gara dopo gara, gol dopo gol, sogno dopo sogno. </div>
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<br /></div>
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Niente di tutto questo, che è svanito ieri sera al triplice fischio di una partita dopo la quale San Siro si è dipinto di un giallo che non avremmo mai voluto si accendesse. Il nostro orgoglio italiano viene ancora una volta ferito da quella Svezia che ci ha fatto assaggiare l'amaro gusto del biscotto con la Danimarca nel 2004, infliggendoci un'altra umiliazione dura da digerire.</div>
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La frenesia dell'attesa di un sogno da realizzare questa volta non ci verrà protagonisti, ma spettatori. <i>"Gli italiani perdono partite di calcio come se fossero guerre e perdono guerre come se fossero partite di calcio"</i>, disse una volta Winston Churchill. Ed è vero, siamo fatti così. Il calcio è forse l'unico pretesto che ci unisce davvero sotto i colori di una bandiera, l'unico momento in cui sappiamo raccoglierci nel nostro essere italiani condividendo un obiettivo comune. La Nazionale è forse una delle poche cose che ci fa dimenticare le nostre divisioni interne e ci fa sentire una cosa sola. </div>
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La delusione del giorno dopo è forse anche la consapevolezza che tutto questo ci mancherà ancor più della speranza di alzare una coppa salendo sul tetto del mondo. È la delusione di rendersi conto che per noi italiani la Nazionale serve a rispolverare quell'unità che spesso ci dimentichiamo. </div>
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L'Italia chiamò, ma nessuno rispose. O quasi. Sì, perché se c'è chi non ha saputo essere all'altezza, Gianluigi Buffon rappresenta invece quell'unica nota positiva in un concerto stonato di un'orchestra allo sbando. Vent'anni con la maglia azzurra non meritavano di concludersi con una serata così amara, ma il ringraziamento umano e sincero del popolo italiano è sicuramente più forte di qualsiasi sconfitta sportiva. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXF2A8fTZlOldTrRQkUdHzAZeQtEGPwjHc5MTnGkqOZ2Nr1Jd9cdHco1vfsIv3Ao9_aA5k_K23rJ1SG0eSZncMSwlYStvlpKdjNBQZH_GUR_UC05XSV0DMtJ4y3UThtxBY3uBWRRr2RPQE/s1600/gianluigi-buffon-arrabbiato-italia-germania_620x410.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="410" data-original-width="620" height="263" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXF2A8fTZlOldTrRQkUdHzAZeQtEGPwjHc5MTnGkqOZ2Nr1Jd9cdHco1vfsIv3Ao9_aA5k_K23rJ1SG0eSZncMSwlYStvlpKdjNBQZH_GUR_UC05XSV0DMtJ4y3UThtxBY3uBWRRr2RPQE/s400/gianluigi-buffon-arrabbiato-italia-germania_620x410.jpeg" width="400" /></a></div>
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Un popolo che da questa caduta ha il dovere e la responsabilità di trovare la forza e l'orgoglio di destarsi nuovamente. </div>
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<i><span style="font-size: large;"><br /></span></i>
<i><span style="font-size: large;"><br /></span></i>giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-15886690561170847232017-11-11T10:20:00.001-08:002017-11-11T10:46:46.019-08:00In una mattinata di sole mi sono imbattutto nel signor Mario, alla ricerca di via Magolfa<div style="text-align: justify;">
Dopo una settimana di pioggia e nuvole, <b>Milano decide di risvegliarsi col sole.</b> Un sole tiepido che non scalda, ma sufficiente a far scorrere vita in città in un sabato mattina di inizio novembre. E allora ecco che decido di far parte di questo flusso di persone decise a godersi la città, prendo il tram 10 e vado. Mi immergo fra le vie di Milano senza decidere dove e quando scendere, lasciandomi trasportare. <b>Il tram è forse il mezzo di trasporto più bello e rilassante che ci sia</b>: non devi guidare, non sei sommerso dalla frenesia della metro, non sei sottoterra ma alla luce ma soprattutto <b>i suoi passeggeri non hanno fretta.</b> Mi siedo vicino all'uscita, mentre salgono e scendono papà e mamme con bambini, ragazzi africani carichi di stecche di sigarette da smerciare in giro, donne in missione shopping e vecchietti. Questi ultimi sono forse i più interessanti, una sorta di memoria storica di una città in continuo cambiamento e allo stesso tempo una grande fonte di energia nonostante tutta la loro fragilità. </div>
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<br /></div>
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La Stazione Centrale, il cimitero Monumentale e via fino all'Arco della Pace, mentre <b>le chiacchiere e le urla festose dei bambini a bordo si mischiano al rumore delle rotaie.</b> Borse della spesa, passeggini e monopattini fanno da sfondo, fino a quando il tram non si ferma al capolinea di Piazza 24 Maggio, per una sosta prima di ripartire a ritroso. Scendo e decido di vagare per la Darsena e i Navigli, fra artisti di strada e turisti. È quasi mezzogiorno e non fa freddo, ma la punta del naso si gela comunque un po'. Quel freddo tollerabile che ti tiene sveglio e attivo, mentre un ragazzo suona e canta "Rebel Rebel" di David Bowie. </div>
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<br /></div>
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<i>"Scusi, mi sa dire dove si trova via Magolfa?"</i>. </div>
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<br /></div>
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Mi giro in direzione della provenienza della voce e mi ritrovo davanti un vecchietto, avvolto in un cappotto beige, una coppola marrone chiaro e lo sguardo filtrato da un paio di occhiali da vista con le lenti fotocromatiche. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rispondo che non lo so, ma mi offro di trovargliela su Google Maps. </div>
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<br /></div>
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<i>"Grazie, dovrebbe essere qui vicino al Naviglio. Milano non è più come ai miei tempi. Ormai sono vecchio"</i>. </div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Trovo il percorso e in realtà il simpatico vecchietto non era mica lontano dalla destinazione. Gli spiego la strada e mi ringrazia. Sta cercando un ristorante in cui andava spesso, quasi fosse spinto da una improvvisa nostalgia. Mi saluta e prende la sua direzione, mentre io prendo quella opposta. Penso a quanto fosse simpatico e a quanto assomigliasse al vecchietto di Up. </div>
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<br /></div>
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<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwL38eOsPHICZSYWyUgbQWL_5u891SpBHS-gqwjWYoNOQaCz0vzgmH_VF08esqSUl0WjF2lxf2Q50c5G6GG7a2x5stA73FNcMmrbJQj5CsJY5VB_XgFEJH50NQYqdJ_nrjsPmRx-zqZ9Xd/s1600/Up.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="284" data-original-width="455" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiwL38eOsPHICZSYWyUgbQWL_5u891SpBHS-gqwjWYoNOQaCz0vzgmH_VF08esqSUl0WjF2lxf2Q50c5G6GG7a2x5stA73FNcMmrbJQj5CsJY5VB_XgFEJH50NQYqdJ_nrjsPmRx-zqZ9Xd/s400/Up.jpeg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Continuo il mio vagare in una zona Navigli stranamente tranquilla rispetto al fiume di gente che la frequenta alla sera. Fino a quando, più o meno un quarto d'ora dopo, incontro nuovamente il vecchietto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Purtroppo il ristorante era chiuso. Peccato". </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Quella punta di malinconia si mischia a una contrastante positività d'animo, un mix raro che mi incuriosisce. Gli chiedo allora come si chiama. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Mi chiamo Mario" - </i>risponde. </div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi presento e gli chiedo se posso offrirgli un caffè o un bicchiere di vino. Mi sorride e gentilmente declina l'invito. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>"Continuo le mie passeggiate. Anche se la mia Milano è ormai cambiata. Ora che sono da poco vedovo poi... Sai, io sono del '27 mentre lei era del '29. Ora è tutto diverso". </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Mi dà una pacca sulla spalla e mi saluta, sempre con l'allegria del suo sorriso e la malinconia dei suoi occhi, nascosti dagli occhiali. E per un momento penso che il signor Mario, forse, altro non potesse essere che il vecchietto di Up. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Rimango qualche secondo a guardarlo mentre si allontana a passo lento. <b>La curiosità mi spinge così ad andare in via Magolfa.</b> Al mio arrivo, alla targa con il nome della via sul muro se ne aggiunge un'altra, che recita: "Via della Poesia". La percorro in tutta la sua bellezza e tranquillità. Cerco su Google il perché via Magolfa sia nota come la via della poesia e trovo <a href="http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/16_dicembre_28/gli-spazzacamini-via-magolfa-dove-immutabile-solo-poesia-2faa399c-ccd2-11e6-a469-c81def57020b.shtml" target="_blank">questo articolo</a> del Corriere, che racconta di come seguisse un'antica roggia della vecchia Milano e del campanile della chiesetta di Santa Maria del Sasso, dal quale si vedono ancora i tetti dove salivano gli uomini a pulire i camini. In fondo, la casa che ricorda <span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px;"><a href="https://it.wikipedia.org/wiki/Alda_Merini" target="_blank">Alda Merini</a>, <a href="http://www.turismo.milano.it/wps/portal/tur/it/arteecultura/musei/casemuseo/casa_delle_arti_spazio_alda_merini" target="_blank">poetessa e aforista milanese</a> ricordata anche grazie al caffè letterario dedicatole, <b>in una cornice di graffiti sui muri che costeggiano la via con alcuni dei suoi aforismi. </b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqi1p38Lgys5NfOA_BLsV1EMy6kEoexT-tBUxE1OWQwYkYPQE7QlxKeohPNmwNaMxGXCKOJcPdifGvVExCxotDR00mv1HwJG_MVfzdpDaxsMMbIv6xMLySpwhmYCYLurmJxXT4ZNPKkqOh/s1600/Via+Magolfa+-+Alda+Merini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgqi1p38Lgys5NfOA_BLsV1EMy6kEoexT-tBUxE1OWQwYkYPQE7QlxKeohPNmwNaMxGXCKOJcPdifGvVExCxotDR00mv1HwJG_MVfzdpDaxsMMbIv6xMLySpwhmYCYLurmJxXT4ZNPKkqOh/s400/Via+Magolfa+-+Alda+Merini.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un aforisma di Alda Merni. Sullo sfondo il campanile della "chiesetta degli spazzacamini"</td></tr>
</tbody></table>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmNh4ck8rb188TZ2AfwlTTvnAyWdg4B7lDjK7W9TN39iziwak7I4YWddTgrs865-ogtWpatXVpx-bIjsEIvIihW0B725V9LyAbblqJ8zXVqfV4VdKIS6JzObpc0ZmFM3V-DdfiRfW7-HFs/s1600/Via+Magolfa.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhmNh4ck8rb188TZ2AfwlTTvnAyWdg4B7lDjK7W9TN39iziwak7I4YWddTgrs865-ogtWpatXVpx-bIjsEIvIihW0B725V9LyAbblqJ8zXVqfV4VdKIS6JzObpc0ZmFM3V-DdfiRfW7-HFs/s400/Via+Magolfa.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Via Magolfa, la Via della Poesia</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkqxhyphenhyphenhzkEAlCydw4SndLP132u_rmMQ50mOLpgw4bbT-j_CGuoAQzajtDRe9zfdKwOBj7L9_YGuf5nyfJNaEXf6MCdEXRBK54Ni3ycpS15LKsnnx-2fGccD1z6_fuZie9AYV8Jk04tPrN/s1600/Alda+Merini.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIkqxhyphenhyphenhzkEAlCydw4SndLP132u_rmMQ50mOLpgw4bbT-j_CGuoAQzajtDRe9zfdKwOBj7L9_YGuf5nyfJNaEXf6MCdEXRBK54Ni3ycpS15LKsnnx-2fGccD1z6_fuZie9AYV8Jk04tPrN/s400/Alda+Merini.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un murales raffigurante Alda Merini (1931-2009)</td></tr>
</tbody></table>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEv4bTX8qvyuYRlphCdBGs1OMzgsm0iekxgsjFKxlRAClO2esl_PShhm0nZY414INNSmZhMFqgabn9Hm70H0XznzXUaztUbJE7KVFosQmeyzGPRRLH6AWpIy_c0Afm-yjlnrvadsKwDixO/s1600/Alda+Merini+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="540" data-original-width="720" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjEv4bTX8qvyuYRlphCdBGs1OMzgsm0iekxgsjFKxlRAClO2esl_PShhm0nZY414INNSmZhMFqgabn9Hm70H0XznzXUaztUbJE7KVFosQmeyzGPRRLH6AWpIy_c0Afm-yjlnrvadsKwDixO/s400/Alda+Merini+.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #222222; font-size: 16px;">In una mattinata di sole mi sono imbattuto nel signor Mario, alla ricerca di via Magolfa e probabilmente di quel ristorante in cui chissà quante volte avrà portato la sua amata moglie. Regalando a me una storia e un pezzo della vecchia Milano. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-88205202818851021202017-11-02T15:31:00.000-07:002017-11-03T02:06:47.846-07:00LA PERSECUZIONE DEI ROHINGYA <div style="text-align: justify;">
<i>"Centinaia di donne stanno in piedi nel fiume con i fucili puntati addosso e l'ordine di non muoversi. Un gruppo di soldati si avvicina a una ragazza minuta, Rajuma, con l'acqua fino alla vita e il suo neonato tra le braccia. 'Tu', le fanno i militari. Lei si blocca. Stringe il bambino ancora più forte. Nei minuti successivi, violenti e confusi, i soldati colpiscono Rajuma sul volto, le strappano il figlio dalle braccia e lo gettano tra le fiamme. Poi la portano in una casa e la stuprano". </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i><br /></i></div>
<div style="text-align: justify;">
Rajuma è una rohingya e la sua storia è stata raccolta da <b>Jeffrey Gettleman</b>, giornalista del New York Times. Sta cercando di attraversare il fiume Naf per raggiungere uno dei campi profughi in Bangladesh. Fugge dalla Birmania, dove <b>le violenze dell'esercito stanno portando avanti una vera e propria pulizia etnica nei confronti di una minoranza per niente riconosciuta nella Paese del premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi.</b><br />
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<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2RayQ2jM7E5GhcB_X6a-LgGQ8fr2p2nWGwm1nz_3iphFeMYTsmLG8x4SSdiRGmncT_5z18uPcAvzD5AIBH8iZsHD_Q5hPNw6xzXJlhwrgFIgojp6qmw-VoV7joYQtG2IC1_XUxHUNi6eX/s1600/Kevin+Frayer+.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="673" data-original-width="1010" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2RayQ2jM7E5GhcB_X6a-LgGQ8fr2p2nWGwm1nz_3iphFeMYTsmLG8x4SSdiRGmncT_5z18uPcAvzD5AIBH8iZsHD_Q5hPNw6xzXJlhwrgFIgojp6qmw-VoV7joYQtG2IC1_XUxHUNi6eX/s400/Kevin+Frayer+.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Kevin Frayer</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una minoranza che non vede riconosciuti diritti civili e politici, la cui discriminazione è anche di carattere religioso. <b>I rohingya sono infatti musulmani che vivono nel Rakhine, apolidi considerati immigrati bangladesi e discriminati dalla maggioranza rakhine, di religione buddista.</b> Una maggioranza che ha paura della diversità e che considera i rohingya una minaccia per la propria identità.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
All'interno del numero 1228/anno 24 di Internazionale (27 ott-2 nov 2017) due articoli di Francis Wade sul The New York Review of Book e di Lee Jones sul New Mandala raccontano dei seicentomila rohingya scappati dalla Birmania verso il Bangladesh, dell'odio verso questa etnia e delle sue radici storiche e politiche. A partire dal colonialismo britannico fino a un'ostilità che oggi è sostenuta dalla maggioranza della popolazione, passando da una transizione democratica che non è pienamente riuscita. Nel 2010 infatti il potere è passato dalla giunta militare a un governo civile, oggi guidato da Aung San Suu Kyi, liberata dopo 26 anni di arresti domiciliari. <b>Eppure proprio il premio Nobel per la pace sembra non essere particolarmente sensibile alla situazione dei rohingya, considerati dalla maggioranza della popolazione birmana "un'etnia cattiva".</b><br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRTARIg9gtdRQHl6jvHMPU32vBCPbJY6Fvg-C5NkcpctyXZwJalVnXaZ8M-oczv7N6D0jN-em4Fw2F24v4HjIfW74uB14a8-wZI8dWiMC1xOpE9a3KN845I_eTjf_aQZV8ZKMMJRCfmdX5/s1600/Kevin+Frayer+3.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="696" data-original-width="1010" height="275" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRTARIg9gtdRQHl6jvHMPU32vBCPbJY6Fvg-C5NkcpctyXZwJalVnXaZ8M-oczv7N6D0jN-em4Fw2F24v4HjIfW74uB14a8-wZI8dWiMC1xOpE9a3KN845I_eTjf_aQZV8ZKMMJRCfmdX5/s400/Kevin+Frayer+3.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Kevin Frayer</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Una situazione che ha visto il coinvolgimento degli Stati Uniti, che tramite il segretario di Stato Rex Tillerson lo scorso 24 ottobre ha parlato di "pulizia etnica", con sanzioni che potrebbero essere inflitte alla Birmania nel caso in cui la crisi umanitaria non dovesse rientrare. Cosa molto difficile, data la situazione di piena emergenza e un odio culturale che non può certo cancellare decenni di ostilità radicata. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
In <a href="https://www.theguardian.com/world/gallery/2017/oct/14/documenting-the-rohingya-refugee-crisis-in-pictures" target="_blank">questo articolo</a> del <b>The Guardian</b>, <b>il racconto fotografico della precarietà dei rohingya nei campi profughi</b> e la drammaticità del loro esodo al confine con il Bangladesh tramite il fiume Naf. Reportage a opera di <b>Kevin Frayer (<a href="https://twitter.com/kevinfrayer" target="_blank">@kevinfrayer</a>)</b>, fotografo canadese autore di numerosi reportage in Asia e Medioriente.<br />
<br />
<a href="http://www.kevinfrayer.com/">http://www.kevinfrayer.com/</a> <br />
<br />
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq8r9MgxiMkLDLdsVxJcdMs0V_4oHBgGq7PERaQNk6aAX0KCJQdbwz7PVCI6WqYuhovKo6PFEg46JNSffq6uHjJMC2YxxSKRbKOGPLZeCorYmXy8Z7pSJWUYYbneeltjqx2rHA7W881HfX/s1600/Kevin+Frayer+2.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="711" data-original-width="1010" height="281" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhq8r9MgxiMkLDLdsVxJcdMs0V_4oHBgGq7PERaQNk6aAX0KCJQdbwz7PVCI6WqYuhovKo6PFEg46JNSffq6uHjJMC2YxxSKRbKOGPLZeCorYmXy8Z7pSJWUYYbneeltjqx2rHA7W881HfX/s400/Kevin+Frayer+2.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Kevin Frayer</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Altre fonti consultabili:<br />
<br />
<b><a href="http://www.ilpost.it/2017/10/16/foto-rohingya-kevin-frayer/rohingya-kevin-frayer/" target="_blank">Il reportage fotografico più forte sulla crisi dei rohingya - Il Post</a></b><br />
<b><br /></b>
<b><a href="http://espresso.repubblica.it/internazionale/2017/11/01/news/viaggio-tra-i-rohingya-i-musulmani-perseguitati-dalla-birmania-1.313149#gallery-slider=undefined" target="_blank">Viaggio tra i Rohingya, i musulmani perseguitati dal nobel Aung San Suu Kyi - L'Espresso</a></b></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<h1 class="gallery-title" style="background-color: white; line-height: normal; margin: 0px; padding: 0px 0px 0.5em;">
</h1>
<div>
<span style="font-family: "georgia" , "times new roman" , serif; font-size: small;"><br /></span></div>
<div>
<br /></div>
<h1 itemprop="headline name" style="background: rgb(255, 255, 255); border: 0px; font-family: FGDemiCondensed, Arial, "Helvetica Neue", Helvetica, sans-serif; font-size: 56px; font-stretch: normal; font-weight: normal; letter-spacing: -1px; line-height: 52px; margin: 0px 0px 10px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
</h1>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-43266792701784166792017-07-12T02:00:00.000-07:002017-07-12T02:00:31.932-07:00BREVE GUIDA SU DOVE E COME INFORMARSI PER COMBATTERE LE FAKE NEWS<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpTjArPmlIDJM3a9Yd-cybMHD37vfPkXRth7XmfhJYVgoTKqwfWIBSD2J_o39jxfPuVA_YsyD1shFyW-VHeS7GLBcHOmhWcSqV_7iFR_1OjXGALCFb8DaIZM_OqIeOyHwXpgCBFNmaSUj2/s1600/Schermata+2017-07-12+alle+00.21.22.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="451" data-original-width="640" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjpTjArPmlIDJM3a9Yd-cybMHD37vfPkXRth7XmfhJYVgoTKqwfWIBSD2J_o39jxfPuVA_YsyD1shFyW-VHeS7GLBcHOmhWcSqV_7iFR_1OjXGALCFb8DaIZM_OqIeOyHwXpgCBFNmaSUj2/s320/Schermata+2017-07-12+alle+00.21.22.png" width="320" /></a></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><br /></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">L’informazione dei nostri giorni è sempre più influenzata dal dibattito sulle <i>fake news</i>, quelle notizie false e/o appositamente create <i>ad hoc</i> per far passare un determinato messaggio, a discapito di quella che molti amano definire <i>verità dei fatti</i>. Un fenomeno che sta sempre più caratterizzando i social network, in particolare Facebook, diventati ormai arena di dibattiti di ogni genere e megafono di notizie che, purtroppo, spesso e volentieri seguono la logica del telefono senza fili. E proprio il classico risultato di questa logica, dove l’ultimo ricevitore del messaggio apprende un contenuto assai lontano da quello reale, ha portato Facebook a cominciare la sua battaglia alle <i>fake news</i>, con l’obiettivo di rendere l’ambiente <i>social</i> uno spazio di fruizione di una informazione sana e non manipolata.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Ma il dibattito sulle <i>fake news</i> è l’occasione per parlare anche di un altro discorso, ossia quello inerente a come dovremmo informarci, quotidianamente, per non cadere in questa trappola. Certamente i social network, sui quali gli stessi mezzi di informazione stanno puntando molto (dagli <i>Instant Articles</i> alla produzione di contenuti video), sono un canale fondamentale nella ricezione delle notizie, visto il molto tempo che ogni giorno spendiamo scorrendo il dito sullo schermo del nostro <i>smartphone</i>. Ma è importante sottolineare come i social e tutto ciò che riguarda il web (edizioni online e app comprese) non abbiano sancito – quantomeno per il momento – la morte dell’informazione sui media tradizionali. Nonostante dirette live e <i>stories</i> su Facebook e Instagram (a proposito, a riguardo del social network <i>fotografico </i>sarebbe interessante raccontare il ruolo sempre più importante che sta assumendo nel mondo giornalistico), leggiamo infatti ancora i giornali, ascoltiamo la radio e guardiamo la televisione. Insomma, forse i media tradizionali staranno assumendo un ruolo diverso nel panorama comunicativo, ma certamente non sono morti e hanno ancora molto da dire.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Per questo motivo sono ancora da considerare in quella che potremmo definire <i>dieta dell’informazione</i>, ossia il nostro modo quotidiano di apprendere le notizie. Ovviamente non esiste una dieta universale valida per tutti: ognuno definirà la sua in base ai suoi interessi. Quello che deve essere un punto di partenza consigliabile è però cercare di apprendere da più fonti possibili. Personalmente cerco di integrare l’informazione online con l’informazione offline.</span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i><b>INFORMAZIONE ONLINE</b></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">L’<b>app dell’ANSA</b> è un’ottima fonte per avere un panorama a 360° delle ultime notizie, grazie a un mix fra lanci d’agenzia, gallery fotografiche e brevi tg di un minuto (mediamente tre volte al giorno).<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Immediatezza delle notizie garantita anche da <b>Twitter</b>, che permette non solo di avere una rassegna stampa live (ovviamente in base ai <i>following</i>) ma anche di suddividerla per categorie grazie alle liste.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">In questo senso un ottimo strumento possono indubbiamente essere gli <b><i>alert</i> di Google</b>, in grado di raccogliere tutti gli articoli relativi a un determinato argomento, con una raccolta di notizie direttamente al proprio account. E qui c’è da sottolineare un punto di forza di questo strumento: avere la possibilità di confrontare la stessa notizia tramite fonti e approfondimenti diversi. Ah beh, ovviamente non abusatene, se non volete avere un’invasione di mail!<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">A completare gli strumenti online, anche gli <i><b>Instant Articles</b></i><b> di Facebook</b>, una funzione in grado di caricare gli articoli delle più importanti testate internazionali tramite il social di Zuckerberg senza passare dal browser. Insomma, tramite essi è possibile fruire degli articoli di alcune testate editoriali direttamente dalla App Mobile di Facebook. Uno strumento che ha spinto ancora di più Facebook verso la sua progressiva trasformazione in piattaforma editoriale (e qui si aprirebbe un discorso interessante come le dirette live in stile diretta televisiva).<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP3oFti5BirPRpcSoA8cTswpmL3g9xSEmo2w0Q-7tUJWYmIMxtbCLlHXkV5UFXBtgKfKn4c9K-Sr7epGAVVHzHBfCCFjMk5lX6QCi4ujppTUQHV-dfawnj9uCKvDdlItYtVCuM_NnOIJF3/s1600/Schermata+2017-07-12+alle+00.23.24.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="461" data-original-width="755" height="243" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiP3oFti5BirPRpcSoA8cTswpmL3g9xSEmo2w0Q-7tUJWYmIMxtbCLlHXkV5UFXBtgKfKn4c9K-Sr7epGAVVHzHBfCCFjMk5lX6QCi4ujppTUQHV-dfawnj9uCKvDdlItYtVCuM_NnOIJF3/s400/Schermata+2017-07-12+alle+00.23.24.png" width="400" /></a></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span class="Apple-converted-space"><br /></span></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i><b>INFORMAZIONE OFFLINE</b></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Ma passiamo ora all’informazione offline. Qui il discorso cambia, perché più che parlare di strumenti, si parla di linee editoriali che sono una scelta puramente soggettiva. Quindi non si può dire altro se non consigliare di <b>leggere un quotidiano o un periodico cartaceo.</b> Voi direte, ma la stessa informazione su carta o su web è la stessa cosa! E invece non esattamente. Il web ha portato a una velocità delle notizie tale che esse sono in costante aggiornamento, diventando paradossalmente quasi subito vecchie. Questa è la logica dell’online, alla quale si contrappone quella tradizionale dell’offline, dove la notizia si sta trasformando sempre più in un contenuto di approfondimento, che quasi dà per scontati i semplici fatti, ormai tendenzialmente appresi sul web. Per questo leggere quotidiani e periodici ci permette di conoscere una notizia già appresa dai social con sfumature diverse, con un taglio più analitico.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Infine, i telegiornali. <b>La televisione ha ancora un ruolo importante</b>, sposta opinioni, crea tendenze, è la base di quei <i>format</i> che oggi abitano il web. È tutto tranne che morta. E sì, il telegiornale rappresenta la miglior sintesi dell’informazione e dell’informare. Personalmente ritengo TG La7 e SkyTG24 i più completi e imparziali, ma ognuno potrà farsi la sua idea. Senza dimenticare la radio, altro universo mediale tutt’altro che finito e che merita sempre il suo spazio (almeno in macchina resiste ancora!).<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
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<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJ8wSA79caZ3sFtsaiAuxiWkZYrZy9s8553O9sFARQr_boxT6oGGNkWugPj7FvsCeQeNtKaOKgGt5wwT7p2v5rHSa6lNcPM7yHMoWCZ9_UcXTkxL03LmxEQhzy3lVOYCqas7PpmNdqRg6/s1600/Schermata+2017-07-12+alle+00.28.59.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="459" data-original-width="609" height="241" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnJ8wSA79caZ3sFtsaiAuxiWkZYrZy9s8553O9sFARQr_boxT6oGGNkWugPj7FvsCeQeNtKaOKgGt5wwT7p2v5rHSa6lNcPM7yHMoWCZ9_UcXTkxL03LmxEQhzy3lVOYCqas7PpmNdqRg6/s320/Schermata+2017-07-12+alle+00.28.59.png" width="320" /></a></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<div class="p2">
<br /></div>
<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 10.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Calibri; -webkit-text-stroke: #000000}
p.p2 {margin: 0.0px 0.0px 10.0px 0.0px; text-align: justify; font: 12.0px Calibri; -webkit-text-stroke: #000000; min-height: 14.0px}
span.s1 {font-kerning: none}
</style>
<br />
<div class="p1">
<span class="s1">Queste, in sostanza, le basi per una informazione abbastanza completa. Dico abbastanza perché quella perfetta non esiste, ci vorrebbero confronti e approfondimenti che con la velocità della comunicazione odierna sarebbero impossibili da raggiungere. Ma chissà che un giorno non ci arriveremo.<span class="Apple-converted-space"> </span></span></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-8389953766277808822017-07-04T15:01:00.000-07:002017-07-04T15:11:39.501-07:00#ColdplayMilan - "No phones please, just me and you!" <div style="text-align: justify;">
<div class="p1">
<span class="s1"></span></div>
<div class="p1">
<div style="text-align: center;">
<br /></div>
<span class="s1"><i><br /></i></span>
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglET34FmuEKQ-zJUo_VyUfmsUfxCZ3doDD-TL70Xpi3XgG8M6jUfWS63an-LsyFJM1pdgPbJY63FSB2cd_Epb_tFLUIVl6CGgalGGPapylbl9lcuHm4jH2au6TVDGJnFYit2WoiXttnXa5/s1600/19747963_10213553334684618_695012024_o.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglET34FmuEKQ-zJUo_VyUfmsUfxCZ3doDD-TL70Xpi3XgG8M6jUfWS63an-LsyFJM1pdgPbJY63FSB2cd_Epb_tFLUIVl6CGgalGGPapylbl9lcuHm4jH2au6TVDGJnFYit2WoiXttnXa5/s400/19747963_10213553334684618_695012024_o.jpg" width="400" /></a></div>
<span class="s1"><i><br /></i></span>
<span class="s1"><i><br /></i></span>
<span class="s1"><i><br /></i></span>
<span class="s1"><i>"Vivilo questo momento. Il ricordo verrà poi da sè"</i></span></div>
<div class="p1">
<br /></div>
Luci, colori, musica, sudore, gioia e urla si mischiano, nella prima delle due notti dei Coldplay a Milano. Le note di A Head Full of Dreams, Yellow e The Scientist corrono alte fra i 58mila di San Siro, i cui braccialetti illuminano la Scala del calcio per una coreografia a dir poco perfetta e totalmente avvolgente.<br />
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Chris Martin corre su e giù da quel palco, adrenalinico sulle ali della sua musica. Pensi alla botta che deve trasmetterti esibirti davanti a così tante persone in festa, parte di un mare di colore e musica. </span></div>
<div class="p1">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial;"><br /></span></div>
<div class="p1">
<span style="-webkit-text-stroke-width: initial;">Luci e colori che cambiano col susseguirsi delle canzoni, fino a Charlie Brown, una delle prima canzoni a trasmetterti, fin dal primo momento in cui l'hai ascoltata nella tua vita, una certo senso di allegria.</span><span style="-webkit-text-stroke-width: initial;"> </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Chris comincia a suonare, quasi a dare la rincorsa alla canzone. I braccialetti al polso iniziano a prendere vita, le urla di gioia cominciano a levarsi in alto. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">"Stop, stop, stop!", urla Chris, che interrompe subito dopo i pochi istanti di silenzio dell'intero stadio: </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">"Please, no phones, no photos, no videos. Just me and you, enjoy this moment!"</span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">II mare di colore rimette in tasca i suoi cellulari, le luci degli schermi si spengono lasciando la scena alla piena emozione di vivere quegli istanti senza pensare a immortalarli. Il silenzio si trasforma in un'esplosione di gioia e balli mista alle note e alle parole di Charlie Brown. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Scegliere una canzone dei Coldplay per sintetizzare un loro concerto live è cosa impossibile. Ognuna ti parla in maniera diversa, a volte per dirti semplicemente la stessa cosa. Ma per raccontare una delle tante emozioni può bastare poco. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i>Light a fire, light a spark</i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i>Light a fire, a flame in my heart</i></span></div>
<div class="p2">
<i><span class="s1"></span><br /></i></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><i>We'll run wild oh</i></span></div>
<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 13.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
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</style>
<br />
<div class="p1">
<span class="s1"><i>We'll be glowing in the dark</i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><br /></span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/zTFBJgnNgU4/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/zTFBJgnNgU4?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-29840291715727893172017-06-04T13:09:00.002-07:002017-06-05T14:02:51.416-07:00CARA JUVE, IT'S NOT TIME AGAIN <div style="text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>"VINCERE NON È IMPORTANTE, È L'UNICA COSA CHE CONTA" [cit.]</b></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Così recita il motto nel colletto delle maglie della Juventus, slogan ripreso da una celebre frase pronunciata da Gianpiero Boniperti, Presidente onorario della società bianconera. Uno slogan che è diventato in qualche modo una sorta di DNA per gli juventini, padroni indiscussi del campionato italiano da sei anni, nei quali nessuno è riuscito a mettere in discussione l'egemonia bianconera. E alla Juventus, a onor del vero, di questo va dato merito, senza se e senza ma. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Slogan che però, allo stesso tempo, è diventato una maledizione per Agnelli & Co. Inutile nascondersi dietro a un dito: il vero obiettivo stagionale era la vittoria della Champions League e i successi in campionato e Coppa Italia non possono essere che un palliativo per nascondere una delusione che definire cocente è dire poco. Vincere è l'unica cosa che conta e quando perdi 4 a 1 non puoi rimangiarti quelle parole. Il DNA della Juve è un'arma a doppio taglio, un boomerang che è tornato indietro, anzi, che sta tornando indietro da ormai 5 finali consecutive, con 7 sconfitte su 9 giocate. Statistiche impietose che le dichiarazioni di "orgoglio per questa squadra" pronunciate da Allegri e Agnelli non possono cancellare. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
«Orgogliosi della nostra stagione». Le parole del Presidente Agnelli: <a href="https://t.co/VxIArVVQE7">https://t.co/VxIArVVQE7</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/UCLFinal?src=hash">#UCLFinal</a> <a href="https://t.co/mbVw1KzNgG">pic.twitter.com/mbVw1KzNgG</a></div>
— JuventusFC (@juventusfc) <a href="https://twitter.com/juventusfc/status/871134336023658496">3 giugno 2017</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="//platform.twitter.com/widgets.js"></script>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>OSSESSIONE TRIPLETE</b></span><br />
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Quello che è mancato alla Juventus per la vittoria di questa Champions è stata l'umiltà. Così come nella finale di Berlino di due anni fa persa, per 3 a 1, contro il Barcellona. Allora lo slogan fu #<i>finoallafine</i>, quest'anno l'hashtag lanciato è stato #<i>itstime</i>. Slogan espressione di campagne di comunicazione vincenti fra i tifosi che però non hanno trovato poi vera realizzazione in campo. Ed evidentemente il Real Madrid dell'ex Zidane non era propriamente d'accordo con la profezia bianconera, più deciso a diventare la prima squadra a vincere la Champions per due anni consecutivi che lasciare ai bianconeri l'onore di entrare nel ristretto club del <i>Triplete</i>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Già, quel <i>Triplete</i> che i bianconeri sentivano già in tasca - come due anni fa - senza fare i conti però con il resto del mondo. Umiltà che nel DNA bianconero non può evidentemente trovare posto, troppo denso dell'ossessione Calciopoli e di quei "35 Scudetti sul campo" che certificano, ancora una volta, la presunzione di una società irrispettosa delle sentenze e della giustizia sportiva, oltre che incapace di ammettere e riconoscere le proprie pesanti colpe. Presunzione incarnata dalla famiglia Agnelli-Elkann, sempre pronta a sottolineare come gli altri non sappiano perdere, salvo poi perdere finali su finali. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Inutile ricordare l'Inter del <i>Triplete</i>, vinto grazie ad un profondo bagno di umiltà, lavoro e soprattutto silenzio. A riscatto di lunghe e pesanti ingiustizie sportive, per buona parte rimaste impunite. Ma questo è un altro discorso, un'altra storia che è troppo bella per essere mischiata a questa. </span><br />
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<br />
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7d0Gvz2_VaElV1dKR-AdLL5hfnjtoJRPOqmyiG7hhYh1zNeXhSd4SUfhvL498N-Gzfp-rrV3IJFOH33q7yGipfMffYD0Dc9C6a601nzfTS3BD4z_ZN_XRpeVrquFeHL3JT294s003hqP3/s1600/Schermata+2017-06-04+alle+21.53.56.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="457" data-original-width="832" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh7d0Gvz2_VaElV1dKR-AdLL5hfnjtoJRPOqmyiG7hhYh1zNeXhSd4SUfhvL498N-Gzfp-rrV3IJFOH33q7yGipfMffYD0Dc9C6a601nzfTS3BD4z_ZN_XRpeVrquFeHL3JT294s003hqP3/s400/Schermata+2017-06-04+alle+21.53.56.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Gazzetta.it</td></tr>
</tbody></table>
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span>
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">
<b>TRAGEDIA SFIORATA IN PIAZZA SAN CARLO A TORINO</b></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">In questo giorno post Champions, però, le riflessioni sportive e la goliardia da tifosi non possono ignorare e dimenticare la tragedia sfiorata ieri sera a Torino in Piazza San Carlo, con più di 1500 tifosi bianconeri rimasti feriti in un fuggi fuggi generale causato dalla paura per il boato di una transenna caduta nelle trombe delle scale di un parcheggio sotterraneo, misto al probabile scoppio di un petardo che ha generato una psicosi bomba facilmente immaginabile in questo periodo storico di attentati terroristici (l'<a href="http://www.lastampa.it/2017/06/04/multimedia/esteri/furgone-travolge-pedoni-la-diretta-da-londra-LXi3eJdMAMsdjh58ZgCOKJ/pagina.html" target="_blank">ultimo proprio ieri sera a Londra</a>). Situazione aggravata dalle molte bottiglie di vetro sparse a terra, andate in frantumi a causa della calca creatasi e che hanno portato le persone cadute a terra e travolte a ferirsi. Viene da chiedersi come sia stato possibile che dei venditori ambulanti siano riusciti a vendere bottiglie di birra quando le forze dell'ordine controllavano addirittura i tappi delle bottigliette d'acqua dei presenti. Ma soprattutto, fa pensare come dal nulla si possa generare una psicosi simile. <a href="http://www.lastampa.it/2017/06/04/cronaca/scene-da-unapocalisse-in-piazza-san-carlo-aiuto-c-una-bomba-e-si-scatena-listeria-jRpBBiP0ZiZuBU1ZLgQa3H/pagina.html" target="_blank">Qui</a> comunque qualche notizia in più sulla situazione a Torino. </span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><b>LA MASCHERA DELLA SPORTIVITÀ</b></span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Infine, un breve pensiero su chi accusa i cosiddetti "gufi" di non essere sportivi. Sarebbe ora di sfatare questo mito della sportività quando si giocano le competizioni europee: gufare la Juve, il Milan e l'Inter non è anti-sportività, è semplicemente rivalità fra tifosi, generata non a caso da quella fra le tre società. Come tra l'altro hanno fatto gli juventini nel 2010 con l'Inter e nel 2005 con il Milan. Tutti noi, poi, saremo ben lieti di tifare Roma, Lazio, Napoli, Atalanta e tutte le squadre che giocheranno in Europa. </span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">Nel frattempo ci si gode questa ennesima - e meritata - sconfitta della Juve in Champions. Sempre nel profondo e rispettoso spirito goliardico fra tifosi. Lo dicono anche gli Autogol, dai!</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/mO6qrZ7QzDE/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/mO6qrZ7QzDE?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;"><br /></span></span>
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">#itsNOTtime</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">#finoalconfine</span></span><br />
<span style="color: #4b4f56; font-family: "helvetica neue" , "helvetica" , "arial" , sans-serif;"><span style="background-color: white; font-size: 14px; white-space: pre-wrap;">#amala </span></span></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-7616484600477212262017-05-29T13:37:00.001-07:002017-05-29T13:48:51.068-07:00GRAZIE FRANCÈ, ULTIMO DI POCHI ROMANTICI COL PALLONE FRA I PIEDI<div style="text-align: justify;">
Francesco Totti è sempre stato uno di quei pochi calciatori che ho sempre cercato di comprare al Fantacalcio. Forse per avere la scusa di guardarlo giocare e godere di più ad ogni sua giocata, fosse essa un assist, un gol, un colpo di tacco.<br />
<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW1sU7uX7RpMT0K3UW8dKFVoahq2pe35sQ2aZWcR1AfBHwOIAWXv9IZeChG0F2B0ufji6Qv308h0zSyovTHUG4d0r3F4mOybbiirqe_aSHKsQLq8UuPfZBMT2gbfwg0muP3VSCEQpAIqN1/s1600/Schermata+2017-05-29+alle+22.36.11.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="336" data-original-width="613" height="218" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgW1sU7uX7RpMT0K3UW8dKFVoahq2pe35sQ2aZWcR1AfBHwOIAWXv9IZeChG0F2B0ufji6Qv308h0zSyovTHUG4d0r3F4mOybbiirqe_aSHKsQLq8UuPfZBMT2gbfwg0muP3VSCEQpAIqN1/s400/Schermata+2017-05-29+alle+22.36.11.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Il Messaggero</td></tr>
</tbody></table>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Da tifoso interista ricordo un gol in particolare di Totti. Era il 26 ottobre 2005 e l'Inter ospitava la Roma di Spalletti a San Siro. È il 28' del primo tempo e l'Inter sta perdendo per 1 a 0, gol di Vincenzo Montella al 12'. I nerazzurri attaccano per pareggiare i conti ma perdono palla a metà campo. Totti prende palla, supera Cambiasso, resiste a una scivolata di Ze Maria e si invola verso la porta. Materazzi esce dalla linea difensiva per andargli incontro, ma conosce troppo bene il 10 della Roma per non sapere che molto probabilmente verrà superato. Allora temporeggia, cercando di coprirgli lo specchio della porta. Totti è al limite dell'area, si sposta la palla di esterno destro e guarda Julio Cesar. È leggermente fuori dai pali. Inutile che continui a spiegare come andò a finire quell'azione.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/0Zh5_PVtKr8/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/0Zh5_PVtKr8?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: right; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBu25ef86RW7Uq6AVwKma7aO249lD9FtfNh2WWRyGlaYls3WlaPMOaPQIoxHaXVeUiPP_696b98a6My2luBPm3YSh0FhvbVzpg0Jp0zBKi5M2aozGpcpyN70rdhinWbLYxTVBGcUpx0wqA/s1600/Schermata+2017-05-29+alle+22.24.09.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="297" data-original-width="494" height="192" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBu25ef86RW7Uq6AVwKma7aO249lD9FtfNh2WWRyGlaYls3WlaPMOaPQIoxHaXVeUiPP_696b98a6My2luBPm3YSh0FhvbVzpg0Jp0zBKi5M2aozGpcpyN70rdhinWbLYxTVBGcUpx0wqA/s320/Schermata+2017-05-29+alle+22.24.09.png" width="320" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: C'era una volta il calcio</td></tr>
</tbody></table>
Di pallonetti in carriera Totti ne ha segnati tanti, ma quando a subire un gol del genere è la tua squadra e tu ti alzi in piedi ad applaudire - anche se sei parecchio incazzato - si spiega da sé chi è stato Francesco Totti per il calcio. Estro, classe, genialità, tecnica, fantasia. Ma anche cuore e passione. Sì, perché indossare la stessa maglia per più di 25 anni rinunciando a vincere molti più trofei altrove è qualcosa che non vedremo forse mai più.<br />
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Già, con Francesco Totti si chiude una generazione di bandiere. Una generazione di giocatori innamorati di una maglia a qualsiasi costo, nel bene e nel male. Prima di lui Maldini, Del Piero, e Zanetti l'hanno preceduto sulla strada degli addii eccelsi, facendo capire a chi ha goduto delle loro giocate quanto fosse bello guardare le partite di calcio e sognare, anche da grandi, di giocare a imitarle - anche se solo su un campetto da calcetto. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxPin_svteqC5vkGsQmiGARWNNdxmlPQS3nqSDZRSeJMSotOxctLlxYAraeYJbr0MOpv1t6ww98YDMnlRGjxGqoDk_0hnQtE6Nk9FIvQj8EjIP97P-4fU0vFrcwzhc_vj64N6FMIooeDTY/s1600/Schermata+2017-05-29+alle+22.34.23.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="456" data-original-width="460" height="396" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjxPin_svteqC5vkGsQmiGARWNNdxmlPQS3nqSDZRSeJMSotOxctLlxYAraeYJbr0MOpv1t6ww98YDMnlRGjxGqoDk_0hnQtE6Nk9FIvQj8EjIP97P-4fU0vFrcwzhc_vj64N6FMIooeDTY/s400/Schermata+2017-05-29+alle+22.34.23.png" width="400" /></a></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Alle lacrime di Totti di ieri, di fronte a un Olimpico strapieno, non si sono unite solo quelle dei tifosi giallorossi, che di Francesco hanno fatto l'ottavo Re di Roma. Ieri, di fronte a quelle parole interrotte dalla commozione di un quarantenne che mette da parte il suo giocattolo preferito - il pallone, a piangere sono stati i tifosi di qualsiasi colore. Gli amanti del calcio.<br />
<br /></div>
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
I numeri non possono spiegare quello che <a href="https://twitter.com/Totti">@Totti</a> rappresenta per l'<a href="https://twitter.com/hashtag/ASRoma?src=hash">#ASRoma</a> 💛❤️<br />
<br />
Ma dicono comunque tanto....<a href="https://twitter.com/hashtag/ThanksTotti?src=hash">#ThanksTotti</a> <a href="https://twitter.com/hashtag/Totti?src=hash">#Totti</a> <a href="https://t.co/QhJC1doPrb">pic.twitter.com/QhJC1doPrb</a></div>
— AS Roma (@OfficialASRoma) <a href="https://twitter.com/OfficialASRoma/status/869168121403322368">29 maggio 2017</a></blockquote>
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<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qZXLnscDGi5EKOblw76nnD5YO4RjmyTUsUgIvBrxJZNCmmhBvyjwq0JL5uddBvZt1H9ND3GN2ZnJvcBWkvGdVawGwYY56XVUCfEumi4Fds1K2HkDgfpN2dpWFPbSn2sTUxXY25qI0_Bh/s1600/Schermata+2017-05-29+alle+22.20.01.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="456" data-original-width="725" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1qZXLnscDGi5EKOblw76nnD5YO4RjmyTUsUgIvBrxJZNCmmhBvyjwq0JL5uddBvZt1H9ND3GN2ZnJvcBWkvGdVawGwYY56XVUCfEumi4Fds1K2HkDgfpN2dpWFPbSn2sTUxXY25qI0_Bh/s400/Schermata+2017-05-29+alle+22.20.01.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: Repubblica.it</td></tr>
</tbody></table>
Ed è proprio quando un giocatore così lascia e saluta che ti rendi davvero conto di essere cresciuto guardando alla televisione la generazione di Totti, Baggio, Del Piero, Ronaldo, Zanetti, Maldini, Cannavaro, Nesta, Vieri, Inzaghi e ci fermiamo qui ché la lista è lunga. Leggi i loro nomi e li senti come se fossero stati gli amici che ti hanno accompagnato ogni volta che guardavi o toccavi un pallone. Quei giocatori che ti hanno fatto esultare, piangere e incazzare, facendoti amare e odiare, allo stesso tempo, il calcio. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Qualcosa che oggi questo sport non riesce più a trasmettere come prima. O forse è solo che sono troppo affezionato a quella generazione di campioni. Una generazione che ha ammainato la sua ultima bandiera ieri, in un fiume dove ogni lacrima ricordava e celebrava un gol, un assist, un colpo di tacco, un <i>cucchiaio. </i></div>
<div style="text-align: justify;">
<i></i><br />
<i></i></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgay7liT7lktSj0X70IRvNpcmT9KhRwikXSZbSgC9Pm9PVCXzVnvGxVBf-BU63UGhA0qgr-YncBIwNxwJLSfFFFVq6HYaGaDpzOdpO0CKwpjxChV1nlNCLgiDBh9MnasBq1YTkIjTwmivA/s1600/Schermata+2017-05-29+alle+22.23.55.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="361" data-original-width="643" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgay7liT7lktSj0X70IRvNpcmT9KhRwikXSZbSgC9Pm9PVCXzVnvGxVBf-BU63UGhA0qgr-YncBIwNxwJLSfFFFVq6HYaGaDpzOdpO0CKwpjxChV1nlNCLgiDBh9MnasBq1YTkIjTwmivA/s400/Schermata+2017-05-29+alle+22.23.55.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: La Mescolanza</td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Grazie Francé, ultimo di pochi romantici col pallone fra i piedi. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-68318899428783932552017-04-22T04:05:00.000-07:002017-04-22T04:07:03.323-07:00I 150 ANNI DE LA STAMPA IN UN DOCUMENTARIO E OTTO ARTICOLI<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNbvJXczNl3xgESm9sDXT75LDVrDX-9e6g19OsYZPVFH-2Rxlcmh19JOsEKkol82XuFGr5t8sbEW8nWWgoSxUNle0EBJl8UC2lE18IN4INBaN0zI_eqsAAfngQWHy1t2XIOmYFp6WLt-yN/s1600/Schermata+2017-04-22+alle+13.01.30.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="177" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiNbvJXczNl3xgESm9sDXT75LDVrDX-9e6g19OsYZPVFH-2Rxlcmh19JOsEKkol82XuFGr5t8sbEW8nWWgoSxUNle0EBJl8UC2lE18IN4INBaN0zI_eqsAAfngQWHy1t2XIOmYFp6WLt-yN/s400/Schermata+2017-04-22+alle+13.01.30.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
L'assassinio di Falcone, l'idea di socialismo e democrazia di Michail Gorbaciov, il viaggio di Domenico Quirico su una barca insieme a un centinaio di disperati in fuga dalla Tunisia. Ma anche la figura di Gheddafi, il pensiero di Norberto Bobbio sulla guerra "giusta" del Golfo, il ruolo della Democrazia Cristiana nella politica italiana, il ricordo di Primo Levi della vigilia della Seconda Guerra Mondiale e l'Oscar vinto da Benigni con La Vita è Bella nel marzo del 1999. </div>
<br />
<div style="text-align: justify;">
Otto articoli che La Stampa, quotidiano di Torino fondato nel 1867, ha scelto per celebrare i suoi 150 anni, raccogliendoli nel documentario 1<i>50 ANNI LA STAMPA - Il futuro è quotidiano, </i>andato in onda mercoledì 19 aprile su Sky Arte<i>, </i>raccontando un giornalismo a 360° che ha visto la collaborazione di importanti personaggi che hanno fatto la storia politica e culturale, non solo del nostro Paese. Otto articoli di otto grandi firme che potete trovare e leggere <a href="http://www.lastampa.it/speciali/150-anni/il-video" target="_blank">qui</a>. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Articoli reinterpretati da importanti personaggi nostrani del mondo dello spettacolo, da Giacomo Poretti e Teresa Mannino ad Alessandro Preziosi e Giuseppe Cederna, da Lunetta Savino e Fabio Troiano a Marco Paolini e Neri Marcorè. Pezzi usciti sulle edizioni cartacee de La Stampa in questi 150 anni e dai quali trasuda pathos, storia e giornalismo, per otto articoli da leggere tutti d'un fiato, in una sorta di edizione speciale del quotidiano torinese.</div>
<span style="background-color: white; color: #3d3d3d; font-family: "lora" , serif; font-size: 20.15px;"><br /></span>
<br />
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
Il film su La Stampa, 150 anni di storia di Torino e dell’Italia <a href="https://t.co/1dIpJWta6J">https://t.co/1dIpJWta6J</a> <a href="https://t.co/8gPPoIjMPR">pic.twitter.com/8gPPoIjMPR</a></div>
— La Stampa (@LaStampa) <a href="https://twitter.com/LaStampa/status/854578594223345664">19 aprile 2017</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="//platform.twitter.com/widgets.js"></script>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-28061339288522919312017-04-19T11:44:00.000-07:002017-04-19T11:44:24.397-07:00"NOVE GIORNI AL CAIRO", LA WEBSERIE DI REPUBBLICA SU GIULIO REGENI<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRxxsNoKXCRmmuhRDv2anG8_qUyRTTNeYydOZT82E_HR30isUjPaSSe4ERN_ocg5xm4sGEmIl3gS5NrI5JyWMdHh5WlFSRRy6HBrCi0QOjG82K4G-aD14bl5PXtT7PFD2WhM54IJqF_dRw/s1600/Schermata+2017-04-19+alle+20.36.14.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRxxsNoKXCRmmuhRDv2anG8_qUyRTTNeYydOZT82E_HR30isUjPaSSe4ERN_ocg5xm4sGEmIl3gS5NrI5JyWMdHh5WlFSRRy6HBrCi0QOjG82K4G-aD14bl5PXtT7PFD2WhM54IJqF_dRw/s1600/Schermata+2017-04-19+alle+20.36.14.png" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgRxxsNoKXCRmmuhRDv2anG8_qUyRTTNeYydOZT82E_HR30isUjPaSSe4ERN_ocg5xm4sGEmIl3gS5NrI5JyWMdHh5WlFSRRy6HBrCi0QOjG82K4G-aD14bl5PXtT7PFD2WhM54IJqF_dRw/s400/Schermata+2017-04-19+alle+20.36.14.png" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-text-stroke: rgb(0, 0, 0); font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"><b>3 febbraio 2016</b>: il corpo di un giovane dottorando italiano viene ritrovato senza vita lungo l'autostrada Cairo-Alessandria, in Egitto. La notizia suscita subito molto clamore in Italia, non solo per la nazionalità del giovane, quanto per le dinamiche poco chiare circa ciò che gli era accaduto: le condizioni del corpo fanno pensare infatti a un'ipotesi di tortura prolungata - con traumi alla testa, al busto e agli arti - prima di una morte lenta arrivata, dalle successive ricostruzioni, quasi una settimana dopo.</span><span style="-webkit-text-stroke: rgb(0, 0, 0); font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;"> </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">È questo l'inizio del racconto della <b>morte di Giulio Regeni</b> che tutti abbiamo più o meno sentito ormai più di un anno fa al telegiornale, leggendo poi sprazzi di altri dettagli sui giornali, fra le smentite delle autorità politiche egiziane e una verità che ancora non è stata pienamente portata alla luce. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Il nome di Giulio ci porta probabilmente alla mente uno striscione che avrete visto appeso sui balconi delle sedi istituzionali nostrane o in televisione in occasione di qualche marcia in suo onore. Uno striscione che recita <b>VERITÀ PER GIULIO REGENI</b> e che rischia di rimanere un grido nel vuoto, fra tensioni diplomatiche sull'asse Roma-Cairo, depistaggi e menzogne da parte dell'Egitto. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Un grido che però <b>La Repubblica</b> non ha voluto lasciare che si strozzasse nel dimenticatoio delle morti che non fanno più notizia e archiviate dal trascorrere del tempo. <b>Il quotidiano diretto da Mario Calabresi ha deciso infatti di mettere insieme gli eventi per continuare a dare voce a Giulio e scoprire cosa gli è veramente accaduto.</b> Ma soprattutto per attribuire delle responsabilità che, senza troppi dubbi, sono da attribuire ai servizi segreti e al regime egiziano di Al-Sisi. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><i>"NOVE GIORNI AL CAIRO - Tortura e omicidio di Giulio Regeni"</i> è la <b>webserie prodotta da La Repubblica, in collaborazione con 42° Parallelo, che rappresenta questo sforzo di ricerca della verità attraverso un'inchiesta giornalistica portata avanti dai giornalisti Carlo Bonini e Giuliano Foschini</b> e presentata al Festival del Giornalismo di Perugia lo scorso 8 aprile. Cinque episodi nei quali si ripercorrono le tappe della tragica vicenda di Giulio, dal ritrovamento del suo corpo alle evidenti responsabilità egiziane, passando per la tortura e il silenzio di chi Giulio in Egitto ce l'ha mandato, ossia l'Università di Cambridge. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe width="320" height="266" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/3X_hhGSOlkM/0.jpg" src="https://www.youtube.com/embed/3X_hhGSOlkM?feature=player_embedded" frameborder="0" allowfullscreen></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;">Una serie da non perdere, per non lasciar cadere nel dimenticatoio una verità che merita di essere rivelata. Sul canale YouTube di Repubblica <a href="https://www.youtube.com/playlist?list=PLIasP6gdC1m4ZyQxCzC4Q8dy-rlsg_7OR" target="_blank">tutti gli episodi</a>. </span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Helvetica Neue, Arial, Helvetica, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: "Helvetica Neue", Arial, Helvetica, sans-serif;">VERITÀ PER GIULIO REGENI. </span></div>
<style type="text/css">
p.p1 {margin: 0.0px 0.0px 0.0px 0.0px; font: 11.0px Helvetica; -webkit-text-stroke: #000000}
span.s1 {font-kerning: none}
</style>giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-27626128072600332392017-04-08T02:49:00.000-07:002017-04-08T03:02:11.444-07:00UNA GUERRA MONDIALE A PEZZI DELLA QUALE NON CI STIAMO RENDENDO CONTO<div style="text-align: justify;">
<div class="p1">
<span class="s1"><i>"Siamo di fronte a un nuovo conflitto globale, ma a pezzetti. Nel mondo c'è un livello di crudeltà spaventosa, la tortura è diventata ordinaria. Sì, un aggressore 'ingiusto' deve essere fermato, ma senza bombardare o fare la guerra". </i></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Così si pronunciava Papa Francesco il 18 agosto 2014, di ritorno dal suo viaggio apostolico in Corea del Sud. Parole che, a quasi tre anni di distanza, sono purtroppo di particolare attualità. <b>In poco più di due settimane infatti ci siamo trovati di fronte a tre attentati terroristici e a un'escalation della crisi internazionale fra Russia, Stati Uniti e Medio Oriente. </b></span><br />
<span class="s1"><b><br /></b></span>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL7HV0kARcBzZ7-F1aKDoiQyatH0L7jH2mUUlB0DjGTTY1n7xY1GC8zGlvOYgFNy-tveIesiVFRbsZIyVvPymYe0168MOBJ0-68kTKLJxAG_ajCUcIEyX4bu_pZSDw48pcGgmZ5IiHmpLv/s1600/Schermata+2017-04-08+alle+12.00.39.png" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="223" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhL7HV0kARcBzZ7-F1aKDoiQyatH0L7jH2mUUlB0DjGTTY1n7xY1GC8zGlvOYgFNy-tveIesiVFRbsZIyVvPymYe0168MOBJ0-68kTKLJxAG_ajCUcIEyX4bu_pZSDw48pcGgmZ5IiHmpLv/s400/Schermata+2017-04-08+alle+12.00.39.png" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><br /></td></tr>
</tbody></table>
<span class="s1"><b><br /></b></span></div>
<div class="p2">
Il 22 marzo l'attentato a Londra nei pressi di Westminster, con <b>un'auto lanciata sulla folla davanti al Parlamento britannico</b>: numerosi feriti e quattro morti, saliti ieri a cinque. <span class="s1"></span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">[Per saperne di più: </span><br />
<span class="s1">http://www.ilpost.it/2017/03/22/spari-westminster-londra-parlamento/]</span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Lunedì 3 aprile, un <b>ordigno è esploso in un vagone della metropolitana a San Pietroburgo</b>, causando 14 morti e decine di feriti. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">[Per saperne di più: </span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/04/news/attentato_a_san_pietroburgo_il_responsabile_e_un_kamikaze_kirghiso-162145041/ ]</span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Ieri, venerdì 7 aprile, un <b>camion si è lanciato sempre sulla folla nel centro di Stoccolma</b>, causando, al momento, quattro morti e una decina di feriti. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">[Per saperne di più: </span><br />
<span class="s1">http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/08/news/stoccolma_attentato-162472501/]</span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b>Tre attentati terroristici di natura islamica che ci devono fare inevitabilmente interrogare sulle misure da adottare in termini di sicurezza interna e anche globale.</b> A partire dalle condizioni di accoglienza degli immigrati: se da un lato l'accoglienza è un fattore umano, dall'altro essa non deve essere improvvisata, ingenua e "buonista". </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Nel mezzo l'<b>attacco chimico di martedì scorso, 4 aprile, nella provincia siriana di Idlib</b>, probabilmente compiuto dal regime di Assad e che ha visto morire almeno 80 persone, la maggior parte delle quali civili e molti bambini. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">[Per saperne di più: http://www.ilpost.it/2017/04/05/attacco-chimico-siria-assad-spiegato/] </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Attacco che ha poi portato al <b>bombardamento da parte degli Stati Uniti della base aerea dei raid chimici</b>, colpita con 59 missili provocando la reazione della Russia, con la fregata russa diretta verso le navi USA nel Mediterraneo. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">[Per saperne di più: </span></div>
<div class="p1">
<span class="s1">http://www.repubblica.it/esteri/2017/04/07/news/siria_usa_lanciano_attacco_contro_base_aerea_oltre_50_missili-162376837/ </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/04/07/siria-nave-da-guerra-russa-verso-i-due-cacciatorpedinieri-americani-che-hanno-lanciato-lattacco/3506849/ ] </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
<div class="p1">
<span class="s1">Un'escalation mondiale della quale non ci stiamo rendendo conto completamente se non a pezzetti, perdendo forse il senso della sua portato complessiva. <b>L'Europa si trova di fronte a un'ondata di migrazioni della quale non sa gestire il flusso e che sta minando la sicurezza interna,</b> tanto che ieri Stoccolma, a seguito dell'attentato, ha scelto di sospendere gli accordi di Schengen. In tutto questo la <b>Gran Bretagna si trova di fronte all'uscita dall'Europa</b>, con la quale dovrà contrattare gli accordi sulla sicurezza in base agli accordi commerciali. Gli Stati Uniti, con la Presidenza Trump, stanno facendo <b>marcia indietro rispetto alla politica estera dell'amministrazione Obama</b>, con un atteggiamento più spregiudicato che si è trasformato in queste ore in un braccio di ferro con la Russia, protettrice di una <b>Siria continuamente contesa fra Arabia Saudita e Iran e internamente divisa dalla guerra fra Daesh, Governo e Esercito Libero Siriano. </b>Senza dimenticare la Turchia di Erdogan. </span></div>
<div class="p2">
<span class="s1"></span><br /></div>
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span.s1 {font-kerning: none}
</style>
<br />
<div class="p1">
<span class="s1">Il tutto mentre noi, cittadini europei, condividiamo hashtag di solidarietà sui social (curioso come ciò non sia accaduto per l'attentato in Russia) per poi tornare alla nostra routine. <b>Abituandoci, colpevolmente, a tutto questo. </b></span></div>
</div>
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #111111; font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></div>
<div style="text-align: left;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: white; color: #111111;"><span style="font-family: "helvetica neue" , "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: x-small;"><br /></span></span></div>
<blockquote class="twitter-tweet" data-lang="it">
<div dir="ltr" lang="it">
Cos'è tutta quella confusione? <a href="https://twitter.com/hashtag/GazeboRussia?src=hash">#GazeboRussia</a> <a href="https://t.co/7IpY5I4ahD">pic.twitter.com/7IpY5I4ahD</a></div>
— Gazebo (@welikechopin) <a href="https://twitter.com/welikechopin/status/848967064425566209">3 aprile 2017</a></blockquote>
<script async="" charset="utf-8" src="//platform.twitter.com/widgets.js"></script>
giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-43118556803672518012017-01-04T12:40:00.001-08:002017-01-04T12:40:49.858-08:00UN SELFIE CON IL PAPA, IL DOCUMENTARIO DI RAI3<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2-weoP2GxHJU4DjdN80KGpc3ade6sg_IzSmRUBVqBzdRuDcGNKRs6TCE63ZB4nc_wkUvuifJbLfFOTZte9hPD3My9YFiqeG6tRZfAS5Yxd1hQ4-H2TiNkrsF0cJsyYZrit9TEDmLdnS6_/s1600/Schermata+2017-01-04+alle+21.37.46.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="268" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi2-weoP2GxHJU4DjdN80KGpc3ade6sg_IzSmRUBVqBzdRuDcGNKRs6TCE63ZB4nc_wkUvuifJbLfFOTZte9hPD3My9YFiqeG6tRZfAS5Yxd1hQ4-H2TiNkrsF0cJsyYZrit9TEDmLdnS6_/s400/Schermata+2017-01-04+alle+21.37.46.png" width="400" /></a></div>
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Domenica 1° gennaio è andato in onda, in prima serata su Rai3, il documentario "Un Selfie con Il Papa" (che potete guardare a <a href="http://www.raiplay.it/video/2016/12/Un-selfie-con-il-Papa-27b9264c-8944-4383-be16-0decfa2b1b1f.html" target="_blank">questo link</a>). Un documentario realizzato dal regista <b>Michele Truglio</b>, <b>che ho avuto il piacere di intervistare per il periodico Il Regno</b> e che mi ha raccontato di un progetto inedito il cui obiettivo era quello di conoscere Papa Francesco da una prospettiva diversa. Una sorta di spostamento dell'obiettivo nel quale a fare da filtro su un personaggio rivoluzionario come Bergoglio sono gli occhi della gente. </div>
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<iframe allowfullscreen="" class="YOUTUBE-iframe-video" data-thumbnail-src="https://i.ytimg.com/vi/ANsawhGK9vs/0.jpg" frameborder="0" height="266" src="https://www.youtube.com/embed/ANsawhGK9vs?feature=player_embedded" width="320"></iframe></div>
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La gente comune, con le difficoltà della vita di tutti i giorni, con i sogni per il domani e la speranza del bene. Insomma, di tutto quello che proprio il Papa cerca di parlare nelle sue omelie a Santa Marta, nelle sue visite pastorali, nei suoi incontri occasionali e tramite le sue preghiere. </div>
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Un documentario tutto da scoprire e che permette davvero di far sentire la vicinanza del Papa come "uno di noi", disposto com'è a scambiare una parola, a baciare e benedire un bambino, a regalare una carezza e un sorriso. <b>E perché no, anche a concedere un <i>selfie</i></b><i>.</i> </div>
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Buona visione!<br />
<br />giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-39978934706446421342016-12-07T03:47:00.001-08:002016-12-07T04:00:06.783-08:00LA POLITICA È ANCHE SENTIMENTO. BASTA CHE A GUIDARLA SIA LA VERITÀ<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMEnURPgdUi3acpFaTYSaqcg3C3eP7PRmXI-_4MqkFAbEbBPHxWMYKWPxfJCPLaAw-hA5p4DlNNgbkIcN5AjnBGdgEu4CYrMjKmqMhhR8d3RXGf1-T72ICGkn2HNIL4KegE6KYF7gFI3vX/s1600/politica.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" height="250" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMEnURPgdUi3acpFaTYSaqcg3C3eP7PRmXI-_4MqkFAbEbBPHxWMYKWPxfJCPLaAw-hA5p4DlNNgbkIcN5AjnBGdgEu4CYrMjKmqMhhR8d3RXGf1-T72ICGkn2HNIL4KegE6KYF7gFI3vX/s400/politica.jpg" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Photo Credit: usoeriuso.it </td></tr>
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Da un po' di anni a questa parte ho avuto modo di vivere l'esperienza di scrutatore al mio seggio elettorale. Comunali, regionali, europee, politiche, referendum: ogni tipo di votazione ha meccanismi diversi, non solo politici ma anche e soprattutto sociali. Sì, perché in fin dei conti il voto è anche uno strumento sociale che ci permette di esprimere la nostra idea, condivisibile o meno che sia. È quello strumento che ci permette di dire sì o no a qualcosa - come nel referendum di domenica - oppure di determinare i rappresentanti politici del nostro Comune/Regione/Parlamento. </div>
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E ogni volta, volenti o nolenti, si va a votare anche con i sentimenti, è inutile negarlo. Capita di scrutinare e trovare schede con insulti, battute o scarabocchi, che sono espressione di rabbia, disappunto, rassegnazione. Ma anche un voto espresso correttamente - e con correttamente intendo non nullo - può essere espressione di sentimenti positivi o negativi. </div>
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Certo, il voto è meglio che sia espressione di una scelta razionale e ponderata, ma la componente emotiva è imprescindibile in politica. Simpatie e antipatie fanno parte del gioco e sono le stesse campagne elettorali a determinarle. Sono gli stessi attori politici a far leva sulla pancia - e oserei dire anche sul cuore - degli elettori tirandoli da una parte o dall'altra e la conseguenza delle loro decisioni dentro la cabina elettorale non può che essere - nella maggior parte dei casi, non in tutti - che un voto di pancia (o di cuore). </div>
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È quello che è successo anche domenica con il referendum costituzionale. Osservando le molte persone venute a votare (affluenza molto alta, segno che il referendum era particolarmente sentito) posso dire che il tempo passato dentro alla cabina elettorale è stato in media di due secondi. Questo vuol dire che la maggior parte delle persone è venuta a votare già con le idee chiare, senza aver bisogno di stare troppo tempo a leggere e rileggere il quesito referendario. </div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfIP-2diy_VP4fzXWFplV3lrmEFz46pPCqP1OmmYTE4L5lwFSONUjmgeaj8kQ_yAweipDOEzcBfjJ4BhqcIupI7aNWOpe7XK-KwsHk1iKbg6sJdGYeB3smpbtYPl9yRqz1cjCfhbJKA6Ax/s1600/una+delle+punizioni+che+ti+aspettano+-+platone.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="194" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfIP-2diy_VP4fzXWFplV3lrmEFz46pPCqP1OmmYTE4L5lwFSONUjmgeaj8kQ_yAweipDOEzcBfjJ4BhqcIupI7aNWOpe7XK-KwsHk1iKbg6sJdGYeB3smpbtYPl9yRqz1cjCfhbJKA6Ax/s320/una+delle+punizioni+che+ti+aspettano+-+platone.jpg" width="320" /></a></div>
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Questo potrebbe voler dire che la gente ha tendenzialmente votato sì o no di pancia/cuore in base ad antipatie/simpatie o che semplicemente si era già informata conoscendo bene il quesito e i contenuti del referendum (superamento del bicameralismo perfetto, abolizione del CNEL, abolizione delle Province, riduzione dei costi della politica). Ovvio che tutti ci auguriamo sia stato il secondo caso a prevalere ma è inevitabile domandarsi se questo referendum sia stato davvero un atto politico sul merito o un voto personale su Renzi, principale autore e promotore della riforma che inevitabilmente o volutamente ha personalizzato questo voto.</div>
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Determinare se il 40% del sì sia un completo apprezzamento sull'ex (?) Presidente del Consiglio e il 60% del no una sua completa bocciatura è ancora troppo presto per dirlo: i motivi che hanno portato ai due voti sono molti, diversi e intrecciati fra loro e saranno probabilmente le prossime elezioni, con il senno di poi, a permettere di comprendere il risultato di domenica.</div>
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Di sicuro una cosa si può dire: anche fra chi ha votato sì c'è chi ha espresso un voto politico di pancia/cuore. Se fra chi ha votato no può aver prevalso la paura di un cambiamento incerto o l'avversità verso il Governo, fra chi ha votato sì può aver prevalso la speranza di un cambiamento atteso o l'apprezzamento verso il Governo e il suo operato. Al di là del merito sul quesito.</div>
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Nei giorni precedenti il voto il dibattito si è incentrato sul non votare di pancia e sul Renzi/nonRenzi. Come se i sentimenti negativi fossero gli unici non giustificabili. Ma è la politica, signori: giocare sulla sfera emotiva per far coincidere la speranza e il sogno con la propria figura politica e la paura con quella dell'avversario. E in questo hanno giocato tutti e due gli schieramenti: quello del no con le bufale sul referendum e quello del sì con la smentita di tali bufale (a suon di altre bufale) e l'idealizzazione della riforma costituzionale come via maestra di un futuro migliore. </div>
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È la logica degli spot elettorali, degli slogan, di chi dice meglio cosa (vero o non vero che sia). È la comunicazione politica. È la campagna elettorale. È raccontare storie, ideali, progetti. È <i>storytelling</i>. </div>
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In un <a href="http://criticandoci.blogspot.it/2016/11/referendum-si-vs-no-votare-informati.html" target="_blank">precedente post</a> avevo consigliato alcune fonti per votare informati, che è la vera discriminante per un voto coerente. Se la parte emotiva di pancia e di cuore è naturale, la corretta informazione è la prova del nove affinché le proprie simpatie/antipatie siano coerenti con la realtà dei fatti. Senza farsi ingannare da bufale e sentito dire. Perché diciamocelo: la politica è anche sentimento e negarlo è solo un nascondersi dietro a un dito. L'importante è che sia la verità a guidare i sentimenti e non viceversa.</div>
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giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4738288838741167069.post-2902236413283159592016-11-26T10:00:00.000-08:002016-11-25T15:39:12.005-08:00"MI PAR TI", LA POESIA IN PORDENONESE DI MASSIMO BUSET <div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitew05u5ZgeByo7Iod9wk8icvAZ-lMacpHSbKYjAQrbLdUnZ14isdtVA0PL2dha50W3ui2Uo2KGANhrbSSburVOjs23iQyqon2lj3wEkLPz4WvacGqpOinOAfnl9QuPireN6hLX1kmOsVO/s1600/Schermata+2016-11-26+alle+00.36.11.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEitew05u5ZgeByo7Iod9wk8icvAZ-lMacpHSbKYjAQrbLdUnZ14isdtVA0PL2dha50W3ui2Uo2KGANhrbSSburVOjs23iQyqon2lj3wEkLPz4WvacGqpOinOAfnl9QuPireN6hLX1kmOsVO/s400/Schermata+2016-11-26+alle+00.36.11.png" width="400" /></a></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><br /></span></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;">Oggi, presso l'ex Convento San Francesco - luogo nevralgico per le iniziative culturali di Pordenone - Massimo Buset presenterà "Mi par ti", una raccolta di poesie nella parlato pordenonese che raccontano aneddoti, storie e personaggi della città di Pordenone. A<span style="background-color: white; color: #111111;">lle 18.00 interverranno il presidente della Propordenone Giuseppe Pedicini, il vicedirettore del Messaggero Veneto Giuseppe Ragogna e Aldo Colonnello del circolo culturale Menocchio, che rispettivamente hanno pubblicato il libro, intervisteranno Massimo Buset nel racconto del libro e introdurranno all'evento. </span></span></div>
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<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white; color: #111111;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">Per chi ama la nostra città e vuole conoscerla un po' di più quello di oggi è un appuntamento a cui non mancare, come si può leggere in <a href="http://m.messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2016/11/17/news/racconto-la-citta-di-ieri-e-di-oggi-attraverso-la-poesia-1.14423346" target="_blank">questa intervista</a> rilasciata da Massimo al Messaggero Veneto, nella quale esprime il suo amore per Pordenone attraverso il ricordo. E poi perché la poesia di Massimo - per me un amico oltre che una persona della quale nutro grande ammirazione e stima per la sua forza d'animo e la sua fede in Dio - è in grado di regalare allo stesso tempo emozioni, speranza e conoscenza. </span></span></div>
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<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
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<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;">Ho avuto il piacere di intervistare Massimo due volte, sempre per la rivista Eventi. Nella prima occasione - era l'estate di un anno fa - ricordo il suo racconto personale di un rapporto forte con la poesia, ma ancor prima con le parole e il loro significato, spesso denso di emozioni. Un incontro nel quale si parlò proprio di Pordenone e delle sue storie. Ecco che quindi ripropongo qui, con piacere, i contenuti di quell'intervista, anzi, di quella chiacchierata su Dio, la sofferenza, la speranza e la bellezza delle parole cariche di un significato positivo. </span></span></div>
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<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
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<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Massimo, come nasce la tua passione per la poesia?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
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<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>È qualcosa che ha sempre fatto parte di me fin da quando ero bambino. Un qualcosa che scaturiva da una sorta di dialogo interiore nel quale sentivo il bisogno di cogliere e di trasmettere un messaggio. Ricordo che un giorno alle medie la mia professoressa di italiano si accorse che stavo scrivendo durante la lezione: all’inizio si arrabbiò ma quando capì che stavo scrivendo poesie fu subito contenta. Da lì in poi ho capito davvero che il mio dialogo interiore poteva essere poesia e da quel momento ne ho scritte tante. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Come definiresti la tua poesia?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>La mia poesia nasce da un ambiente di tribolata speranza nella drammaturgia della vita di ogni giorno, dove il dramma della vita si riferisce non solo alle mie sofferenze ma anche a quelle delle persone più semplici e a volte “maledette” perché non corrispondono ai classici canoni di bontà, dalla prostituta al barbone fino al “fuori di testa” che spesso si dimostra invece più “dentro di testa” di noi. Di pari passo però è una poesia nella quale è forte un’esperienza di fede cristiana, trasmessami dalle persone che mi sono sempre state vicine e a tanti testimoni che ho incontrato: una fede che ha certamente i suoi momenti di crisi e le sue cadute, così come il suo progredire – anche nel silenzio - in un desiderio di conoscenza che è un po’ il filo rosso della mia esistenza. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>In cosa consiste questo “filo rosso”?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Penso che se c’è una falsa drammaturgia della vita c’è anche una vera drammaturgia della vita che va oltre quello che noi umanamente concepiamo e dove possiamo trovare delle risposte che vengono da Dio. Non siamo stati creati a caso, senza motivo o per un inganno. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>In questa drammaturgia della vita che ruolo ha la sofferenza?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Ritengo la sofferenza una grande maestra, nonostante con essa abbia un rapporto di apprezzamento e di rifiuto al tempo stesso, perché la sofferenza mi pesa e mi pesa ancor più quella degli altri. Ma nonostante ciò mi ha aiutato ad evolvere nel pensiero e a lottare per vincerla nella speranza. E proprio la speranza è il messaggio di positività che cerco di trasmettere attraverso la poesia, perché ti permette anche di comprendere gli altri e di allargare la mente. È una scelta: la sofferenza può incatenarti portandoti alla disperazione oppure può spingerti a spalancarti aprendoti alla speranza attraverso la fede, che ne è la chiave. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Cos’è per te la fede?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>La fede nasce da un dialogo nel quale dire: “Ok, proviamoci, ci credo!”. Come ho detto prima ho avuto la fortuna di avere accanto a me tanti testimoni, a partire dalle persone più semplici, a volte anche sconosciute. Come ad esempio un barbone, che ogni tanto compariva nei luoghi più disparati per chiedermi come stavo. Ho ricevuto molto da don Angelo, dai missionari comboniani e da mons. Lozer. Durante l’adolescenza ho affinato la mia fede anche attraverso una giusta contestazione e una giusta coscienza critica nei confronti della Chiesa: non del suo senso e della sua missione ma delle sue strutture. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Com’è nata la decisione di diventare diacono? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>La vocazione al diaconato è arrivata durante la lavanda dei piedi di un giovedì santo. Don Angelo mi battè una mano sulle ginocchia e mi disse: “Tu diventerai diacono”. Ricordo che alla fine della messa dissi a mia moglie Sofia: “don Angelo è diventato matto, ne ha sparata una delle sue!”. Io non ci pensavo proprio perché uscivo da un brutto periodo dove mi ero ammalato ed ero impossibilitato a lavorare: poi dopo un anno o due ricordo che durante una messa, quando don Angelo sollevò l’ostia alla Consacrazione, io la guardai e sentii chiaro e forte il desiderio di farmi diacono. Quando andai a dirglielo mi rispose “Va bene”, come per dire: “Sì lo so, te l’avevo già detto!”. Ritengo il diaconato un dono di Dio che convalida il mio desiderio di essere per gli ultimi, non solo per i bisognosi di pane ma anche per i bisognosi di considerazione, perché ognuno di noi è un portatore di qualche dono e di una missione.</i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Come descriveresti Dio? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Se dovessi descrivere Dio lo descriverei come un arcobaleno, perché non riesco mai a racchiuderlo in una sola immagine. Ho tante immagini di Dio: può essere padre, madre, amico e alla fine mi viene in mente sempre tanta luce, tanti colori e tante espressioni che lo rendono infinito come la bellezza e come la poesia. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Hai parlato prima degli ultimi. Che importanza ha per te il volontariato? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Il volontariato penso debba essere mosso dall’attenzione alle relazioni dando tempo all’uomo. E questo serve in diversi campi: dal recupero dalle tossicodipendenze e dall’alcol fino all’aiuto alle ragazze madri. Il volontariato che personalmente amo di più è per me quello che nasce dalle occasioni quotidiane cercando l’uomo e rapportandosi con esso: una sorta di viandante che Dio mette sulla tua strada dandoti l’opportunità di porre al primo posto il servizio. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Tornando nello specifico del tuo modo di intendere la poesia: quali sono gli ingredienti che ritieni fondamentali? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Mi vengono in mente tre parole: sentimento, simbolo e messaggio. Sempre per cercare di produrre in me e negli altri il risveglio delle coscienze, sia per la propria dignità che per quella degli altri ma soprattutto senza dimenticare la Creazione, della quale cerco di cantare la bellezza attraverso la mia poesia e devo dire anche di difenderla. Tutti teniamo in ordine gli orti e i giardini delle nostre case ma penso sia ora di guardare anche oltre le nostre siepi, tenendo d’occhio la strada che tutti noi abbiamo davanti e che spesso smarriamo cadendo nell’abbruttimento: pensiamo a tutti i disastri che sfiancano il nostro pianeta ma anche le nostre città. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>C’è una poesia alla quale sei legato in maniera particolare? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>In genere è sempre l’ultima, perché fa parte di quel filo rosso che Qualcuno tiene in mano e che a volte rischio io stesso di spezzare. Proprio poco fa, prima di cominciare l’intervista, stavo abbozzando dei versi, che a volte nascono dalla contemplazione e delle altre vengono così, improvvisi. Stavo scrivendo così: “Maria, illogica, piena di grazia”. Una poesia alla quale sono affezionato è Profumi, che ho dedicato a mia moglie Sofia. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Quali sono i momenti in cui ami scrivere? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Il mio scrivere generalmente è improvviso: magari sto pregando o sto parlando con qualcuno e mi viene in mente qualche verso da scrivere. Ricordo che una volta non avevo con me nessun pezzo di carta e allora scrissi uno scritto di due o tre pagine su dei tovaglioli. Però il mio scrivere nasce anche dalle mie riflessioni e dai miei approfondimenti. Ultimamente mi capita di scrivere delle poesie che definisco didascaliche, come Lacrime, che recita così: “Terra arida, sonante d’acqua”. Ecco una piccola poesia, un pensiero. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Oltre a scrivere poesie religiose e in italiano scrivi anche poesie in dialetto. Cosa rappresenta per te la poesia dialettale e qual è il messaggio che vuoi dare attraverso di essa? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Qualcuno ha detto che un albero non può vivere senza radici. Io voglio ricordare a me stesso e agli altri che dobbiamo recuperare e curare le radici, non come cose da museo ma come essenza vitale per la nostra esistenza. La poesia dialettale è quindi suono, parola ancestrale, origine e radice dalla quale si sviluppa l’albero anche nella giusta dimensione di modernità. Non è solo ricordo e memoria ma anche uno strumento per cogliere scorci di Pordenone - come vicolo San Rocco e il Campanile di San Marco – da mantenere vivi. Attraverso la poesia dialettale cerco di mantenere vivi anche personaggi semplici che ho conosciuto in casa di riposo o che sono stati miei vicini di casa: ognuna di queste mie poesie ha un messaggio e l’obiettivo di dare voce a questi personaggi e ai colori delle loro sofferenze e delle loro speranze. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Quali sono invece i riscontri dei lettori a proposito delle tue poesie? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Devo dire che ho sempre ricevuto degli apprezzamenti, sia di persona che per mail: ad esempio per il recital “Rosso Risveglio” si sono complimentate tante persone. Ma gli apprezzamenti che mi piacciono di più sono quelli che escono fuori dai canoni, ad esempio: “La tua poesia mi ha talmente toccato il cuore che mi ha fatto piangere lacrime di sangue” – devo dire che mi sono anche un po’ sentito in colpa e mandai subito alla lettrice un’altra poesia! Inoltre sono contento quando i miei scritti vengono apprezzati per l’apertura alla speranza che cerco di trasmettere nei miei finali, a volte anche battendo forte per poter dare la possibilità di vedere la vita con un occhio diverso. Il mio obiettivo è quello di far pensare il lettore perché penso che oggi nella nostra società si pensi poco: sono convinto che ognuno di noi in fondo sia un poeta.</i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Ti viene più spontaneo scrivere in dialetto o in italiano? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>In passato scrivevo di più in italiano e lo scrivere in dialetto era sporadico e occasionale, mentre oggi è molto più frequente. Devo dire che la poesia dialettale è molto più diretta rispetto a quella scritta in italiano, che invece ha bisogno di essere letta più di una volta per essere compresa fino in fondo nel suo messaggio. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Prima hai parlato di alcuni scorci di Pordenone. Ci sono dei luoghi che ritieni essere poesia o che ti sono di ispirazione in maniera particolare? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Pordenone è una città violentata con un cuore piccolo architettonicamente ma che esprime grande arte: mi riferisco a tutto il centro di Pordenone e in particolare alle zone di San Marco e corso Vittorio Emanuele e di tutti i suoi vicoletti. Su Pordenone ho scritto una poesia che mi sta tanto a cuore e che amo molto perché le racchiude tutte – Filò – che parla della città e del Noncello e che inizia così: “Sol e Nonsel, se scambian caresse”. Ma ho anche scritto della città in maniera polemica in riferimento alle amministrazioni comunali perché credo che Pordenone meriti una cura maggiore, specie da noi cittadini. A volte mentre passeggio per il centro con Sofia mi capita di rimanere colpito da qualche dettaglio che genera in me poesia, magari mentre siamo seduti al tavolino di un bar a bere un caffè in mezzo alla gente che passa a piedi o in bicicletta. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Che sensazioni ti ha lasciato la giornata del recital “Rosso Risveglio”? </i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"><b></b></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Il titolo “Rosso Risveglio” ha come significato un risveglio che nasce dal sangue e dalla sofferenza: un sangue che però è anche vita e la mia vita ha senso solo se diventa dono nella fatica del giorno, nella speranza, nel pensiero e nel dialogo con gli altri. Quando mi hanno fatto delle domande sul palco all’inizio ero un po’ a disagio ma dopo le prime due parole mi sono sentito bene e sicuro di me stesso perché quello che desideravo era comunicare con le persone per trasmettere un’esperienza e un messaggio di speranza. </i></span></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div class="p1">
<span class="s1"><b><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Hai qualche progetto in mente?</i></span></b></span></div>
<div class="p2">
<span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i><span class="s1"></span><br /></i></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<style type="text/css">
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</div>
<div class="p1">
<span class="s1"><span style="font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif; font-size: small;"><i>Un titolo che mi passa spesso per la mente è “Orazioni di Amore”, nel quale vorrei scrivere la poesia religiosa intramezzata da un altro tipo di poesia che è quella legata all’amore umano, come Profumi. Quello che per me è importante è scrivere tenendo conto del confronto, perché il dialogo ti aiuta ad emergere e a generare qualcosa che vale. Il pensiero chiuso è morto in partenza mentre quello aperto si allarga e riceve reciproci stimoli e reciproche risposte con chi entra in relazione con te. </i></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica" , sans-serif;"><span style="background-color: white;"><br /></span></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<span style="background-color: white; color: #111111; font-family: "arial" , "helvetica neue" , "helvetica" , sans-serif; font-size: 16px;"><br /></span>giulma http://www.blogger.com/profile/14098954009964166041noreply@blogger.com0