lunedì 16 settembre 2013

Calcio e violenza

Sabato 14 settembre 2013, ore 19.45 circa: Orsato fischia la fine di un derby d'Italia attesissimo, che vede affrontarsi un'Inter chiusa e attenta, pronta a pungere al momento giusto, e una Juventus forte dei due anni di supremazia in Italia. Una partita che ha visto sfidarsi due squadre rivali da sempre, dai tempi di Moratti e Agnelli senior, agli attuali Moratti e Agnelli junior, e che ha visto l'apice della rivalità nella vicenda Calciopoli. Fin qui tutto ok, è storia del calcio e sarà in costante aggiornamento. Ma a fianco della rivalità sportiva vive una rivalità violenta, fatta di tifosi (se così li si può chiamare) che del risultato hanno poco interesse: che sia vittoria, sconfitta o pareggio, l'importante è comunque trovare il pretesto di insultarsi e fare a botte. Naturalmente ciò è avvenuto anche nell'ultimo duello sportivo fra nerazzurri e bianconeri. Al pareggio immediato della Juve con Vidal al 75' (due minuti prima Icardi siglava il suo primo gol in nerazzurro portando in vantaggio l'Inter) alcuni tifosi della Curva Nord (il tifo caldo dello stadio, per intenderci) hanno pensato bene di andare a zittire alcuni tifosi juventini esultanti, mischiati fra quelli interisti. Una vera e propria spedizione di catechizzazione del tifoso avversario, della serie: "Tu, a casa mia, non ti devi permettere di esultare e fare casino. Zitto e a cuccia". Premesso che per una partita di tale spessore e rivalità fra le due squadre andare a mischiarsi fra i tifosi avversari non è proprio una mossa intelligente, abbiamo assistito all'ennesimo episodio di stupidità e ignoranza. Naturalmente i cretini ci sono dappertutto nella vita di ogni giorno, al lavoro come allo stadio, e non bisogna fare di tutta un'erba un fascio: per fortuna, solitamente, i cretini sono in minoranza. Sarebbe ora però di dare un taglio a questo modo di vivere e pensare il calcio. Sulla strada di ritorno dallo stadio, ci siamo fermati in autogrill per mangiare, ognuno con la sua maglietta o sciarpa nerazzurra. Dopo una decina di minuti sono entrati alcuni tifosi juventini, anche loro di ritorno dalla partita e quindi anche loro riconoscibili dalle loro maglie e sciarpe. Uno di loro si avvicina e inizia ad urlare "Inter merda, Inter merda", per fortuna non supportato dai suoi compari. Ecco la differenza fra il tifoso intelligente che ha a cuore solo la sua squadra, e il tifoso idiota (per non usare termini più offensivi) che ha invece solo voglia di fare casino. Sarebbe bello poter tenere fuori dagli stadi questi individui, visto che alle partite assistono spesso e volentieri anche famiglie e quindi bambini, che andrebbero tenuti lontani da questi cattivi esempi. Sarebbe bello poter andare allo stadio e vedere la partita assieme, fra tifosi avversari, senza doversi preoccupare di tornare a casa sani e integri. Ma purtroppo è un bel sogno e (per ora) rimarrà tale. Non pensiamo però che questa cose accadano solo in Italia. E' vero che in Inghilterra ci sono leggi severe per chi fa casino allo stadio che portano tali individui a non poterci entrare a vita, ma è anche vero che tali tifoserie "vandale" si danno appuntamento fuori, in parchi o parcheggi, esclusivamente per fare a botte (il film Hooligans ne spiega bene le dinamiche). 
E' un problema serio e grosso, di difficile soluzione: cambiare una mentalità sbagliata è difficile e ci vuole tempo. L'unica cosa da fare è sperare che tale mentalità non prevalga, facendo di tutto per mantenere il gioco del calcio uno sport leale, di educazione e di crescita per i più piccoli, attraverso buoni esempi in grado si smentire quelli cattivi.

Azione di gioco durante Inter-Juventus 1-1 

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